lunedì, ottobre 29, 2018

IL MUFLONE: VERA ICONA DELLA SARDEGNA, COME I NURAGHI. LO SOSTIENE SCIENTIFICAMENTE IL RICERCATORE ORISTANESE MARIO BARBATO.


Mufloni in Supramonte
Oristano 29 Novembre 2019
Cari amici,
Il muflone sardo, come sostiene con dati scientifici Mario Barbato, brillante ricercatore oristanese attualmente operativo presso l'Università di Piacenza nell'Istituto di genetica animale e zootecnica, è presente in Sardegna da migliaia di anni, un po’ come il nuraghe, insomma. Il muflone, come dice con convinzione Barbato, deve essere considerato “l’icona di un'Isola alla pari del nuraghe, simbolo quindi della sardità più antica e radicata”. Questo nostro illustre concittadino si è laureato in Biotecnologie industriali ad Oristano, proseguendo con la specialistica in Biotecnologie molecolari a Sassari, completando poi i suoi studi presso l'Università di Cardiff in Galles; lo studioso oristanese nelle sue molteplici ricerche si è concentrato in particolare sulla storia evolutiva e demografica degli ovini.
Quanto al nostro “muflone sardo” Egli afferma che è il risultato di una domesticazione dei vari ovini selvatici avvenuta nel Medioriente circa diecimila anni fa e, da quella zona storica, i mufloni, con le prime migrazioni, hanno poi raggiunto l’Europa diffondendosi ovunque. Successivamente, come spiega ancora Barbato, "Circa quattromila anni dopo quell'evento c'è stata una seconda domesticazione, quella che io definisco 2.0, un fenomeno che ha portato agli ovini selezionati che abbiamo ancora oggi, ma con una migliore produzione di lana, latte mentre fino a quel momento erano stati una sorta di riserva esclusiva per la carne".
In questo quadro generale, a poco a poco, i mufloni sono spariti dall'Europa, resistendo solo in certe zone come la Sardegna, la Corsica e Cipro. "Sono rimasti e sopravvissuti nelle aree più aspre e impervie, quelle meno segnate dalla presenza dell'uomo. Solo verso il diciottesimo secolo i mufloni sardo-corsi vengono riportati nelle altre zone d'Europa".










Oggi, amici, in Sardegna i mufloni presenti sono una bella colonia: l'ultimo censimento parla di circa 6mila esemplari ed è quella che gode della migliore salute genetica". "Nelle zone del Gennargentu o dell'Ogliastra capita spesso che ci siano incontri tra pecore e mufloni – dice Barbato - ma non sempre questi accoppiamenti sono un elemento positivo perché la presenza di ibridi può disturbare la purezza del genoma del muflone, si rischia di perdere la sua peculiarità più antica". 
Tuttavia, dalle ricerche è emerso che il muflone sardo è resistente a contaminazioni. Il muflone è quindi una straordinaria ricchezza, sopravvissuto nella sua specificità genetica a cambiamenti e incroci con altre specie.
La Sardegna, cari amici, in realtà non è solo una terra antica, ma una terra che è ancora ricchissima di molte unicità, altrove sconosciute. Il muflone è una di queste sue belle unicità, e questo animale, come diversi altri, andrebbe davvero protetto e valorizzato, in quanto costituisce un gioiello che potrebbe calamitare sulla nostra Isola flussi turistici di naturalisti e di amatori della natura incontaminata, e la Sardegna ha mantenuto davvero queste cartteristiche.
Si, amici, la nostra isola è davvero una terra dove mare, natura, biodiversità e luoghi incontaminati, sono ancora concrete e straordinarie caratteristiche che dovremmo far conoscere e amare. Apriamola a chi ama la natura, portiamo nell'isola naturalisti, e amanti dei luoghi semplici, silenziosi e agresti! Naturalisti come Massimo Sanna e Rita Piredda, che armati di pazienza, amore per la natura e macchina fotografica, cercano di immortalare tante nostre bellezze della flora e della fauna, con particolare riferimento anche ai nostri cari mufloni. Su questi straordinari animali Rita ha scritto un libro corredato da una grande serie di fotografie; ha per titolo “Il signore dei mufloni”, preparato a due mani con Massimo Sanna (edito da E.P.D.O. –Oristano).
Sfogliarlo è come immergersi realmente nella natura, in quanto i mufloni sono ritratti nel loro ambiente naturale, in pose straordinariamente efficaci, che portano idealmente il lettore direttamente nel loro ambiente. Sfogliarlo è come ritrovarsi nel nostro selvaggio paesaggio montuoso, sferzati dall'aria profumata delle nostre essenze della macchia mediterranea, vivendo uno speciale sogno di ritorno al passato. 
Riporto qui per Voi, cari amici, una bella serie di foto, anche se per entrare davvero nel vivo, per addentrarsi nel verde dei boschi, nelle aspre alture delle nostre montagne del Supramonte dove i mufloni vivono, è più efficace entrare nel sito che i due amici tengono costantemente aggiornato! Ecco il link. Provate a cliccarlo: http://www.fotonaturali.it/foto/lincontro-amichevole-con-la-natura-muflone-sardo/.

































Amici miei, chiudo questa mia riflessione con un invito: rispettiamo sempre con impegno la natura! L'ambiente naturale incontaminato è il patrimonio comune, un bene identitario di cui tutti devono godere; proteggiamolo allora, usiamolo con rispetto, facciamo sì che anche i nostri figli e le generazioni future possano godere del privilegio di conoscerlo intatto, senza brutture, senza violenze; sarà il dono più grande che essi possano ricevere da noi. Salvaguardare la natura è proteggere il futuro dei nostri figli e delle future generazioni!
A domani.
Mario

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