sabato, febbraio 03, 2024

TRA IL DIRE E IL FARE...C’è DI MEZZO IL MARE (DEL TRASFORMISMO). QUANDO IN POLITICA L'IDEA INIZIALE, UNA VOLTA PRESO IL POTERE, SI TRASFORMA.


Oristano 3 febbraio 2023

Cari amici,

L’8 settembre 2007 Beppe Grillo lanciava a Bologna il V-Day. Da quell’esperienza nacque il Movimento Cinque Stelle, che, come un uragano, si inserì prepotentemente in Parlamento. Ebbene, dopo i Vaffa Day e gli slogan iniziali, come quello inizialmente pronunciato dallo stesso Beppe Grillo: “Apriremo il Parlamento come una scatoletta di tonno", e quell'altro "Scopriremo tutti gli inciuci, gli inciucetti e gli inciucioni: quando illumini un ladro il ladro non ruba più!”, è iniziata nel movimento una lunga metamorfosi, che ha trasformato il Movimento, nato come “antisistema”, in un partito di governo.

Se è pur vero che oggi il Movimento Cinque Stelle si trova all’opposizione, in passato ha operato a lungo al governo, con i pieni poteri dati da Parlamento, e oggi, a differenza di ieri, gli attuali responsabili a partire da Giuseppe Conte hanno abbandonato gli slogan iniziali, uniformandosi al sistema gestionale dei partiti tanto criticati all’inizio, e, a volte, addirittura superandoli. Faccio questa affermazione per riportare ai lettori del Blog una delle iniziative in corso, che solo a leggerne il contenuto, fanno meravigliare non poco! Con questa iniziativa il M5S sta tentando un blitz all’interno del Decreto Milleproroghe, una modifica che consiste nella richiesta di assunzione nei Ministeri (ma anche negli altri ranghi della pubblica amministrazione, come Comuni, Enti, Inps, Regione), degli attuali "collaboratori parlamentari”, che entrerebbero in organico con l'aiutino del concorso a loro riservato!

Come scrive Pasquale Napolitano su “Il Giornale.it”, la norma, contenuta nel Decreto ora in esame in prima commissione alla Camera dei deputati, consentirebbe a tutti i collaboratori dei politici, come Rocco Casalino per citare un esempio, di essere assunti con la qualifica di dirigente al Ministero con una procedura speciale. A fine legislatura, nel 2027, potrebbero usufruire della stessa corsia preferenziale anche gli attuali consulenti del gruppo M5s tra cui gli ex senatori Paola Taverna e Vito Crimi. Insomma, i grillini si trovano così bene in quella scatoletta di tonno che una volta volevano aprire, tanto che vogliono rimanerci fino alla pensione.

Con la proposta di emendamento al Decreto Milleproroghe, depositata in commissione Affari costituzionali, il M5s di Giuseppe Conte ammaina definitivamente la bandiera dell'anti-casta. L'emendamento porta la firma di cinque deputati del M5s: Riccardo Ricciardi, Carmela Auriemma, Alfonso Colucci, Leonardo Donno, Daniela Torto. L'escamotage è ben costruito. Nel testo dell'emendamento pentastellato si legge «al fine di assicurare continuità alle specifiche professionalità maturate negli uffici dei gruppi parlamentari e nelle attività di assistenza dei collaboratori ai parlamentari attraverso un piano di assunzioni nel triennio 2024-2026 si richiede una procedura speciale nei bandi, con una riserva del 50 per cento dei posti, per i collaboratori dei parlamentari che, nel corso degli ultimi 15 anni, abbiano prestato servizio per almeno 10 anni, anche non continuativi, alla data di pubblicazione del bando». E non è tutto.

Nel paragrafo successivo l'emendamento amplia la platea dei fortunati, prevedendo l'assunzione riservata anche per «i collaboratori che negli ultimi 10 anni abbiano prestato servizio per almeno 5 anni, anche non continuativi, alla data di pubblicazione del bando». La traduzione del burocratese è semplice: la norma punta a creare un percorso speciale per chi ha lavorato nei gruppi parlamentari. Perché rientra Casalino? Il guru della comunicazione grillina ha tutti i requisiti: la sua collaborazione con il M5s inizia nel 2014 proprio nei gruppi parlamentari, salvo poi ritornarci dopo l'esperienza a Palazzo Chigi al fianco di Conte. Il requisito dell'anzianità dei 5 anni inserita nell'emendamento è rispettato. A fine legislatura potrebbero avere lo stesso requisito anche Paola Taverna e Vito Crimi, che dopo la fine dell'impegno parlamentare, sono stati recuperati con contratti al gruppo M5s.

Cari amici, se è pur vero che quanto sopra salverebbe anche i collaboratori di altre forze politiche, credo che quello proposto sia un marchingegno che fa storcere il naso a molti, in particolare ai votanti del movimento M5s iniziale! Questi elettori votarono il M5S, per far entrare in Parlamento persone che dovevano lottare per abolire i privilegi in precedenza esistenti; erano richieste portate avanti al grido di uguaglianza e onestà, e non certo per sostituirsi, una volta eletti, a quelli che c’erano prima, facendo poi anche peggio di loro!

A domani.

Mario

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