Cari amici,
Samugheo, centro in
Provincia di Oristano posto nella storica regione della Barbagia del
Mandrolisai (più nota ai sardi come Brabayanna,
ovvero ‘porta della Barbagia’), è un paese di oltre 3mila abitanti che si è
sempre particolarmente distinto per aver caparbiamente voluto conservare le antiche
tradizioni, come il carnevale, la lavorazione del pane, l’apprezzata produzione
vitivinicola e quella dei tappeti. Il suo territorio, il Barigadu, ricco di sorgenti che lo
rendono particolarmente fertile, risulta abitato fin dal Neolitico e
successivamente dai Punici e dai Romani. Nel Medioevo Samugheo era parte del
Giudicato d'Arborea, e della Curatoria del Mandrolisai. Al termine del Giudicato
(1420) entrò a far parte del Marchesato di Oristano, per finire poi sotto il
dominio aragonese.
Le sue numerose
tradizioni, frutto di una cultura millenaria maturata sotto i diversi domini, sono
state in gran parte volutamente conservate dagli abitanti, e oggi costituiscono
un incentivo importante per rendere questo borgo antico appetibile e
visitabile, dando anche una mano a quel pericoloso fenomeno dello spopolamento
che grava come una spada di Damocle sui molti dei nostri centri dell’interno.
Oggi Samugheo, parte importante dell'unione dei comuni del Barigadu, può
vantarsi di aver conservato un interessantissimo Carnevale (le maschere tipiche
del carnevale samughese sono i cosiddetti Mamutzones), l’antica e apprezzata
lavorazione del vino del Mandrolisai, la particolare, antica, lavorazione del
pane e la raffinata arte della lavorazione dei tappeti (la mostra mercato si
svolge nel mese di Agosto); in quest’ultima arte Samugheo vanta un vero
primato, che ha consentito l’allocazione nella cittadina del Museo Unico Regionale
Arte Tessile Sarda.
A fine Settembre a
Samugheo si tiene, da ormai vent’anni, una sagra di grande interesse: la Sagra del Pane “Su Tzichi”, in
calendario l’ultima Domenica di Settembre. Nata nel 1998, quest’anno la sagra ha
festeggiato i suoi primi vent’anni con una festa ancora più grande del solito. A
parte quella del tappeto, quella de Su Tzichi è tra le manifestazioni più
attese. Quest’anno l’ultima Domenica è caduta proprio l’ultimo giorno di Settembre,
e Samugheo ha riaperto per l’ennesima volta le sue case, i cortili e gli
antichi forni per mostrare ai visitatori l’antica arte della panificazione, una
tradizione gelosamente conservata.
È con grande interesse
e meraviglia che i visitatori anche quest'anno hanno potuto osservare le abili mani delle massaie, che
come per incanto, passaggio dopo passaggio, davano forma e vita a dei veri
e propri capolavori: Su Tzichi, su Tzichi Ladu, su Pistoccu, sa Coccoiedra e sa
Farrighingiada, potendone gustare, al termine, il profumo ed il sapore di quel
pane appena sfornato. Otto i forni a disposizione della numerosa schiera di visitatori, con in campo 300 volontari che si sono fatti in quattro per rendere loro la giornata interessante e piacevole. Proprio per festeggiare il Ventennale quest’anno la
rassegna ha aggiunto anche il Sabato, dedicato ai ragazzi della scuola media
del paese. Sabato 29 Settembre, infatti, in “sa
mo de Girone Mura”, i ragazzi sono stati protagonisti di una lezione di
panificazione.
La giornata di
domenica, invece, ampiamente partecipata, ha avuto come centro principale
operativo la piazza del Municipio dove i visitatori, guidati dal servizio
informazioni, hanno potuto acquisire i ticket (oltre 1.000 quelli staccati) e i dépliant illustrativi del
percorso. Poi ampia libertà ai visitatori che, dopo il brindisi di benvenuto, a
partire dalle 9,45 hanno potuto visitare le case, i cortili e i forni antichi,
per l’occasione aperti ai visitatori.
Durante il percorso a
disposizione dei visitatori anche dei piccoli flash culturali, come la mostra
fotografica sulla maschera del Carnevale di Samugheo, con le dimostrazioni
delle fasi di lavorazione della copertura del viso, del capo e della vestizione dei Mamutzones,
e quella relativa alle caratteristiche del tradizionale copricapo femminile;
quest’ultima mostra, intitolata Liongios,
evidenziava l’esposizione e la procedura seguita per la sistemazione del
copricapo femminile, relativamente all’abito tradizionale indossato.
Dopo aver osservato verso
le 10,30 la lenta cottura del pane nei tradizionali forni a legna, gli ospiti alle
11,00 hanno potuto degustare nelle varie postazioni numerosi prodotti tipici locali,
a partire dal pane appena sfornato; alle 12.30 poi hanno potuto prendere parte
ad un tipico pranzo samughese, coinvolgente e curioso anche se poco noto, servito
all’aperto in piazza; ecco gli ingredienti: pane untu cun sumene, culurgiones,
gnochetti, sumene, vitella arrosto, farrighingiada, formaggio e vino rosso.
Al termine intorno alle 17,00, esibizione del gruppo mini folk della Pro loco di Samugheo, seguito alle 18,00 da un bel Concerto corale: cori polifonici tenuti nella Chiesa parrocchiale.
Al termine intorno alle 17,00, esibizione del gruppo mini folk della Pro loco di Samugheo, seguito alle 18,00 da un bel Concerto corale: cori polifonici tenuti nella Chiesa parrocchiale.
Al termine (alle 19,00),
per meglio chiudere la bella giornata, i partecipanti hanno potuto assistere
alla sfilata delle maschere tradizionali del Gruppo etnico Mamutzones di Samugheo.
La serata ha avuto il suo epilogo (dopo le 19,30) con balli in piazza per tutti,
con Massimo Pitzalis e Giampaolo Melis.
Cari amici, quello
chiuso in bellezza Domenica scorsa, è certamente un evento capace di dare una
notevole visibilità a Samugheo ed al suo territorio, in quanto in grado di richiamare
migliaia di persone, curiose di conoscere le antiche tradizioni dei nostri
paesi, scoprendo così centri storici meravigliosi e case suggestive, oltre che
tradizioni uniche. Certamente una splendida edizione la Sagra del pane “Su
Tzichi” 2018, di notevole levatura, curata dall’Associazione Culturale “Su Tzichi” e
realizzata con il concorso di Comune, Regione Sardegna Assessorato Regionale al
Turismo, Fondazione di Sardegna, e Operatori locali uniti nel marchio DE.CO.
La via scelta da
Samugheo per tenere alta la sua visibilità è senz’altro quella giusta!
A domani.
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