Oristano
24 aprile 2019
Cari amici,
Far crescere, far
diventare competitivo un territorio, richiede capacità, accortezza, e lavoro di
squadra, senza individualismi, primogeniture ed egoismi personali; il segreto sta nel comporre una “squadra coesa”, che, riunendo insieme le capacità e le energie portate dai singoli, possa trasformarle in un progetto unico che soddisfi le esigenze della collettività
del territorio di riferimento.
La Provincia di Oristano,
dopo i molti anni ormai che la separano dal taglio del cordone ombelicale che la
teneva suddita della Provincia di Cagliari, ha pure provato a volare da sola,
ma raggiungendo scarsi risultati. Alla base, come ben sa chi si intende davvero di
questioni politiche, i personalismi e gli individualismi messi in campo, che impedirono una
concreta, reale azione comune, l’unica che poteva davvero garantire e realizzare la
crescita di una zona, senza portare particolari privilegi per l’una o per
l’altra parte.
Non voglio certo, ora,
riepilogare con Voi il percorso fatto dalla nostra Provincia dal giorno della
sua costituzione fino ad oggi ma solo mettere in chiaro alcuni punti.
Dopo l’arrivo delle
strutture spettanti alla neonata Provincia, dalla Prefettura alla Questura, dalla Banca d’Italia alla
Tesoreria Provinciale dello Stato, dai vari Comandi Provinciali delle FF.AA. al
Provveditorato agli Studi, lentamente ma inesorabilmente, diverse di queste strutture
sono, strada facendo, andate via in silenzio, mentre altre appaiono ancora pericolanti.
Si è anche provato a creare apparati utili ad incentivare il turismo, dall’EPT all’Aeroporto e al Porto industriale, ma, come ben sappiamo, le appena menzionate strutture o sono scomparse, o sono state ridimensionate, oppure, con particolare riferimento al Porto, risultate scarsamente utilizzate.
Si è anche provato a creare apparati utili ad incentivare il turismo, dall’EPT all’Aeroporto e al Porto industriale, ma, come ben sappiamo, le appena menzionate strutture o sono scomparse, o sono state ridimensionate, oppure, con particolare riferimento al Porto, risultate scarsamente utilizzate.
Oggi è proprio di
quest’ultimo che voglio parlare con Voi, poiché, almeno di recente, sembra che si
stiano finalmente avviando operazioni concrete per un suo maggiore oltre che
economicamente più valido utilizzo.
Si, finalmente il porto industriale di Oristano sembra puntare decisamente ad una sua crescita, capace di creare sviluppo e posti di lavoro, dopo anni di sopravvivenza senza infamia e senza lode.
Si, finalmente il porto industriale di Oristano sembra puntare decisamente ad una sua crescita, capace di creare sviluppo e posti di lavoro, dopo anni di sopravvivenza senza infamia e senza lode.
L’attuale ruolo
riconosciuto al Porto industriale di Oristano, ovvero quello di “scalo regionale per la movimentazione di
merci alla rinfusa”, non basta più a soddisfare le ambizioni di crescita e
di sviluppo del nostro territorio. Lo hanno di recente ribadito,
congiuntamente, i vertici del Consorzio industriale provinciale oristanese,
della Provincia e della Camera di Commercio di Oristano, oltre ai Sindaci
dei Comuni di Oristano e Santa Giusta, che ora chiedono, “tutti insieme”, che allo scalo vengano riconosciute almeno altre “TRE”
importanti funzioni.
Sono, quelle richieste, funzioni
che possono davvero sviluppare adeguatamente il nostro porto. Le tre funzioni
richieste, come ha avuto modo di illustrare il Presidente del Consorzio
industriale provinciale oristanese Massimiliano Daga (presente anche il
direttore generale del Consorzio industriale Marcello Siddu) con a fianco il
Commissario della Provincia Massimo Torrente (accompagnato dalla dirigente Anna
Paola Iacuzzi), il Presidente della Camera di commercio Nando Faedda e i
Sindaci di Oristano Andrea Lutzu e di Santa Giusta Antonello Figus, sono quelle
indicate di seguito.
La
prima funzione richiesta, quella dell’ottenimento
dell’inserimento del porto di Oristano nella cosiddetta Rete TEN – T, la rete
transeuropea, è stata rivolta a Regione e Ministero perché possano essere messe in atto
tutte le iniziative necessarie per l'ottenimento; il mancato inserimento nella rete, infatti,
come ha evidenziato il Presidente Daga, comporta l’impossibilità di accedere
alle risorse comunitarie sia per gli Enti pubblici e sia per le imprese che
intendono operare nell’agglomerato; cosa ancora possibile, in quanto, ha
precisato Daga, ogni biennio gli uffici europei compiono un aggiornamento dei
porti inseriti nella rete e quindi ci sono ottime probabilità che la domanda
per il porto oristanese possa essere accolta.
La
seconda funzione richiesta è quella dell’inserimento del porto oristanese
nel piano dei trasporti della Regione non solo come scalo per le merci alla
rinfusa, ma anche come scalo crocieristico e scalo abilitato al traffico del
metano liquido, il GNL. La richiesta viene riproposta, in quanto come ha spiegato
ancora il Presidente Daga, la precedente Giunta regionale non ha varato, prima
della decadenza, il necessario piano dei trasporti.
La
terza funzione richiesta, infine, rivolta al Sistema portuale
della Sardegna, è quella di finanziare il progetto del Consorzio industriale
per la realizzazione di una nuova area nel porto da destinare specificatamente
all’attività crocieristica. Risulta infatti al Consorzio che il Sistema
portuale disponga di alcune centinaia di milioni di euro di residui e Oristano
si candida dunque ad avere almeno i 20 milioni di euro necessari a realizzare
l’interessante iniziativa.
Il sindaco di Santa
Giusta Antonello Figus ha messo in evidenza la concreta possibilità dell'arrivo di un buon numero di navi
che potrebbero fare scalo ad Oristano, con a bordo migliaia di crocieristi. Il sindaco
Figus ha anche sollecitato al Ministero l’adozione dei decreti relativi
all’istituzione delle zone economiche speciali, che potrebbero rappresentare,
grazie alla fiscalità agevolata, un ulteriore elemento attrattore per lo scalo
oristanese.
Gli altri partecipanti,
dal Commissario della Provincia di Oristano, Massimo Torrente, a Nando Faedda,
Presidente della Camera di commercio di Oristano, al Sindaco di Oristano Andrea
Lutzu, hanno ricordato come le richieste avanzate siano pienamente legittime e
che la mancanza di quanto fortemente richiesto impedisce che il porto
oristanese abbia un’operatività a 360 gradi, limitando in questo modo la creazione di
buone occasioni di sviluppo e opportunità di lavoro. "Il nostro porto ha tutti i
titoli per ottenere questi riconoscimenti", ha concluso il
Presidente Daga.
Cari amici, strano ma
vero: questa volta “Tutti uniti”,
diversamente dal passato, per cercare di dare più forza al programma di
rilancio del porto industriale oristanese. Finalmente, il Consorzio industriale,
la Provincia di Oristano, la Camera di commercio e i Comuni di Oristano e Santa
Giusta, hanno approvato, ciascuno nel proprio organismo deliberativo, un unico documento, indirizzato al
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, alla Regione e al Sistema
portuale della Sardegna con delle precise richieste per far decollare,
finalmente, il porto di Oristano.
Se
sono rose, è tempo che fioriscano…
A domani.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento