ORISTANO 28 Febbraio 2024
Cari Amici,
Nell’ambito delle cure
per la salute mentale, di recente si è inserito un nuovo composto che risulta
essere di grande efficacia. Si tratta di un composto organico, presente in alimenti come
uova, piselli, pomodori e soia, che non solo ha confermato la sua utilità come
potente antinfiammatorio naturale, ma è stato trovato adatto anche ad un uso
ben più importante. Questo composto organico è la Palmitoiletanolamide, sostanza
più conosciuta come PEA, che ha dimostrato delle straordinarie proprietà
nella cura e nella prevenzione di disturbi neuro cognitivi.
Questo farmaco si candida,
dunque, a diventare l'integratore del futuro, ottimo ricostituente per il
benessere del nostro cervello, ovviamente da affiancare ai farmaci. La PEA,
inoltre, si è rivelata anche essere il primo biomarcatore naturale per la
diagnosi precoce delle psicosi. Su questo nuovo composto organico si sono
puntati i riflettori degli esperti della Società di Neuropsicofarmacologia (SINPF),
riuniti a Milano per il loro XXV Congresso nazionale.
La PEA, amici, era già
nota e utilizzata come “integratore”, per i suoi effetti analgesici e
antinfiammatori, dimostrandosi «fondamentale per il benessere del sistema
nervoso centrale», come hanno spiegato i neuro-psicofarmacologi, grazie alla
sua azione sul sistema degli endocannabinoidi, coinvolto in funzioni essenziali
come la memoria, il dolore, l'umore, l'appetito e la risposta allo stress. In
futuro gli esperti prospettano un impiego dell'integratore «anche per
contrastare problemi di memoria e declino cognitivo».
La PEA, di norma è una sostanza
prodotta dal nostro organismo, ma diminuisce, però, con l’avanzare dell’età; essa
risulta essenziale, in quanto protegge i neuroni, per cui, avere la giusta
quantità, consente di migliorare la memoria, il linguaggio e la funzionalità
cognitiva nelle attività della vita quotidiana. Claudio Mencacci, co-presidente
SINPF e direttore emerito di Neuroscienze all'ospedale Fatebenefratelli Sacco
di Milano, ha detto: «Le ricerche hanno dimostrato che la PEA ha le
potenzialità per proteggere i neuroni: può migliorare funzioni come la memoria
e l'apprendimento riducendo lo stress ossidativo e l'espressione di marcatori
pro-infiammatori, e riequilibrando la trasmissione eccitatoria cerebrale».
Amici, con l’invecchiamento
dovuto al passare degli anni, purtroppo nel nostro cervello i livelli di PEA endogena
diminuiscono, aprendo così la strada all’utilizzo dell’integratore di PEA, che
ha già dimostrato di ridurre i sintomi psicotici e maniacali senza creare gravi
effetti collaterali. Gli specialisti prevedono anche un suo impiego futuro per
contrastare problemi di memoria e declino cognitivo, poiché la Pea, che riesce
a proteggere i neuroni, è certamente in gradi di migliorare in modo eccellente
il nostro cervello, in particolare la memoria, il linguaggio e le funzioni
cognitive.
Cari amici, i dati più recenti,
provenienti da studi clinici, indicano che la PEA può sicuramente diventare un
valido alleato contro i disturbi prima evidenziati, potenziando i delicati processi
di riparazione della nostra memoria. Nonostante la ricerca debba ancora confermare definitivamente
queste ipotesi, la PEA rappresenta già una prospettiva promettente per il futuro
delle cure neuro-cognitive. Indubbiamente, credetemi, c’è da ben sperare!
A domani cari lettori.
Mario
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