Oristano 5 febbraio 2024
Cari amici,
Non tutti sanno che, dopo
l’acqua, è il caffè la bevanda più consumata nel mondo! Giornalmente, infatti, si
consumano 2,6 miliardi di tazzine di caffè, e il nostro Paese, l’Italia, di
questo prezioso prodotto ne importa ben 300 tonnellate all’anno. Da noi,
infatti, ogni giorno si consumano 9,3 milioni di tazzine di caffè e la metà degli
italiani beve regolarmente almeno una tazzina di caffè al giorno per un giro
d’affari di oltre 20 miliardi di euro.
Tornando indietro nel
tempo, più o meno a metà del secolo scorso, l’attore Nino Manfredi faceva
pubblicità in TV ad una nota marca di caffè declamando, con un sorriso
smagliante,: “Il caffè è un piacere, se non è buono che piacere è?”. E
gli italiani, seppure non siano i maggiori consumatori di caffè al mondo (i
primi in classifica sono i Paesi del Nord-Europa), per il caffè hanno una vera,
grande passione, se pensiamo che l’espresso italiano è diventato famoso in
tutto il mondo!
Di questa bevanda, però,
non si può abusare, in quanto il caffè possiede una sostanza, la “CAFFEINA”,
un alcaloide naturale che ha un’azione stimolante sul sistema nervoso
centrale; la caffeina aumenta il buonumore, migliora la memoria e le
performance durante l’attività fisica, ma il cui abuso può creare una vera e
propria dipendenza. Anche se varia da persona a persona (età, sesso e etnia) e
gli effetti sono maggiori per chi di solito non ne consuma, la caffeina impiega
10 minuti per fare effetto e dai 30 ai 60 minuti per raggiungere il massimo
livello nel sangue.
A questo punto sorge una
domanda spontanea: quanti caffè normali (con caffeina) possiamo bere al giorno?
Dipende dal metodo di preparazione (caffè corto o lungo), dal tipo di caffè
(arabica o robusta), dalla capacità di metabolizzazione della caffeina del
singolo soggetto, etc. Secondo le linee guida dell’EFSA (European Food
Safety Authority), sarebbe meglio rimanere al di sotto delle 5 tazze di
caffè al giorno per essere sicuri di non influire negativamente sulla salute.
Per
chi, però, non vuole rinunciare al piacere del gusto e dell’aroma di un buon caffè,
la soluzione c’è ed è a portata di mano: il CAFFÈ DECAFFEINATO. Il
decaffeinato è un caffè uguale in tutto e per tutto a quello “normale”. La
differenza sta solo nella bassissima quantità di caffeina. Per ottenere il caffè decaffeinato si estrae la
caffeina dal chicco ancora verde (ossia crudo, non ancora tostato) trattandolo
successivamente con processi del tutto simili a quelli utilizzati per il caffè
normale. Esistono diverse tipologie di processi di decaffeinizzazione che
differiscono tra loro solamente dal tipo di solvente che si utilizza.
Se qualcuno pensa che il caffè decaffeinato sia un caffè dall’aroma meno
intenso e dal sapore meno ricco rispetto ad un espresso tradizionale, sappia
che ciò non è vero. Oggi grazie alla tecnologia avanzata, i processi di
lavorazione del caffè decaffeinato sono di altissimo livello e permettono di
ottenere un prodotto finale con gli stessi pregi di quello non decaffeinato. Nonostante il
caffè venga decaffeinato, la caffeina non è totalmente eliminata, bensì
solamente ridotta. Per legge può restarne una minima percentuale (inferiore
allo 0,1%).
Amici, tra le proprietà benefiche del decaffeinato c’è quello di essere
ricco di antiossidanti, che possono aiutare a combattere i radicali liberi, più
di quanto non accada con quello tradizionale, permettendo quindi di mantenerci
più giovani a lungo e prevenendo alcune malattie legate all’avanzare dell’età. Oggi
il caffè decaffeinato è consigliato in tutte quelle occasioni in cui è meglio
stare lontani dalla caffeina, ossia di sera e nel corso di una giornata che ha
già visto un po’ troppe pause caffè.
Cari amici, tornando al fatto che il caffè è un piacere,
sia normale che decaffeinato, possiamo certamente dire che non ci sono scuse per dire di no a chi ci invita
a bere un buon espresso! Poi, per chi ama il gusto del caffè ma non la caffeina,
beva pure quello che ne ha una minima quantità, è buono e profumato allo stesso
modo!
A domani cari lettori.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento