venerdì, ottobre 12, 2018

IL PUNTERUOLO ROSSO ORA ATTACCA ANCHE LE PALME NANE. SACCHEGGERÀ ANCHE L’OASI DI TURR’E SEU NEL SINIS? LA DIFFICILE LOTTA AL COLEOTTERO VENUTO DALL’ASIA.


Oristano 12 Ottobre 2018
Cari amici,
Sono trascorsi circa 15 anni dalla prima comparsa del Punteruolo Rosso nel nostro Paese. L’invasione di questo pericoloso coleottero, una specie aliena proveniente dall’Asia, si è rivelata particolarmente difficile da debellare; nonostante i numerosi tentativi fatti, i disastri che ha creato e continua a creare nel nostro Paese, appaiono immensi. Si, la lotta contro questo micidiale parassita che attacca molte specie di palme, è risultata difficilissima e per ora è rimasta priva di successo. Ma vediamo insieme “chi è” questo pericoloso coleottero e il percorso che lo ha portato fino a noi.
Il punteruolo rosso della palma (Rhynchophorus ferrugineus Olivier, 1790) è un coleottero curculionide, originario dell'Asia sudorientale e della Melanesia, dove è responsabile di seri danni alle coltivazioni di palma da cocco.  Con l’avvento della Globalizzazione, che ha aumentato notevolmente il commercio internazionale anche dei diversi tipi di piante, verso la fine degli anni Ottanta del secolo scorso alcuni esemplari di palme contenenti il coleottero hanno lasciato l’Asia, raggiungendo come prima tappa gli Emirati Arabi; da lì il passo successivo per lo sbarco in Europa è stato facile. Attraverso il Medio Oriente il coleottero è quindi arrivato nei Paesi del Mediterraneo, diffondendosi prima in Spagna (nel 1994) raggiungendo poi la Corsica, la costa Azzurra francese e l’Italia (tra il 2004 e il 2006).
Una volta arrivato in Italia, il Punteruolo Rosso in tempi brevi ha percorso l’intera penisola, iniziando la sua opera demolitrice in particolare nel centro Sud, uccidendo un considerevole numero di piante. Un ulteriore problema che favorisce ancor più la sua diffusione è che l’infestazione delle piante di palma può restare a lungo asintomatica, manifestandosi solo nella fase avanzata quando il numero dei coleotteri presenti all'interno delle piante è molto grande. I primi sintomi esteriori sono rappresentati da un anomalo portamento della chioma, che assume un caratteristico aspetto divaricato "ad ombrello aperto". Nei casi più gravi si arriva alla perdita completa delle foglie, per cedimento del rachide fogliare, per cui la pianta appare come "scapitozzata".   
In Sardegna l'infestazione di questo coleottero è iniziata nel 2007 e in circa 10 anni ha attraversato l’intera isola, diffondendosi praticamente in oltre due terzi dei Comuni sardi. Nettamente più colpite le città di mare, dove i viali di palme sono una vera bellezza, come Alghero, Bosa, Cagliari e la nostra Oristano, comprese tutte le località marine del territorio della Provincia. Vedere come sono ridotti certi viali di Bosa, Alghero o Is Arutas è qualcosa di terribile, in grado di dare tanta tristezza!
Un angolo della meravigliosa oasi di Seu
La Coldiretti Sardegna, tramite il suo Presidente Battista Cualbu, non nasconde la sua preoccupazione. A rischio, egli sostiene, c’è tutta la flora naturale sarda e con essa oltre 2.500 posti di lavoro. “Occorre intervenire immediatamente, mettendo in campo soluzioni efficaci ed operative – è il messaggio di allarme recentemente lanciato da Cualbu –. Fino a questo momento le azioni di contrasto non sono state all'altezza. Forse perché il problema è stato sottovalutato, in quanto ad oggi non esiste un sistema di controllo che abbia dimostrato la sua efficacia. La lista dei Comuni coinvolti continua ad allungarsi, mentre si continuano a disattendere le applicazioni delle ordinanze di tutela che l’autorità preposta continua ad emanare periodicamente”.
Il problema, amici, è davvero serio e un rimedio efficace bisognerà davvero trovarlo, in considerazione anche che il Punteruolo Rosso, che inizialmente attaccava solo la palma comune, (Phoenix canariensis), sta già modificando le sue abitudini. È già accertato che ha iniziato ad attaccare la palma nana e presto potrebbe passare alle altre specie presenti nell’Isola. Per questo motivo è necessario che venga predisposto un serio piano di eradicazione che si basi sull’impiego di tutti i mezzi tecnici, mettendo in campo tutte le risorse necessarie, coinvolgendo anche i privati, proprietari di oltre la metà del patrimonio verde della Sardegna.
Uno degli ultimi ritrovati per cercare di debellare il pericoloso coleottero, è costituito dai feromoni. Il trattamento con i feromoni è costituito da una soluzione al 100% ecologica; il principio è quello di imitare le sostanze volatili emesse dalle femmine (feromone femminile) di questo coleottero, al fine di giocare un ruolo di riconoscibilità e di attrazione sessuale sui maschi. Questi vengono attirati dal feromone e così è possibile intrappolarli ed eliminarli. In questo modo si evita l’accoppiamento, la riproduzione e quindi la deposizione delle uova. I feromoni in realtà si rivelano come una vera e propria trappola.
Cari amici, credo proprio che il problema "punteruolo rosso" non possa e non debba essere sottovalutato: serve una strategia comune per sconfiggere quanto prima questo pericoloso e distruttivo coleottero. Secondo Vittorio Cadau, Presidente di UECOOP Sardegna, “Il rischio, sempre più concreto, è quello che l’infezione dell’insetto si trasferisca su specie secondarie, o peggio sulla flora naturale tipica del paesaggio sardo”. In questo caso sarebbe davvero un disastro!
Chiudo con un’immagine emblematica, quella triste del viale delle palme di Is Arutas distrutto dal punteruolo. “Sarà questa l’ultima estate delle palme di Is Arutas?”.
A domani.
Mario


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