Oristano 11 novembre 2023
Cari amici,
La Sardegna è una terra
davvero antichissima, dove numerose civiltà, in gran parte provenienti dal
Mediterraneo, hanno lasciato tracce profonde. Terra abitata da millenni (civiltà pre-nuragica e nuragica), si presenta oggi, a chi la guarda, praticamente come un grande, ineguagliabile
museo a cielo aperto! Da Nord a Sud, dal centro (vedi Tharros, nel golfo di
Oristano) ad est e ovest, ci vorrebbe una vita intera per prendere visione delle numerose tracce del nostro lunghissimo passato.
Oggi, amici, voglio
parlare con Voi delle testimonianze archeologiche presenti nel Sulcis, nel
Sud-Ovest della Sardegna, luogo che nel passato ha giocato un ruolo sociale importante, per la civiltà dell'epoca. Questo luogo è il parco archeologico di Monte Sirai, un luogo ricco di angoli di natura selvaggi, dove affiorano ambienti del passato mozzafiato, capaci di riportare il
visitatore indietro nel tempo, quando si trova a passeggiare con stupore e meraviglia tra i resti di templi preistorici, necropoli, tofet, acropoli e di antichi villaggi.
Amici, la zona che noi oggi
chiamiamo SULCIS ha preso nome dall’antica città di Sulky (o Sulci), oggi
Sant’Antioco, e proprio da qui e da Carbonia, oggi principale centro abitato della
zona nonché città a vocazione mineraria, i turisti scoprono il nostro luminoso passato. Essi si muovono meravigliati e stupiti tra le tracce del lontano, luminoso passato, immaginando la vita e i fasti di allora. Oggi il Parco Archeologico
di Monte Sirai mostra con dovizia di particolari il periodo della dominazione fenicio-punica,
tra suggestione e grande fascino.
Questo parco, che appartiene
al Sistema Museale della città di Carbonia (città fondata negli anni ’30 del
secolo scorso per l’estrazione del carbone), è posto in posizione invidiabile: domina
dal suo altopiano lo straordinario paesaggio del Sulcis e del suo arcipelago ed
è un comprensorio archeologico che conta quaranta siti, dal Neolitico fino alla
fine dell’età punica. Insomma, una testimonianza completa di un passato assai
lontano. Intorno al pianoro, ci sono altri siti d’interesse eccezionale, come
il Nuraghe Sirai.
L’insediamento fenicio in
quella zona, avvenuto verso la metà dell’VIII secolo a.C. (successivamente
ristrutturato da parte dei cartaginesi), spiega, senza ombra di dubbio, l’importanza
della sua posizione strategica, dominante sull’asse viario e vicino ai
giacimenti minerari. L’insediamento fenicio si consolidò nel tempo e restò
imponente anche successivamente, tanto che per tutta l’età punica fu un centro in
continua espansione. Anche nel periodo della dominazione romana nell’Isola,
Monte Sirai rimaneva punico: si possono trovare i centri romani a valle,
intorno al pianoro o nell’area di Carbonia.
Indubbiamente questo sito
merita una visita accurata! All’arrivo al Parco Archeologico di Monte Sirai si
inizia la visita al vecchio centro abitato, partendo dalla parte alta, posta
sul lato settentrionale dove sono presenti fortificazioni che risalgono al III
secolo a.C. (la tarda fase punica). Dalla porta Nord, si entra nella piccola
piazza che era il cuore pulsante dell’abitato: qui si trova il tempio di
Astarte. Le abitazioni, come la casa “del lucernario di talco”, sono per la
stragrande maggioranza costruite con planimetria a vani affiancati. Vi sono
però articolate case a corte, come quella che è stata chiamata la “casa
Fantar”, che probabilmente apparteneva a persone altolocate, ovvero alle famiglie
dominanti. Per il visitatore c’è solo da rimanere affascinato ed estasiato!
Altra tappa obbligatoria
è la visita alle necropoli. All’esterno dell’abitato sono state individuate
diverse aree funerarie. La prima che si incontra, verso nord, è la necropoli
fenicia. Si tratta di un’area abbastanza ampia di tombe a incinerazione che,
scavate nella roccia o nella terra, risultano coperte da lastrine di pietra. Le
aree funerarie dell’età punica sono differenti: la necropoli ipogeica è in tal
senso incredibilmente suggestiva. È composta da 13 tombe familiari sotterranee,
con gli spazi interni scanditi da sarcofagi, pilastri e nicchie. È stata
scoperta anche un’altra area con tombe singole in fossa.
Per il visitatore altra cosa da non perdere
è la visita al “tofet” (risalente al periodo punico), situato a nord-ovest
della necropoli. Ma di che si tratta? Nientepopodimeno che di un santuario
cimiteriale, dedicato ai bimbi nati morti o ai bambini venuti a mancare in
tenerissima età… Insomma, soggetti deceduti prima di essere entrati a far parte della Comunità.
Le urne con le ceneri dei piccoli morti erano deposte in un’area a cielo aperto,
proprio di fronte ad un tempietto.
Cari amici, indubbiamente quello di cui parliamo oggi un luogo assolutamente da visitare! Del Parco Archeologico di Monte Sirai fa
parte anche il Nuraghe Sirai, che si erge su una piana che guarda alla città di
Carbonia, proprio ai piedi del Monte Sirai. Circondato da un vasto villaggio
nuragico, il nuraghe è complesso e di tipo polilobato. Nel villaggio, pare
esserci la particolarità di stili che si fondono, che potrebbero indicare il
segno di una convivenza tra nuragici e fenici. Proprio qui è stata individuata
la più antica officina per la produzione del vetro dell’intera Isola.
Un luogo davvero ricco di
grande fascino, assolutamente da visitare!
A domani.
Mario
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