Oristano 6 Aprile 2019
Cari amici,
L’Unione Sarda di Sabato 23
marzo, nella pagina dedicata alla “Cultura”, ha dedicato un bell’articolo alla "Genesi ed evoluzione dei cognomi sardi, dal Medioevo all’Unità d’Italia", uno studio
effettuato dal dottor Raffaele Cau, archivista e genealogista oristanese.
Raffaele, 47 anni (è del 1972), è non solo una persona colta ma anche curiosa
di natura, un po’ come me. Mi capita spesso di incontrarlo al Museo Diocesano,
in quanto esercita la sua attività proprio all’Archivio storico della Diocesi
di Oristano.
I suoi meticolosi studi (anche
di recente ha pubblicato un ulteriore libro sui cognomi esistenti nei diversi
paesi della Sardegna) gli hanno permesso di ripercorrere in lungo e in largo i
sentieri che hanno portato all’origine dei cognomi nella nostra isola. Secondo
Cau “Il concetto moderno di cognome nacque
durante l’Impero romano, ma dopo la sua caduta i cognomi andarono in disuso.
Nel Medioevo la pratica ricominciò e la Sardegna fu una delle prime Regioni
nell’area mediterranea ad utilizzare i cognomi dopo secoli di oblio. Fu nel
momento che nell’Isola la popolazione iniziò a crescere che nacque l’esigenza
di creare un sistema preciso di identificazione che possiamo definire di ‘cognominazione’”.
L’attribuzione del
cognome riguardò in una prima fase solo le famiglie importanti, quelle che
definiamo nobiliari, e, come si può rilevare dagli alberi genealogici,
riguardavano solo queste famiglie. Nella nobiltà dell’antica Roma si trovano
esempi validissimi: erano in uso oltre il nome ed il cognome (che identificava
la famiglia di appartenenza) anche il soprannome; un esempio che può chiarire è
quello di Marco Tullio Cicerone (nome
cognome, soprannome). Lo studio dei cognomi sardi ha evidenziato anche che le
modalità di attribuzione prevedevano non solo il proseguimento della linea
paterna ma anche di quella materna.
In Sardegna le fonti
onomastiche relative al periodo del Medioevo si possono trovare in particolare
nei Condaghi, il più famoso dei quali è il Condaghe di S.M. di Bonarcado
(1110). Altra fonte importante è il documento Pax Arboree del 1.388.
Successivamente una diffusione più ampia delle attribuzioni del cognome si
verifica dopo l’approvazione della famosa Legge delle chiudende, in seguito
alla quale, con la formazione della borghesia terriera, i cognomi iniziarono a
diffondersi, allargando ampiamente la ristretta cerchia precedente. Fu il
Concilio di Trento (1545-1563) a istituire nelle parrocchie i registri dove
segnare, battesimi, cresime, matrimoni, decessi, etc. Questi archivi storici
parrocchiali precedettero, anche di molto, i pubblici registri d’anagrafe dei
comuni.
Quanto all’analisi
dell’origine dei cognomi, glottologi e storici ammettono l’esistenza di un
campo vastissimo, che comprendeva attribuzioni derivanti da località estinte,
oppure identificative della provenienza della persona, dal mestiere esercitato
dal padre, o da difetti fisici; altra attribuzione, in questo caso di fantasia,
era quella destinata ai nati fuori dal matrimonio, ai bimbi illegittimi
(burdos), per i quali venivano utilizzati nomi di fiori, animali, colori e via
dicendo. Insomma una varietas di grande ampiezza, difficilmente quantificabile.
Altra particolarità
riscontrata è la trasformazione dei cognomi e la loro mutazione nel tempo. Le
ricerche del certosino Raffaele Cau hanno reperito, durante le sue ricerche,
delle curiosità davvero interessanti. Come il caso di un uomo, tale Jayme
Bonfill (cognome algherese), originario di Fonni. Nel 1613 si sposa a Serrenti.
Da quel momento iniziano a soprannominarlo Fonnesu, alla fine del ‘600 nelle
carte questo diventa il suo cognome e Bonfill sparisce. Ciò dimostra come i
cognomi fossero in continua evoluzione sia dal punto di vista grafico che
linguistico!
E non è che uno dei tanti
casi, come ad esempio quello di un tizio di Sarule il cui cognome era Fulgheri
e che, una volta trasferitosi a Laconi diventò Fulghesu. Il dottor Cau, per
chiarire meglio, ha esposto anche un caso particolarmente curioso, che ha
riguardato la sua famiglia d’origine; partendo da un unico cognome, in 3
generazioni si era arrivati a ben tre cognomi!
Cari amici, prima di
chiudere il post di oggi ecco una classifica che evidenzia i cognomi che
risultano prevalenti in Sardegna. La graduatoria vede al primo posto Sanna che risulta essere il cognome che
domina nell'Isola; a seguire Piras e
Pinna, e, a seguire ancora, Serra, Melis, Carta e altri. C’è da chiedersi
il motivo per cui questi cognomi si siano moltiplicati molto più degli altri. Tuttavia
cercare di trovarne la reale motivazione non sarà certo facile!
Amici, è giusto fare un grande plauso a Raffaele Cau, che con la sua certosina pazienza e grande capacità ci ha regalato un preziosissimo lavoro!
A domani.
Mario
Uno dei libri di Raffaele Cau
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