Cari amici,
In Svezia già nel
2018, secondo quanto riferiva anni fa il New York Times, nel Paese il contante
rappresentava appena l’1% dell’economia, contro l’8% negli Usa e il 10% in
Europa. Appena il 10% degli svedesi dichiara di aver utilizzato il contante nel
corso dell’ultimo anno e circa la metà delle 1.400 filiali bancarie del Paese
nemmeno accettano più i depositi di moneta fisica. In prospettiva, infine, si
prevede che metà degli esercizi commerciali cesseranno di accettare il
pagamento in banconote e monete entro il 2025.
Oggi, passeggiando per le
vivaci strade di Stoccolma, è frequente vedere nelle vetrine dei negozi un
cartello con scritto “No Cash” o “Card Only”. Con la carta, pensate,
potete anche fare un’offerta a un senzatetto, oppure, fare l’offerta in chiesa.
La Svezia, insomma, ha intrapreso un rapido percorso verso una società Cashless,
cioè senza banconote. Un esempio anche per altri Paesi, sempre più stimolati a
passare alla moneta elettronica, seguendo le sue orme, come il Canada e, più
vicino a noi, Austria e Paesi Bassi.
Di recente anche un altro
Paese poco allineato all'Occidente, come CUBA, ha deciso di superare l’uso
delle banconote e passare alla moneta elettronica. Lo fa usando anche le
maniere forti per convincere la popolazione ad abbandonare i pagamenti in
contanti. Il Paese sudamericano sta cercando di limitare sempre di più l'uso
del contante in primis per ragioni economiche: "Per gli alti costi
associati alla sua emissione (di banconote), trasporto, lavorazione e
stoccaggio, nonché per la crescente domanda del numero dei bancomat, necessari
per prelevare", hanno dichiarato ufficialmente le autorità cubane.
Secondo quanto riporta il
Corriere, le imprese non potranno più utilizzare gli sportelli automatici
(quindi niente prelievi) e non si potrà superare la soglia dei cinquemila pesos
(l'equivalente di 190 euro) sui pagamenti in denaro quando si tratta di
rapporti contrattuali. Un probabile collegamento diretto con la decisione del Governo
è la totale abolizione dell'acquisto della benzina in contanti: questa
si potrà acquistare soltanto con carte elettroniche! La validità di queste
restrizioni è stabilita già a partire dal 1° settembre. Insomma, amici, la sorte delle banconote
comincia e dimostrarsi segnata!
Nell'Unione Europea le
cose vanno, però, abbastanza a rilento. nel 2020 la Banca Centrale Europea ha
emesso 141 miliardi di euro di nuove banconote (+11% in un anno) e questo porta
la moneta fiduciaria in circolazione in Europa alla vertiginosa cifra mai
raggiunta prima di 1.435 miliardi di euro. Due tendenze in apparenza
contrastanti, se pensiamo che si cerca in ogni modo di spingere fortemente la
moneta elettronica. Il problema è che gli europei vogliono poter scegliere con
quale modalità pagare beni e servizi, a seconda delle situazioni; non è un
caso, infatti che, sebbene i pagamenti elettronici siano sempre più diffusi
anche nel nostro Paese e in modo particolare tra i giovani, il 58% delle
transazioni in area euro avviene ancora tramite il contante.
Amici, l’uso del contante
varia da Paese a Paese a seconda dei livelli di digitalizzazione, ma la
tendenza è abbastanza chiara: permane saldamente soprattutto per le piccole
transazioni. Mantiene quindi un valore fondamentale per garantire l’inclusione
finanziaria delle fasce più deboli e meno digitalizzate e per questo banche
centrali e governi si stanno esprimendo a favore della sua tutela. La stessa
BCE dichiara che “la strategia per il contante mira a garantire che il
contante rimanga ampiamente disponibile e accettato sia come mezzo di pagamento
che come riserva di valore”. La banconota resta dunque un bene pubblico
e potervi avere libero accesso un diritto fondamentale.
Ovviamente c’è da
considerare anche il fattore rischi, sul passaggio. tout court, dal
pagamento in contanti al pagamento elettronico. Basti pensare al caso di una
catastrofe naturale che dovesse interrompere per un lungo periodo la rete di
comunicazione internet. Nessuno potrebbe più accedere al proprio denaro, né
disporne. Cosa accadrebbe? In alcuni casi recenti di interruzione prolungata
del sistema ITC, i contanti distribuiti dagli ATM sono andati esauriti nel giro
di pochi minuti. Ciò significa che è necessario accordarsi su una via di mezzo,
ovvero prevedere il mantenimento di un sistema di circolazione del denaro
contante anche in futuro. Un sistema certamente diverso da quello attuale, più
agile e meno costoso. Perché questo possa avvenire, però, è necessari che le
banconote restino in circolazione il più a lungo possibile, anziché viaggiare in
continuazione tra il negoziante, la banca e il cliente.
Una soluzione potrebbe
essere quella di trasformare i negozi di prossimità in punti di prelievo
e versamento. Per molte categorie di commercianti questa potrebbe rappresentare
anche una nuova modalità per attirare clientela nel proprio negozio e stringere
ulteriormente il rapporto con essa. Un esempio recente di adozione su vasta
scala di una soluzione simile è rappresentato dall'India, dove il Governo ha
chiesto alle banche di mettere a disposizione dei cittadini soluzioni
tecnologiche che rendano possibile trasformare i comuni negozi in sportelli di
prelievo e versamento del contante.
Cari amici, indubbiamente
un problema non facile da risolvere….ma la soluzione dovrà essere trovata!
A domani.
Mario
1 commento:
Consiglierei a molti di leggersi questo articolo apparso su ZeroHedge ( https://www.zerohedge.com/political/austrian-economics-vs-cbdc-esg-ubi-and-other-newfangled-socioeconomic-gimmicks ). Certo, è il punto di vista dei rappresentanti di una scuola economica ma non occorre essere dei geni per capire che queste monete elettroniche hanno un tallone d'Achille ben visibile: energia! Se non c'è corrente elettrica non possono essere usate! Inoltre qualunque imposizione di tale moneta entra in contrasto con l'articolo 693 del codice penale e l'articolo 1277 di quello civile oltre ad essere in contrasto con lo Statuto della Banca d'Italia.
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