Oristano 7 Aprile 2019
Cari amici,
L’Unione Europea più che
un’entità REALE, CONCRETA E SOVRANA, come in realtà dovrebbe essere, nel senso che credo che così in realtà la concepirono quelli che oltre 70 anni fa la ne crearono il nucleo iniziale, dopo il primo avvio continua invece a
restare sempre più un “oggetto misterioso”, una sovrastruttura sugli Stati componenti che nella realtà risulta essere poco più di un accordo commerciale. A confermarlo è una delle ultime
decisioni prese dai deputati del Parlamento Europeo che hanno stabilito, incapaci di prendere la decisione più giusta circa il richiesto “passaggio” definitivo dall'ora solare a quella legale, evitando in questo modo il pericoloso cambio annuale, di dare facoltà ai Paesi membri di decidere in autonomia (a partire dal 2021) se
continuare a usare l'ora legale o quella solare. La decisione presa dal Parlamento, per diventare norma, passa ora
ai negoziati fra Parlamento e Consiglio dell’UE, l’organo che raduna i
rappresentanti di tutti i governi dell’Unione.
Amici, la storia è piena
di decisioni…mancate! Da Pilato in poi, assumersi le responsabilità di
decisione (frutto ovviamente di capacità di ascolto, e di mediazione) non è mai
stato facile e l’Unione Europea, con quest’ultimo pronunciamento salomonico, non ha
fatto altro che confermare l'inesistenza (o l'incapacità) di avere il necessario "potere decisionale". Se nei negoziati verrà confermata la proposta del Parlamento
europeo, ogni singolo Paese avrà tempo fino all’aprile del 2020 per decidere se
continuare ad usare l’ora legale o quella solare; chi sceglierà per abolire del
tutto l’ora legale dovrà cambiare l’ora l’ultima domenica di ottobre del 2021,
mentre chi deciderà di tenere l’ora legale dovrà farlo entro l’ultima domenica
di marzo del 2021.
Se così fosse, immaginatevi il caos derivante! Una proposta che io definisco cervellotica, che non semplifica di certo la vita di chi si muove
frequentemente nei singoli Stati dell’Unione, aggravando in realtà la già non semplice
situazione attuale. Si, perché sia all’interno del mercato unico che all’esterno,
una situazione di orario uguale per tutti è senz’altro preferibile alle diverse
situazioni presenti in ogni singolo Stato. Basti pensare al caos derivante dalla diversità degli orari dei mezzi pubblici, come treni, aerei, navi e così via. Eppure era sembrato possibile il proposto
passaggio per tutti dall’ora solare a quella legale.
La proposta di abolire la
situazione in essere, adottando l’ora legale per tutti, era stata avanzata
dalla Commissione Europea dopo che, fra il luglio e l’agosto del 2018, 4,6
milioni di persone avevano partecipato a un sondaggio pubblico della
Commissione sull’efficacia del passaggio annuale all’ora legale. L’84 per cento
dei partecipanti aveva chiesto che avvenisse il passaggio definitivo all’ora legale, già a partire dal 2019. Su
questo argomento ebbi occasione di scrivere un post in data 27 novembre 2018;
chi vuole può andare a leggere quanto scrissi, cliccando il link: http://amicomario.blogspot.com/2018/11/ora-legale-tutto-lanno-in-europa-dopo.html.
Sarà dunque il Consiglio
dell’UE a concordare con i singoli Stati come arrivare a definire la questione
che non è certo facile. La proposta di tenere tutto l’anno l’ora legale era
portata avanti da Finlandia, Polonia, Estonia, Lettonia, Germania e in generale
dagli altri Paesi settentrionali dell’Unione. Le problematiche sarebbero legate
alla salute, in quanto il passaggio di orario comporta sbalzi di umore,
problemi cardiaci, disturbi del sonno, etc. Lo spostamento delle lancette risulta
anche fonte di maggiori incidenti sul lavoro e stradali, oltre che influire sul
benessere cardiaco. Proprio questi motivi portarono l’84% di 4,6 milioni di
persone a richiedere l’abolizione dello spostamento.
Cari amici, credo che, considerato l'imminente 'rinnovo' del Parlamento Europeo (si voterà il 26 maggio), la
decisione finale non spetterà agli attuali vertici dell’UE che con grande probabilità, a mio avviso, cambiaranno radicalmente. Io non so
Voi, ma personalmente immagino che dal voto uscirà un’Europa molto diversa da quella
attuale, con rapporti di forza che sicuramente cambieranno in modo drastico. Credo che queste elezioni stabiliranno (nel bene e nel male) che seguito dare in futuro ad un'Unione che oggi a dire il vero non è nè carne nè pesce!
Ne vedremo delle belle…
A domani.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento