Oristano 11 dicembre 2022
Cari amici,
Su questo blog ho parlato
anche di recente della delicata situazione vissuta dal nostro Paese, dove da
tempo viene dichiarata un’evasione fiscale massiccia, approssimata vicina ai
100 miliardi di euro! A questo, inoltre, si deve aggiungere il crescente “Riciclaggio”
dei proventi illeciti ricavati dal malaffare, anch’esso piuttosto corposo, se
pensiamo che a livello mondiale è calcolato in circa 5 miliardi di dollari. Il serio
problema è tornato in auge proprio di recente, sia per il provvedimento che dal
primo gennaio porta una maggiore libertà dei pagamenti in contanti, portati a 5
mila euro, che per l’esistenza, anche in Italia, di un crescente numero di BANCOMAT
indipendenti, che operano sfuggendo ai controlli di Bankitalia (sia
relativamente ai versamenti che ai prelevamenti), eludendo così la restrittiva
normativa di controllo.
Amici, ferma restando la
facile comprensione del significato di “Evasione fiscale”, ovvero di omissione
del versamento di quanto dovuto in tasse al fisco, per alcuni resta un po’
misterioso meccanismo messo in atto dai criminali per riciclare (ovvero
ripulire) il danaro frutto di attività illecite- Ebbene, con il post di oggi
cerco di dare qualche piccola indicazione per cercare di far comprendere meglio
il problema, che diventa ogni giorno più pericoloso, L’ultima relazione
dell’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) della Banca d’Italia ha rilevato
un rilevante aumento di operazioni finanziarie sospette; la maggior parte di
esse è presente nel Nord dell’Italia, ma il fenomeno ha ormai assunto una
valenza internazionale.
Per meglio comprendere partiamo
dal significato della parola “Riciclaggio”. Il riciclaggio è una
condotta illegale messa in atto per “ripulire” il denaro sporco, frutto di
attività illegali, attraverso il successivo ri-utilizzo di attività legali. Nel
caso di controlli da parte delle forze dell'ordine e della magistratura, infatti,
sarebbe impossibile giustificare il possesso di grandi somme di denaro senza avere
un’attività commerciale o produttiva di supporto. Ecco, il riciclaggio è uno degli strumenti più
adeguati a questo scopo.
Nei giorni scorsi l’ultima
relazione dell’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia sulle
operazioni bancarie sospette ha evidenziato nel secondo semestre 2021 un
aumento del 15%, rispetto al secondo semestre del 2020. L’organo di controllo
della Banca d’Italia ha adottato dieci provvedimenti di sospensione di
operazioni sospette, per un valore di quasi quattro milioni di euro. In aumento
anche le transazioni sospette nell'ambito della collaborazione tra autorità
giudiziarie italiane e straniere. Questi dati ci confermano, se ce ne fosse
bisogno, che il riciclaggio di denaro è un problema diffuso nel settore
bancario e finanziario ed è molto difficile da stanare poiché sta assumendo
sempre più dimensione transnazionale. Occorrono nuove tecnologie
antiriciclaggio e sanzioni più severe.
Purtroppo, il riciclaggio
di denaro è un problema mondiale che ammonta a cifra stratosferica: circa tre
trilioni di euro ogni anno, oscillando dal 2% al 7% del PIL globale. Nella
classifica stilata nel Rapporto “Global Money Laundering Risks 2021” si può
osservare come a livello mondiale Haiti sia lo Stato con il più alto rischio di
circolazione di riciclaggio di denaro e finanziamento al terrorismo con un
indice di 8,49, mentre, il Paese più affidabile è Andorra con un indice di
2,73. Sono più di cento gli istituti bancari internazionali con flussi di
denaro sospetti, per oltre duemila miliardi di dollari, operanti in
centosettanta Paesi nel mondo. Dati molto preoccupanti che confermano la
transnazionalità di questo crimine.
Quanto ai metodi più
usati dalle mafie per riciclare il danaro sporco, il più utilizzato è il canale
“Istituzioni bancarie e finanziarie” (le mafie spesso possiedono propri
istituti bancari), oltre all’utilizzo di tutte quelle attività ad alto reddito,
facendo sembrare che il denaro provenga da attività legali. Molte
organizzazioni criminali utilizzano società di comodo. È il modo con cui, ad
esempio, i trafficanti di droga possono detenere denaro in conti bancari senza
destare sospetti. Le attività più comuni coinvolte nel riciclaggio di denaro
sono sempre quelle che muovono grandi quantità di denaro, come catene di
alberghi e ristoranti, complessi turistici, discoteche, enti di beneficenza.
L’arte o i preziosi sono altri settori dove c’è riciclaggio. Le nuove mafie
riciclano anche nel settore immobiliare, nei casinò, nelle banche, nel
commercio, negli investimenti finanziari, attraverso attività in contanti e
persino nel mondo virtuale (Internet).
Cari amici, come
combattere, dunque, questo triste fenomeno? Innanzitutto, la soluzione non
può essere locale, di un singolo Stato, ma generale; bisognerebbe partire dalla
stipula di accordi internazionali che mettano fine ai paradisi fiscali, uniformando,
poi, per quanto possibile, le diverse legislazioni bancarie. Inoltre,
bisognerebbe trovare idonee soluzioni per impedire ai criminali di utilizzare
le istituzioni bancarie e finanziarie per riciclare i loro fondi illegali,
rafforzando al massimo il sistema della segnalazione di operazioni sospette, oltre
a potenziare le leggi contro questo crimine con multe adeguate, confische e
pene più severe.
A domani.
Mario
1 commento:
Ci sono due evasioni fiscali: quelle per le grandi società e quella per i piccoli. I grandi ovviamente sono intoccabili, come l' E.N.I che paga le tasse in Olanda ( https://comedonchisciotte.org/incredibile-lo-stato-italiano-paga-le-tasse-in-olanda/ ). Nulla da dichiarare!
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