martedì, febbraio 06, 2024

NEI MOMENTI DIFFICILI, NON LASCIAMOCI ANDARE, NON TRASCURIAMOCI: DOBBIAMO, INVECE REAGIRE, SOSTENENDOCI CON L’AUTO-CONFORTO.


Oristano 6 febbraio 2024

Cari amici,

Credo che nessuno di noi abbia sempre vissuto senza attraversare dei momenti spiacevoli, difficili e preoccupanti, perché la vita, lo sappiamo bene, ha giornate di ogni colore. Infatti, quando capita ad un amico di attraversare un brutto momento, la prima cosa che facciamo è cercare di dargli il nostro affetto e il nostro conforto; Quando, invece la tegola cade sulla nostra testa e non riusciamo a fare affidamento sul conforto degli amici, andiamo in tilt. È quello, invece, il momento di trovare in sé stessi la forza di reagire, cercando dentro di noi il sostegno che ci occorre.

Si, amici, dobbiamo cercare di ottenere conforto, sostegno e consolazione emotiva anche da noi stessi! È pertanto necessario conoscere le giuste strategie di base per utilizzare questo AUTO-CONFORTO”, questa arte tanto necessaria nei momenti di bisogno. Le tecniche di auto-conforto sono delle strategie psicologiche che, opportunamente utilizzate, ci offrono quella calma mancante e quel sollievo emotivo che serve a darci nuova speranza.

L’ AUTO-CONFORTO (tecnicamente è chiamato Self-soothing), è un termine coniato da quei rami della psicologia definiti “psicologia del sé e teoria dell’attaccamento”. Secondo queste discipline, la capacità di regolare i propri sentimenti è alla base del benessere personale. Regolare i sentimenti significa semplicemente saper temperare le emozioni forti come la rabbia e la tristezza, essere in grado di tollerare cose che infastidiscono e stressano profondamente senza crollare.

Purtroppo è noto che ci sono molte persone che, quando si trovano di fronte a un problema, crollano in mille pezzi e non sono in grado di intervenire per ricomporre la situazione. In questo modo diventano irritabili, stressate e incapaci a superare l’ostacolo che hanno di fronte. A volte, in casi estremi, le persone prive di capacità di auto-conforto non riescono nemmeno a essere attive: fanno fatica ad alzarsi al mattino, ad andare a lavorare o a prendersi cura di sé stesse.

Amici, tutti dovremmo capire che “dare conforto e sostegno a noi stessi” è importante quanto, e forse di più che darlo agli altri. Invece, spesso, tendiamo più all’autocritica che all’auto-conforto. Lo facciamo perché la nostra educazione e i rigidi canoni della società ci spingono a essere perfetti e infallibili. Ci sforziamo di non commettere errori, di essere altamente efficaci, competitivi e di essere i migliori lavoratori, i migliori partner, i migliori genitori, i migliori amici, etc. E quando capita che falliamo, restiamo scioccati, incapaci di reagire.

La Psicologia, studiando questi comportamenti, ha stabilito che per riuscire ad arrivare all’Auto-conforto, sono 5 (cinque) le tecniche strategiche necessarie e da applicare nei momenti difficili. Sono tecniche volte a offrire calma, sollievo emotivo e speranza. Aiutano, dunque, a lavorare con sé stessi per ritrovare quel benessere andato perduto, aiuto uguale a quello che otteniamo quando si riceve un abbraccio o delle parole di sostegno. Ecco come darci queste carezze emotive per ridarci una fiducia positiva.

La prima strategia è quella di imparare ad accettare le emozioni spiacevoli. In tanti non riescono ad accettare facilmente le fastidiose problematiche avverse, che creano tristezza, frustrazione, rabbia e delusione, arrivando persino all’angoscia. Alla luce di ciò, una delle strategie di auto-conforto consiste nel fare spazio nel nostro cervello anche alle cose che ci fanno male, metabolizzandole e convalidando ogni emozione, anche quelle a valenza negativa.

La seconda strategia è utilizzare le “Tecniche di auto-controllo”, ovvero arrivare ad essere gentili con sé stessi. La psicologa Kristin Neff è nota per i suoi contributi scientifici a un concetto fondamentale in psicologia: l’autocompassione. Essere compassionevoli con sé stessi significa smettere di giudicarsi per i propri errori, utilizzando alcune strategie. Per esempio, regalandosi del tempo, riposando di più, dedicandosi ad attività che piacciono e danno soddisfazione.

La terza è quella di usare nei propri confronti meno autocritica, usando invece più empatia. la tecnica di auto-conforto a cui possiamo ricorrere consiste nell’accantonare la critica verso di noi. Per contrastare l’autocritica dobbiamo essere più empatici con noi stessi. L’auto-empatia permette di entrare in sintonia con la parte di sé che soffre, che ha paura, che naviga nella tristezza e che ha bisogno di conforto. Se si è empatici con amici o familiari, perché non fare lo stesso con sé stessi?

La quarta strategia è quella di trovare un Rifugio in cui sfogarsi e schiarirsi le idee. Dare conforto agli altri significa creare uno spazio sicuro in cui essi possano piangere ed esprimere i propri bisogni. Allo stesso modo, dobbiamo fornire mezzi e strategie a noi stessi per mettere da parte la sofferenza e abbracciare la vita. Tra le varie tecniche di auto-conforto, il consiglio è quello di trovare dei canali che permettano di sfogare le emozioni, come scrivere, leggere, ascoltare musica… Ognuno ha sempre i propri rifugi catartici in cui far uscire il suo Io interiore.

La quinta e ultima strategia sulle tecniche di auto-conforto è quella detta della “Temporaneità del dolore”. Ciò sta a significare che l’esperienza ci insegna che nella vita anche i momenti difficili poi passano, nel senso che nulla è eterno: né la felicità, né il dolore. Nulla dura per sempre. Solo quando non la metabolizziamo, la sofferenza dura più del previsto; solo quando la ferita resta aperta o ci trascuriamo, allora l’angoscia diventa cronica.

Cari amici, quando tutto sembra crollare, quando quello che ci abbatte ci sembra più grande di noi, non molliamo, reagiamo, dentro di noi c’è la forza per lottare: l’auto-conforto è un aiuto ci viene proprio dalla forza che c’è dentro di noi! Utilizziamola.

A domani.

Mario

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