Oristano
28 aprile 2019
Cari amici,
Quando avevo i mie vent’anni,
età giovanile nella quale di cucina praticamente sapevo poco o nulla (e così
pure i miei amici), quando si organizzava qualche spuntino tra amici, una delle
poche possibilità di mangiare qualcosa insieme, lontani dal desco familiare,
era quello di cucinare un piatto di spaghetti conditi con una semplicissima
ricetta: aglio, olio e peperoncino. Ricordo ancora la prima volta che li
assaggiai: una violenta reazione delle papille gustative mi segnalava di avere
un forte fuoco in bocca, difficile da estinguere! Solo con un po’ di vino il
bruciore si calmava un po’, ma la cosa straordinaria era che il piatto di
spaghetti al peperoncino si digeriva in brevissimo tempo.
In realtà, solo successivamente scoprii che quel forte
bruciore che la nostra bocca percepisce dopo aver consumato del peperoncino,
così piccolo, rosso e focoso ma anche straordinariamente utile al nostro
organismo, derivava da un particolare componente che esso contiene: la
capsaicina. Questa è una particolare sostanza che, a parte il bruciore che ci crea in
bocca quando lo consumiamo, ci regala in cambio una bella serie di vantaggi per
il nostro organismo, in quanto, è accertato, è in grado non solo di accelerare la nostra digestione, ma anche di uccidere le cellule
tumorali eventualmente presenti.
Che il peperoncino avesse
delle grandi proprietà benefiche l’uomo lo ha scoperto molto tempo fa. Si è reso presto conto
che il suo consumo facilitava la digestione, arrecava benefici effetti al
cuore, era anche in grado di favorire la virilità e anche di rafforzare le difese
immunitarie. Studi più recenti hanno infine evidenziato che la capsaicina è in grado
di agire come un killer nei confronti delle cellule tumorali, aggredendole e rendendole
inoffensive, in diversi tipi di tumore.
Questi studi hanno anche
accertato che per godere dei massimi benefici bisogna scegliere i peperoncini
più piccanti, in quanto questi possiedono una maggiore concentrazione di
capsaicina. I peperoncini più quotati sono quelli della varietà Jalapeño o
Habanero, che hanno registrato i punteggi più alti nella scala di Scolville, quella
che misura il grado di piccantezza. Per ottenere il massimo dei benefici, inostre, il
consiglio è quello di consumarli crudi, perché in questo modo essi conservano
tutte le loro proprietà. Ma vediamo di saperne di più su questa particolare sostanza
contenuta, la capsaicina.
La capsaicina appartiene ad una famiglia di molecole chiamate vanilloidi. Queste molecole hanno una
proprietà speciale: quella di causare la morte delle cellule tumorali. Ma in che modo? Esse si
attaccano letteralmente alle proteine di alcuni organuli indispensabili alle
cellule (i mitocondri), provocando quindi la morte delle stesse cellule. E non è
tutto. La cosa, anch’essa straordinaria, è che la capsaicina agisce da killer
solo sulle cellule tumorali, senza danneggiare le cellule che circondano il
tumore, cioè quelle sane o normali!
La selezione fatta dalla
capsaicina è dovuta al fatto che i mitocondri delle cellule tumorali
differiscono da quelli delle cellule sane, in quanto hanno un meccanismo
biochimico completamente differente. Questa è una delle principali ragioni per
cui la capsaicina seleziona accuratamente le cellule su cui agire. Insomma, una vera
meraviglia della natura! Ecco perché consumare spesso peperoncini molto
piccanti è fortemente consigliato, per poter attivare e rafforzare le difese
immunitarie del nostro organismo nella prevenzione del cancro.
Il recente studio della
Marshall University Joan C. Edwards School of Medicine, presentato al meeting
annuale dell'American Society for Investigative Pathology nell'ambito di
Experimental Biology 2019, ha evidenziato che la capsaicina può essere
utilizzata efficacemente per combattere le metastasi tipiche di diversi tumori,
in particolare quelli al polmone, alla prostata e al pancreas. Negli
esperimenti portati avanti su tre linee di cellule umane in coltura di cancro
al polmone, i ricercatori hanno osservato che la capsaicina inibiva il primo
passo del processo metastatico.
Cari amici, l’importanza
rivestita dalla capsaicina nella lotta contro il cancro è ormai assodata, e le
aziende farmaceutiche ritengono che sarà possibile ottenere in tempi brevi un
farmaco a prezzo accessibile. Nel frattempo, come consiglia il Centro di
ricerca britannico Cancer Research UK, per poter ridurre il rischio di cancro è
meglio adottare una dieta salutare ed equilibrata che preveda, oltre l’inserimento
del peperoncino, oltre un consumo abbondante di frutta e verdura.
Secondo questi studi, per
ottenere l’effetto anticancerogeno desiderato, una persona che pesa sui 90 kg
deve ingerire circa 400 milligrammi di capsaicina 3 volte alla settimana. Questo
significa che per raggiungere questa quantità si devono consumare settimanalmente
dai tre agli otto peperoncini freschi della varietà Habanero.
Che dire, cari amici,
come ho avuto occasione di scrivere molte altre volte su questo blog, la natura, quella grande e armonica meraviglia che il Signore ci ha donato, contiene tutte le sostanze utili a garantire all’uomo una vita sana,
a patto però che vengano rispettate le regole di una sana alimentazione, senza stravizi
e senza eccessi, adottando un antico, quanto utile decalogo: “mangiare
per vivere (solo cibi di qualità e nella quantità necessaria), e non vivere per
mangiare”.
A domani.
Mario
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