Oristano
7 Ottobre 2018
Cari amici,
Che il futuro socio-economico
della Sardegna passi dal turismo non credo di essere il primo io a dirlo. Dopo
i grossolani errori fatti in passato per utilizzare l’isola industrialmente,
che hanno comportato danni ambientali di non poco conto e lasciato solo macerie, dopo l’abbandono di un
settore primario come quello agro-pastorale, che andava non calpestato e
abbandonato ma semplicemente aggiornato e modernizzato, è tempo, ora, di
pensare seriamente al nostro futuro, che passa certamente dalla valorizzazione
delle risorse naturali che la Sardegna possiede.
Una di queste risorse è
costituita da un mare straordinariamente bello e dalle sue coste, ma non solo: la
Sardegna è ricca di saperi e sapori antichi, maturati nei millenni, essendo l'isola una
delle terre emerse più antiche, forse l'ultimo lembo della mitica Atlantide. Oggi poco popolata, con un gran numero di paesi che
continuano a spopolarsi e che rischiano addirittura l’estinzione, la nostra
isola ha poche possibilità di salvarsi senza un serio piano di ripresa. Una delle vie da seguire è certamente quella del
turismo, che va incrementato e sviluppato non solo sulle coste ma su tutto il
territorio, essendo i nostri paesi dell’interno ricchi di un gande patrimonio di alta qualità che può essere offerto turisticamente:
dalle preziose risorse eno-gastronomiche a quelle storiche, che partono dalla civiltà nuragica,
dalle tradizioni millenarie sapientemente conservate e tramandate ai superbi paesaggi
nturali incontaminati, in grado di offrire al visitatore periodi di relax anti stress assolutamente unici.
Punti strategici di
questo possibile nostro futuro turismo, non solo costiero ma rurale a 360 gradi, sono gli Agriturismo. Queste strutture, già esistenti e positivamente testate, ma che dovranno essere sempre più di qualità,
diventerebbero l’asse portante dell’offerta turistica che la Sardegna potrà
offrire a quella classe media che oggi visita poco l’Isola, stante l’attuale alto
costo del viaggio e del soggiorno. Già da oggi, però, c'è da dire che l’agriturismo sta facendo notevoli
passi avanti.
Di recente (come ho
potuto apprendere dal giornale on line SARDEGNAREPORTER, in un articolo redatto
dal mio caro amico giornalista Gian Piero Pinna V. Direttore della redazione
oristanese), presso l’Agriturismo Archelao di Tiria, sono state messe le basi per portare avanti
un’iniziativa interessante; l'incontro, organizzato dalla UECOOP e da TERRANOSTRA, e che a
breve dovrebbe coinvolgere altri agriturismi sardi, ha messo a fuoco proprio il possibile sviluppo agrituristico dell'Isola. Queste due strutture (Terranostra, è
l’associazione per l’agriturismo, l’ambiente e il territorio, che promuove,
sostiene e diffonde il concetto di agriturismo e di valorizzazione degli
ambienti rurali, mentre la UECOOP, struttura operativa a livello nazionale è presente in
Sardegna con 210 cooperative, che operano su tutti i settori di competenza, ma
in modo particolare in quello agroalimentare, in quello sociale e in quello dei
servizi e pesca), potranno risultare determinanti nel futuro sviluppo
turistico-economico della nostra Isola.
Come da tradizione, l’incontro
presso l’Agriturismo Archelao a Tiria, è avvenuto di fronte ad una tavola
imbandita, dove i prodotti della terra e quelli del mare si sono felicemente
incontrati e integrati. Pur solleticati dai profumi provenienti dalla cucina, prima
di procedere all’assaggio del variegato menu preparato dagli esperti cuochi della cucina del locale,
ci sono stati i doverosi interventi dei vari rappresentanti delle
organizzazioni agricole: Coldiretti regionale, Impresa pesca, Terra Nostra e
UECOOP, riuniti nel primo degli incontri previsti in calendario (a cui ne
seguiranno altri) per un confronto diretto, teso ad accertare la qualità e la
bontà dei prodotti sardi serviti a tavola.
“I prodotti del mare e quelli della terra,
bisogna farli incontrare, perché sono i pilastri della nostra economia”,
ha sottolineato il Presidente regionale UECOOP Antonello Concas. Anche il
direttore regionale della UECOOP Marino Illotta e Mauro Manca di Impresa Pesca
Coldiretti, hanno evidenziato la necessità di fare in modo che i prodotti
locali vengano valorizzati adeguatamente, anche con apposite normative che
impediscano il diffondersi delle iniziative fraudolente. Secondo l’opinione di Gina
Ledda di Terranostra, “anche se il numero delle telefonate delle
prenotazioni di quest’anno, sono calate, siamo sicuri di chiudere positivamente
il bilancio annuale, almeno per quanto riguarda i circa cento agriturismo sardi
associati a Terranostra”.
Dopo gli interventi
sono stati serviti a tavola una lunga serie di assaggi, dove la bottarga ha
incontrato il sedano, il polpo la purea di patate e il succo di melograno, le
varie verdure hanno danzato insieme ai filetti di muggine e via elencando. I
due primi, uno a base di trofie con un sugo di granchi e pomodorini, l’altro di
ravioli con ripieno di patate e conditi con un intingolo a base di cavolfiore e
altre verdure. I secondi, naturalmente preparati a base di muggine arrosto e muggine infarinato
con la semola e fritto con patate e altre verdure. Dolcetti sardi e frutta
dell’orto, hanno concluso il lauto banchetto.
A giudicare e decretare
il vincitore assoluto fra i piatti preparati dall'agri-chef dell'agriturismo
Archelao una giuria di qualificatissimi giornalisti ed enogastronomi. Erano
presenti: Roberto Petretto della Nuova Sardegna, Elia Saba presidente regionale
dell'Unione Cuochi Sardegna, Mario Di Rubbo presidente dell'Associazione Più
Sardegna, Gilberto Arru nota firma del giornalismo enogastronomico italiano,
Claudia Tronci e Umberto Palumbo della televisione regionale Sardegna 1, il
giornalista di Sardegna Reporter Gian Piero Pinna.
Cari amici, sono
perfettamente convinto che il futuro della nostra isola e in particolare dei
nostri giovani, che pian piano stanno tornando alla terra, anche se in modo ben
più tecnologico del passato, passi attraverso un qualificato uso agri-turistico
della Sardegna. Il passato, quello della fallimentare industria che tanti danni
ha fatto, deve essere quanto prima dimenticato.
A domani.
Mario
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