Oristano
19 Aprile 2019
Cari amici,
Che la plastica sia la “peste di questo millennio” è cosa
ormai nota. Il mare, fonte di vita e senza il quale il mondo e l’uomo
certamente non esisterebbero, è diventato ormai più ricco di plastica che di
pesci. La necessaria azione di recupero di una fonte di vita così preziosa è
urgente, indilazionabile, ed è necessario mettere in atto tutti i provvedimenti
possibili per mettere al bando la plastica, recuperando nel contempo quanto già
presente nei nostri mari; quantità immensa, che ha raggiunto dimensioni paurose,
tanto che si è formata tra l’atlantico e il pacifico un’isola di plastica (la Great
Pacific Garbage Patch), ben più grande della Francia!
È in quest’ottica di
recupero della plastica presente nei nostri mari che, per quanto riguarda l’Italia,
il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha presentato un Disegno di Legge, recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri
e più noto come “Legge Salvamare”. Con
quest’atto i pescatori potranno portare a terra la plastica accidentalmente
finita nelle reti. Finora, purtroppo, erano costretti a ributtarla in mare
perché altrimenti avrebbero compiuto il reato di trasporto illecito di rifiuti,
e sarebbero stati considerati, anziché addetti al recupero, addirittura dei “produttori
di rifiuti”, condannati a pagare per lo smaltimento.
Ora, invece, essi saranno
considerati dei veri e propri “spazzini” del mare, e potranno anche avere un
certificato ambientale e la loro filiera di pescato sarà adeguatamente riconoscibile
e riconosciuta. I rifiuti recuperati potranno essere portati nei porti di
sbarco, dove saranno allestiti dei punti di raccolta e verranno anche introdotti
dei meccanismi premianti per i pescatori. Soddisfatto, dopo l’approvazione, il
Ministro Costa, convinto che il problema della plastica sia un’emergenza che
riguarda l’intero pianeta, e che tutti gli Stati dovrebbero essere portatori di
soluzioni.
“È una grande vittoria
per il nostro mare, finalmente iniziamo a ripulire il mare dalla plastica e lo
facciamo con degli alleati eccezionali, i pescatori, che conoscono il problema
meglio di tutti perché ogni giorno tirano su le reti raccogliendo spesso
altrettanta plastica rispetto al pescato”,
ha avuto modo di commentare il Ministro Costa, che poi ha aggiunto: “Essendo l’Italia bagnata per due terzi dal
mare, vuole essere leader nella soluzione del problema; appena la Direttiva
europea sulla plastica monouso sarà pubblicata, approveremo anche noi la legge
per dire stop al monouso”.
Il problema, amici, sta
diventando ogni giorno più drammatico. Numerose, ormai, le specie animali come
tartarughe, uccelli marini, balene e delfini che scambiano la plastica per cibo
e muoiono per indigestione o soffocamento. Solo nel Mar Mediterraneo sono oltre
100 le specie rimaste vittime di ingestione di plastica, tra cui 60 specie di
pesci, le 3 specie di tartarughe marine, 9 specie di uccelli marini e 5 specie
di mammiferi marini. Tutte presentavano grandi quantità di plastica nello
stomaco.
Raffaella Giugni,
responsabile relazioni istituzionali di Marevivo,
commentando con l'Adnkronos la 'Legge Salvamare', si è così espressa: "Siamo
sicuri che i pescatori collaboreranno se messi nelle condizioni di farlo. Se finora
i rifiuti presenti nelle acque marine erano considerati rifiuti speciali e non
rifiuti urbani, non potevano essere riportati a terra e messi nei cassonetti
dei rifiuti urbani. E i pescatori portandoli a terra rischiavano una
multa".
La realtà odierna è che nelle
reti dei pescatori finisce più plastica che pesce, in quanto più del 50% di
quello che essi pescano è costituito da rifiuti, che, in assenza di una legge
come quella appena messa in campo, prima venivano ributtati a mare. Invece è
necessario cercare di ripulirlo il mare, cercare di svuotarlo dai molteplici rifiuti
che ogni giorno si aggiungono alle tonnellate precedenti. I pescatori è certo
che collaboreranno, in quanto sono loro alla fine i primi a beneficiarne.
Ovviamente, non vi è
dubbio che sia necessario creare una catena del riciclo. I comuni costieri,
dove i pescatori riportano a terra le barche, dovranno collaborare,
predisponendo dei congrui contenitori per il posizionamento della plastica
recuperata, avviandola poi allo smaltimento. Tutti dovranno essere consci della
necessità di ripulire il mare dalla terribile presenza della plastica che sta
distruggendo le popolazioni marine.
Cari amici, è tempo di
mettere in atto tutti quei provvedimenti che possano ripristinare quei delicati
equilibri che la natura nei millenni aveva costruito; equilibri armoniosi, che
nel nostro mondo si sono perfezionati per una pacifica convivenza di tutti:
flora, fauna e tutta la natura in genere. È stato l’uomo a turbare quel
perfetto equilibrio ambientale modificandolo spesso impropriamente, assumendosi
con superbia il compito di farsi novello ‘Dio creatore’. Un grande peccato
commesso contro Dio e contro natura. Ora non c’è più tempo da perdere: è quasi
scaduto il tempo per rimediare ai danni fatti, per evitare di arrivare al
terribile punto di “non ritorno”, che speriamo mai accada!
A domani, amici.
Mario
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