Oristano
14 Aprile 2019
Cari amici,
Quando qualcuno o qualcosa
di importante non c'è più, a parte il rammarico, il dolore e la tristezza per la
perdita subita, l’unica cosa che ci rimane è il ricordo di quello che fu. Ecco,
trascurare anche la trasmissione del ricordo, non tramandarlo a quelli che verranno dopo di noi,
significherebbe aggiungere un’ulteriore perdita, ovvero far sì che la patina del tempo copra tutto, nella più totale indifferenza.
Questo, purtroppo, accade molto
spesso e la polvere dell’oblio ammanta ricordi importanti, sia riferiti a persone
che a cose, e, ad essere sinceri, Oristano in quest'esercizio finora ha brillato anche troppo! Non voglio certo ripetermi, chi conosce il mio
blog sa certamente quanto ho parlato della Oristano del passato e dell’avventatezza
con cui sono state eliminate tracce importanti del suo luminoso percorso storico,
in particolare quello giudicale.
Ora, che il danno è stato
fatto, ben sapendo che rimediare è impossibile, qualcosa può ancora
essere messa in atto. Si, proprio di questo oggi voglio parlare con Voi. L’Amministrazione
comunale di Oristano e in particolare l’Assessorato alla Cultura, in
collaborazione con la Fondazione Sa Sartiglia e il Museo Oristano, hanno messo
in cantiere un progetto, curato dagli architetti Francesco Deriu e Paolo Abis (con
la consulenza storica di Andrea Sanna), con l’intento di riqualificare e
valorizzare l’antico tracciato delle mura medievali di Oristano.
Alla presentazione del
progetto, effettuata presso il Comune, sono intervenuti il 9 aprile il Sindaco
Andrea Lutzu, gli assessori alla cultura Massimiliano Sanna e al turismo
Stefania Zedda e il direttore della Fondazione Sartiglia Francesco Obinu. Cosa
contiene il progetto? La sistemazione, in centro, di una serie di pannelli
esplicativi, che, tra immagini e scritto, siano in grado di evidenziare a
residenti e turisti la collocazione delle antiche mura della città, i cui resti
attuali , purtroppo, sono davvero miseri, essendo visibili solo in pochi punti della
città.
A sentire i responsabili
dell’Amministrazione, il materiale del progetto risulta già pronto, e a breve
potrà essere collocato e mi auguro apprezzato, in particolare dai visitatori
esterni (turisti) della nostra antica Oristano. La segnaletica in collocazione comprende una
serie di cartelli, sia orizzontali che verticali, in grado di illustrare la gloriosa storia medioevale di Oristano, per lungo tempo
capitale del Giudicato d’Arborea. Seppure l’osservazione materiale delle mura
ancora esistenti sia da considerarsi molto ridotta, con l’ausilio dei pannelli
potrà essere fatta, almeno virtualmente, la ricostruzione dell’intera cinta
muraria.
Quanto alla segnaletica
orizzontale, questa sarà costituita da dei segni grafici posti sul suolo
pubblico, indicanti non solo il tracciato delle mura, ma anche ciò che stava
all’interno e all’esterno. Questi tracciati verranno realizzati in 8 postazioni:
Piazza Roma, Via Serneste, Via Montenegro, Vico Angioj, Via Ichnusa, Piazza
Manno, Via S. Antonio e Vico Umberto.
La segnaletica verticale,
invece, sarà costituita da dei “Totem”, moderna versione dei pannelli
illustrativi, dai quali il curioso turista (o abitante locale) potrà attingere
tutte le informazioni storiche sulle mura ora scomparse, apprendendo anche
dell’evoluzione che la città subì, a partire dal XIII secolo fino ai giorni
nostri. Questi totem metallici, posizionati in alcuni luoghi chiave, andranno a
sostituire gli attuali cartelli in ferro, ormai deteriorati. Per soddisfare le
esigenze turistiche, i pannelli informativi saranno in inglese e in italiano, con
in più anche il codice QR, cosa questa che consentirà, tramite telefonino smartphone,
di collegarsi direttamente al sito web del Museo Oristano, per una maggiore e
più approfondita conoscenza.
I pannelli-totem verranno
installati in Piazza Roma, in Via Mazzini (all’altezza della torretta di
proprietà Palmieri), in prossimità della torre di Portixedda, nell’area urbana
ad angolo tra Via Cagliari e Via S. Antonio (dove esiste uno dei tratti maggiori
delle mura salvatesi dalla distruzione) e in Piazza Manno (l’antica Pratza de
sa Mojoria e della Torre di Porta mari). Costo del progetto poco meno di 30.000
euro. I lavori saranno effettuati dall’azienda oristanese Studio 96.
Come ha avuto modo di
spiegare Massimiliano Sanna, Vice Sindaco e Assessore alla Cultura del Comune: “Sono
costi minimi se confrontati con l’importanza del lavoro che si farà. Siamo
stati molto attenti anche all’aspetto visivo. C’è stato un grande studio.
Oristano ha 900 anni di storia ed è importante curare nel dettaglio tutte le
sue parti”.
Cari amici, l’ho detto in
premessa: quando le uova sono rotte, non si possono riportare a com’erano
prima. Ben venga dunque questo “rattoppo” sulle braghe, sarà meglio che andare in giro
nudi.
A domani.
Mario
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