lunedì, ottobre 22, 2018

“WHO IS HIM”? L’ARCHITETTO GIANNI GALLUS HA ESPOSTO DI RECENTE I SUOI QUADRI IN UNA COLLETTIVA DI PITTURA AL TEATRO SAN MARTINO DI ORISTANO. MA CONOSCIAMO DAVVERO LE MILLE SFACCETTATURE DI QUESTO PERSONAGGIO?


Oristano 22 Ottobre 2018
Cari amici,
Personalmente conosco Gianni Gallus da diversi lustri. Ho avuto il piacere di conoscerlo prima come artista, in quanto è considerato un ottimo disegnatore, pittore e incisore, e successivamente di poter consolidare l’amicizia con Lui all’interno del Rotary (associazione a cui entrambi apparteniamo), Lui appartenente al club di Macomer ed io a quello di Oristano. Fin dai primi anni della nostra conoscenza ho apprezzato in lui due cose in particolare: la serietà e la disponibilità nei confronti degli altri, in particolare per la valorizzazione della nostra terra, la Sardegna.
Di 7 anni più giovane di me (è nato ad Escalaplano il 09.01.1952, e da tempo risiede a Borore in viale della Resistenza n. 11, dove è posto anche il suo Studio Professionale), oltre all’amore per il disegno e la pittura porta nel suo DNA una particolare passione che, nonostante le difficoltà incontrate, non è mai calata di tensione. Passione rivolta al passato, alla riscoperta e successiva valorizzazione della nostra storia, quella luminosa, fatta di Città regie, di castelli, e di Borghi autentici. Purtroppo non sono molti i sardi posizionati su questa lunghezza d’onda, ma Gianni è un sardo caparbio, tenace e coraggioso, e ha deciso che la sua battaglia deve continuare.
Ripercorrere le lotte condotte da Lui fino ad oggi sarebbe un’impresa improba, non basterebbe certo la mia modesta riflessione su questo blog! Cercherò comunque di ricordare le tappe più salienti del percorso condotto fino ad oggi. Gianni, dopo avere conseguito la laurea in Architettura a Roma nel 1983, si è presto iscritto all’Albo Professionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Nuoro e Ogliastra, dove è tuttora iscritto (al n. 59). Amante delle architetture del passato, in particolare delle strutture fortificate delle città medioevali, ha pensato di “mettere insieme”, di riunire i rappresentanti istituzionali delle antiche “Città Regie” dell’Isola. Queste città in Sardegna erano sette (7): ALGHERO, BOSA, CAGLIARI, CASTELSARDO, IGLESIAS, ORISTANO e SASSARI.
Un'impresa difficile riuscire a riepilogare in poche righe il paziente e certosino lavoro di contatto e di convincimento dei Sindaci di queste città e dei Presidenti delle relative Province, per stimolarli a fare insieme fronte comune per la valorizzazione delle tracce del passato, delle costruzioni, delle fortificazioni e dei castelli, le cui tracce sono ancora ben evidenti. 
In un tour de force defatigante, dall’Ogliastra all’Oristanese, dal Cagliaritano all’Iglesiente, dal Sassarese al Nuorese, furono migliaia i chilometri da Lui percorsi per dialogare, convincere e arrivare ad un progetto comune di valorizzazione. Spesso, però, quando magari sembra di essere in dirittura d’arrivo, manca all'improvviso l’ultimo tassello per completare il puzzle. Da quella tentata battaglia, sono passati diversi anni, anche se ora sembra riapparire una speranza, che il filo ieri spezzato possa essere riannodato.
Altra battaglia importante che ha visto in prima fila l’architetto Gallus è quella portata avanti insieme all'Associazione Borghi Autentici d'Italia. È questa una rete di piccoli e medi comuni, Enti territoriali ed organismi misti di sviluppo locale, che condividono l'idea che le Comunità locale rappresentino l'elemento decisivo per un concreto disegno di sviluppo. Progetto quest'ultimo che intelligentemente si concilia oggi con la possibile rivalutazione di molti dei nostri modesti centri dell’interno che lottano disperatamente per contrastare lo spopolamento e la possibile estinzione.
La Sardegna, amici, è una terra ricca di storia, di cultura, di tradizioni, di saperi e sapori di alta qualità, che, se sapientemente valorizzati, potrebbero davvero dare una svolta epocale, cancellando i pericoli di miseria e di estinzione paventati. Su questo scottante argomento dello spopolamento ha fatto una riflessione su questo blog il 19 Ottobre; chi è curioso o lo crede utile può andare a leggere quanto ho scritto. Ecco il link: https://amicomario.blogspot.com/2018/10/zone-interne-e-spopolamento-bauladi-si.html.
Cari amici, mi sono lasciato prendere la mano e…mi sono dimenticato che dovevo parlarvi della mostra pittorica di Gianni Gallus, consolidato artista sia nel disegno che nella pittura. La mostra collettiva dei giorni scorsi, effettuata al Teatro San Martino di Oristano, ha visto esposte solo le ultime forme espressive della sua arte poliedrica. Chi non ha conosciuto almeno alcune delle sue opere precedenti, in realtà potrebbe aver un concetto limitato della sua arte.
Ecco, come potrete osservare nell'immagine fotografica da me ricavata, i quadri esposti presentano dei forti colori espressivi, usati da Gianni volutamente violenti, che esprimono, a mio avviso, tutta la rabbia insita in Lui (ma anche in noi) per il periodo poco felice che stiamo attraversando; i rossi accesi su fondo scuro, la fragile nudità, la donna con la testa pelata fanno pensare all’insoddisfazione crescente (o alla malattia che colpisce tutti), una evidenziazione della collettiva mancanza di gioia interiore. I due quadri in particolare che ricordano i misfatti di Auschwitz, rappresentano anche il mondo di oggi, con le sue brutture, le sue violenze, la mancanza di serenità e la crescente indisponibilità nei confronti degli altri. 
Un pizzico di dolcezza può essere colto in parte solo nei ritratti: la donna sarda, nuda o in costume, appare sempre fiera e orgogliosa, dolce e materna, ma con lo sguardo da forte matriarca, assolutamente privo di sudditanza.
Che dire, amici, Gianni Gallus non è un personaggio semplice ma abbastanza complesso, con una personalità forte, dalle mille sfaccettature come un grosso dimante, di certo un soggetto difficile da interpretare! 
Da sardo orgoglioso, però, è uno che da grande valore all'amicizia (per me è un vero, grande amico); un uomo innamorato della sua terra e che fa di tutto per cercare di rivalutarla in tutti i sensi, costi quello che costi!
Ecco perché io sono orgoglioso della sua amicizia!
A domani.
Mario


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