martedì, febbraio 27, 2024

LA RISCOPERTA DI UN'ANTICA RICETTA: “PASTA E FAGIOLI”, UN PIATTO POVERO, CHE IN PASSATO, PER I CETI MODESTI, SOSTITUIVA LA CARNE.


Oristano 27 febbraio 2024

Cari amici,

I FAGIOLI non sono legumi originari dell’Europa ma vi arrivarono, provenienti dal Nuovo Mondo, dopo la scoperta delle Americhe fatta da Cristoforo Colobo. In Messico venivano coltivati già 7000 anni fa, e al rientro in Europa, gli spagnoli e i portoghesi li introdussero poi nel nostro Continente, dove diventarono un cibo alquanto utilizzato dal ceto povero, quello dei lavoratori e dei contadini. Per il loro alto valore energetico, e per l’apporto proteico, i fagioli furono coltivati in molte zone d’Italia fin dall’epoca medioevale, ed i contadini stessi iniziarono a cibarsene quotidianamente come sostituto della troppo costosa carne, ottenendone quasi gli stessi benefici nutritivi.

Attorno al 1530, non molto tempo dopo l’arrivo di questa pianta dall’America, coltivare fagioli divenne una pratica abbastanza diffusa in quasi tutta l’Europa, e, grazie alle proprietà nutritive e proteiche, i fagioli entrarono nell’alimentazione corrente, diventando presto uno dei protagonisti principali dei pranzi non solo del ceto povero ma anche dei ceti nobili; Caterina dè Medici, tanto per citare un nome autorevole tra i tanti, se ne innamorò a tal punto da viaggiare sempre con la sua scorta personale di fagioli in valigia.

In Italia, amici, Nazione considerata la patria della pasta, i fagioli trovarono con questa un felice abbinamento, che col tempo diventò un concreto simbolo della cucina italiana nel mondo. Nell’immaginario collettivo, la PASTA E FAGIOLI, questo piatto semplice, ma ricco di sapore e tradizione, divenne parte integrante ed essenziale della cucina italiana: rappresentava l’amore per gli ingredienti di qualità, la passione per la cucina fatta in casa e l’importanza della condivisione a tavola.

Si amici, in tempi di carestia, in particolare nel periodo delle guerre, per il ceto povero la pasta mischiata con fagioli, rappresentò non solo il necessario nutrimento ma la giusta ricompensa per il lavoro e la fatica svolta; un pasto proteico di mangiare tutti insieme a tavola, con il sorriso e la voglia di continuare a combattere le difficoltà della vita. Un piatto che, col passare del tempo, non è mai tramontato, ma è rimasto sempre sulla cresta dell’onda per il suo diffuso gradimento. Una tradizione, dunque, che continua il suo percorso senza timore, tanto che anche oggi un “Piatto di pasta e fagioli”, consumato ben caldo durante i mesi invernali, quasi sempre accompagnato da un bel bicchiere di vino rosso come accessorio indispensabile e complementare, continua a deliziare chi lo porta a tavola, confermando il forte gradimento per la conservazione di questo piatto, parte della lunga e consolidatala tradizione italiana.

Oggi, amici, troviamo al supermercato numerosi tipi di fagioli: borlotti, cannellini, bianchi di Spagna, Lima, fagioli verdi, e molti altri con caratteristiche e colorazioni leggermente diverse una dall’altra, ma sempre ottimi per realizzare i piatti che più ci gratificano. Lasciando ad ognuno la libertà di interpretare come meglio crede questo piatto nella sua preparazione, scopriamo insieme quali sono gli ingredienti basilari che servono, a prescindere dal modo di cucinarli.

Per preparare un piatto di pasta e fagioli per 4/5 persone, servono: 250 gr. di fagioli (per esempio borlotti secchi), 350 grammi di pasta corta di grano duro, 250 grammi di polpa di pomodoro, una carota tagliata a pezzettini piccoli, aglio, alloro, olio extravergine di oliva, guanciale di maiale, un pezzetto di cipolla ed un piccolo gambo di sedano, oltre ovviamente ai soliti sale e pepe quanto basta ed alla giusta buona predisposizione d’animo per cucinare questo piatto. Ovviamente sono davvero possibili molte variazioni sul tema!

Cari amici, personalmente apprezzo la pasta e fagioli preparata in modo alquanto semplice, e sostituisco volentieri la carne con questo piatto. Credo che la pasta e fagioli sia un piatto da consumare e da conservare, nel senso di trasmettere la ricetta alle nuove generazioni, che mai debbono dimenticare certi prodotti che hanno avuto in passato una grande importanza, costruendo, in senso alimentare, intere generazioni.

A domani.

Mario

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