giovedì, settembre 28, 2023

L'AMAZZONIA, “POLMONE DELLA TERRA”, È SEMPRE PIÙ SFRUTTATA, METTENDO IN GRAVE PERICOLO LA VITA SUL NOSTRO PIANETA! AL DISBOSCAMENTO SI AGGIUNGE LA SOPRAFFAZIONE DEL SUO POPOLO.


Oristano 28 Settembre 2023

Cari amici,

Di Amazzonia e dell’incessabile sfruttamento delle sue enormi risorse ho parlato diverse volte su questo blog, chiarendo che questi comportamenti irresponsabili mettono in crisi il ciclo vitale della terra, in quanto Le foreste amazzoniche sono il vero polmone della terra, che, se smettesse di funzionare, non si sa che fine potrebbe fare in tempi brevi il nostro pianeta! Ebbene, amici, lo sfruttamento dell’Amazzonia, purtroppo continua, e non si limita al continuo taglio del legname che crea grandi disboscamenti, ma continua con altre ruberie, che stanno portando il suo popolo all’estinzione, vessato e sopraffatto, senza usare il minimo rispetto.

La storia dei popoli nativi di questa terra è da lungo tempo, ormai, costellata di sopraffazione, abusi, lotte e diritti negati. Sulle loro terre e ai loro danni si consumano i peggiori reati, che purtroppo restano quasi sempre impuniti. Poche sono le vicende che vedono queste popolazioni vittoriose contro governi e multinazionali che calpestano ripetutamente i loro diritti, sacrificandoli senza troppi scrupoli, in nome del progresso. È l’eterna lotta tra le civiltà sviluppate e quelle meno emancipate, un dominio che purtroppo stenta a scomparire.

Eppure queste popolazioni andrebbero tutelate! È la loro terra e nessuno ha il diritto di rapinarla e addirittura fare loro la minima violenza! La tutela di queste popolazioni, oltre che necessaria e dovuta, dovrebbe scaturire in primo luogo dalla necessaria comprensione della loro particolare visione del mondo, che è nettamente diversa da quella della civiltà occidentale! La loro “cosmovisione”, infatti, comprende il diritto alla terra e il diritto di decidere sulle questioni relative al proprio territorio; per questo essi lottano, spesso invano.  Il fulcro principale della loro resistenza è la rivendicazione del più antico diritto: quello dell’autodeterminazione.

La loro difficile lotta ha, per ora, visto solo alcuni Stati che hanno positivamente risposto in tal senso, con il riconoscimento della loro multiculturalità e della plurinazionalità, caratteristiche che indicano la presenza di più culture all’interno del medesimo territorio, e propongono il dialogo tra esse ai fini di una maggiore inclusione sociale; ma ciò non basta. Gli indigeni dell’Amazzonia, definiti “I popoli nudi” perché da sempre così vivono, hanno un’organizzazione e una visione del mondo per molti aspetti agli antipodi della concezione capitalista che tuttavia, ad ogni costo e con ogni mezzo, cerca di imporsi, cercando di sopprimere il loro bisogno di rispetto e libertà.

Le numerose, diverse tribù che popolano l’Amazzonia, come accennato, hanno una particolare concezione della Vita, che discende dalla tradizione legate alla divinità “CTONIA” (Il termine divinità ctonia indica tutte quelle divinità generalmente femminili legate ai culti di dei sotterranei e personificazione di forze sismiche o vulcaniche), la cui storia è antica quanto la storia dell’Umanità. In questa visione olistica tutti gli elementi dell’esistenza sono in relazione nel Cerchio della vita, dove tutto è inserito in perfetta armonia ed equilibrio. Nulla è concepito al di fuori del Cerchio, anche il tempo per i popoli indigeni ha un andamento diverso: è ciclico, non lineare, e alla Natura è attribuito un ruolo fondamentale: essa va preservata, non modificata.

Il loro vero obiettivo è il BUEN VIVIR, inteso come vivere bene, in armonia, rispettando la Madre Terra e rifiutando l’accumulazione di ricchezze materiali, da perseguire attraverso alcuni principi fondamentali quali, per esempio: non avere pregiudizi, non mentire e non rapinare il prossimo, promuovere la vita armoniosa, vivere la buona vita, preservare una terra senza il male. Questa particolare visione del Mondo pone al centro non più l’uomo, ma la PACHA MAMA, LA MADRE TERRA, da cui ha origine anche l’individuo e tutto ciò che lo circonda. Secondo questa concezione cosmo –centrica, l’essere umano è subordinato alla Natura, alla quale tutto si deve relazionare, perché tutto è connesso ad essa.

Cari amici, finché l’uomo continuerà con la sua politica di rapina e di sopraffazione, sarà difficile trovare la tanto strombazzata pace tra i popoli della terra. Per questo motivo di certo continueranno anche le lotte intraprese dagli indigeni dell’Amazzonia, che combatteranno senza sosta per mantenere la loro forma di vita pacifica e di difesa della loro amata Terra che essi hanno avuto in custodia e intendono trasmetterla intatta alle nuove generazioni.

A domani.

Mario

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