Oristano 23 febbraio 2024
Cari amici,
La specie umana, a differenza delle
altre specie animali, possiede una capacità straordinaria: quella di “PENSARE”!
È questa indubbiamente una grande dote, che il nostro cervello ha acquisito con
l’evoluzione, e che ha creato nella specie umana la possibilità di produrre
pensieri complessi e avanzate attività mentali, che consentono di acquisire ed
elaborare informazioni, risolvere problemi, riuscendo così a migliorare la
nostra vita. Pensare è una capacità sicuramente straordinaria, che, però, come
tutte le capacità, se utilizzate in modo eccessivo, crea una situazione di
super lavoro al nostro cervello, facendolo uscire dalla normalità.
Questo sovraccarico di
pensieri, questo accavallamento di informazioni, crea purtroppo una vera e
propria confusione mentale che gli studiosi, con un termine inglese, hanno
definito OVERTHINKING. Un termine che, tradotto letteralmente in
italiano, significherebbe “pensare troppo”, ma che, più realisticamente, viene definito
“ruminazione mentale”, in quanto sta ad indicare in tante persone la
tendenza a rimuginare i pensieri negativi e le difficoltà incontrate; un modo (sbagliato)
di rimestare i pensieri che continuano, più e più volte, a martellare il
cervello.
Questo continuo pensare e
ripensare è una pessima abitudine, in quanto anziché contribuire a trovare una
possibile soluzione alle problematiche, non fa altro che ingigantire le
difficoltà che ci turbano. Continuare a rimuginare il problema, crea un
pericoloso caos nella mente, logorando di conseguenza anche il corpo, con stati
di ansia, stress e difficoltà, impedendo così la necessaria concentrazione; in
questo modo la persona diventa più fragile e confusa. Cosa fare, allora, per
cercare di restare lucidi e poter così gestire al meglio i momenti difficili,
senza entrare nel caos mentale che l’Overthinking ci crea?
Intanto è necessario partire
dal presupposto che le donne e gli uomini entrano in Overthinking in modo diverso. Le problematiche che affollano in eccesso il nostro cervello vengono
vissute ed elaborate dai due sessi in modo diverso, nel senso che è differente il modo in cui donne e uomini affrontano la vita emotiva e le difficoltà del quotidiano. Problemi e vulnerabilità che vengono vissute in modo differente, per cui la scienza cerca di trovare soluzioni appropriate, per intervenire nel modo migliore e suggerire i percorsi specifici
da far seguire per superare l’Overthinking.
Per liberarsi da questo
male sono allo studio diverse tecniche e pratiche, che possono essere messe in
atto per alleggerire il peso dei pensieri negativi e ritrovare il giusto
equilibrio. Spesso c’è la necessità di fare una pausa per rallentare l’incessante
ruminare della mente. Darsi una pausa e utilizzare delle soluzioni semplici
sono il giusto rimedio, cercando innanzitutto di interrompere quell’angoscia,
quella frustrazione che il continuo pensare e rimuginare ci crea. Con la calma,
con il nostro atteggiamento positivo, possiamo ritrovare quella serenità andata
perduta. Ecco, per cominciare, alcune, semplici soluzioni che gli studiosi
consigliano.
Il primo consiglio è
quello di “Imparare a rilassarsi”. Iniziamo a fermare il ciclo continuo
dei pensieri negativi utilizzando le tecniche di rilassamento. Ogni attività o
svago che ci consente di "staccare la mente" dai pensieri negativi va
bene. Ecco alcuni esempi: Uscire a fare una passeggiata, magari con un amico
sincero, magari in un giardino alberato dove respirare a pieni polmoni, oppure praticare
una seduta di yoga, divertirsi a cucinare la ricetta preferita, leggere,
scrivere o ascoltare musica. Ovviamente ognuno di noi sceglierà ciò che maggiormente
lo gratifica.
Il secondo è praticare la
“MINDFULNESS”, esercizio che consente di raggiungere la giusta
consapevolezza di sé e dei propri pensieri, senza giudicarsi, cosa che aiuta a
uscire dal loop del pensare troppo. La consapevolezza non è una soluzione
rapida e facile, tuttavia la pratica regolare aiuta a diventare più “consapevolmente
responsabili”, scartando il bombardamento dei pensieri negativi e
concentrandosi, invece, su quelli utili. La mente inizierà ad alleggerirsi e,
sgombra dalle negatività, inizierà a far tornare il sorriso.
Il terzo consiglio è
quello di “Dare il giusto peso ai problemi che ci assillano”. Con grande
lucidità bisogna affrontare quanto ci troviamo davanti: se il problema e senza
soluzione, inutile perdere tempo a preoccuparsene, mentre se una soluzione
esiste, bisogna trovarla e risolvere il problema. È qui che gioca il suo ruolo
la consapevolezza: se non c’è soluzione, inutile preoccuparsi, non ne vale la
pena, se la soluzione, invece, esiste, va cercata e affrontata nella maniera
migliore.
Un ultimo consiglio è
quello di “Non tenersi il groppo della preoccupazione dentro di noi”. Allora
parliamone con chi ci sta vicino in vera amicizia, confidiamoci con un amico sincero. Aprirsi
agli altri è come dividere il peso del problema: un amico farà di tutto per confortarci
e aiutarci a trovare la giusta soluzione, se il problema è risolvibile,
altrimenti ci aiuterà a farci capire che non vale, comunque, la pena di angosciarci.
Ecco perché, confidarci con un amico, anche solo per ottenere un'opinione esterna
alla nostra, può aiutarci a metabolizzare il marasma dei problemi che in quel
momento ci assillano.
A domani.
Mario
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