Oristano 26 dicembre 2022
Cari amici,
Oggi è “Santo Stefano”,
il giorno dopo “NATALE”, e il mio blog vuole riflettere con Voi sulla tormentata
storia della nostra Cristianità! Le guerre così dette “Di religione”, che
imperversarono per secoli sulla Terra Santa, hanno proprio radici lontane! La
Palestina, e in particolare Gerusalemme, nei secoli successivi alla morte di
Gesù, videro una cristianità avanzare di giorno in giorno in quei Luoghi Santi
che per secoli erano stati dominio esclusivo della religione ebraica. Ma dopo
l’avvento al potere di Maometto, la religione musulmana iniziò a praticare una violenta
politica di espansione continua, nell’intento di “islamizzare”, senza
tolleranza alcuna, quel mondo che era passato dall’ebraismo alla cristianità.
La “religione musulmana” non annetteva (e non ammette ancora oggi) nessun tipo di tolleranza: Cristiani ed Ebrei non potevano coesistere all'interno di uno stato musulmano, per cui, entrambi dovevano essere distrutti, e le loro terre conquistate. Quando Maometto stava per intraprendere la guerra contro La Mecca, nel settimo secolo d.C., il Cristianesimo era la religione dominante, in quanto fede dell’Impero Romano, e attraversava il Mediterraneo intero, incluso il Medio Oriente dove nacque.
Questa sanguinosa ‘guerra
di religione’ ebbe alquanto successo: Palestina, Siria ed Egitto, un tempo le
aree più fervidamente cristiane del mondo, soccombettero rapidamente.
Nell'ottavo secolo, gli eserciti musulmani avevano conquistato tutto il nord
cristiano dell'Africa e la Spagna. Nell'undicesimo secolo, i turchi selgiucidi
conquistarono l'Asia Minore (la Turchia moderna), cristiana fin dal tempo di San
Paolo. Il vecchio Impero Romano fu ridotto ad uno spazio geografico inferiore a
quello dell'attuale Grecia. Disperato, l'imperatore di Costantinopoli spedì
missive ai cristiani dell'Europa occidentale, chiedendo aiuto per i loro
fratelli e le loro sorelle dell'Est.
La mobilitazione
cristiana prese il via dopo l’invito che Papa Urbano II rivolse ai cavalieri
della Cristianità nel Concilio di Clermont del 1095, perché si mobilitassero
per respingere gli attacchi dell'Islam. La risposta fu sbalorditiva: molte
migliaia di cavalieri-guerrieri fecero il voto della croce e si prepararono
alla guerra. Nacquero così le “CROCIATE”, che, a partire dalla prima, guidata
dal grande Goffredo di Buglione, portò alla conquista di Gerusalemme ed alla
riacquisizione di parte dei luoghi Santi tanto cari alla Cristianità.
Nel tempo altre crociate
si susseguirono, con alterne vicende da una parte e dall’altra, fino ad
arrivare alla disfatta dei cavalieri cristiani, avvenuta ad Acri nel 1291. Acri
(l'odierna Akko in Israele), che era stata occupata dai crociati nel 1104, era
diventata il porto più attivo del Regno di Gerusalemme. Le forze musulmane,
però, continuarono prepotentemente la lotta e, nonostante la coraggiosa difesa portata
avanti dai cavalieri Templari, la città cadde il 28 maggio del 1291, dopo
quaranta giorni di assedio. La popolazione, tranne coloro che riuscirono a
trovare scampo fuggendo per mare, fu massacrata o ridotta in schiavitù e le
mura di cinta furono smantellate. Questo fu l’ultimo atto, che decretò la fine
delle Crociate. I diversi cavalieri crociati rientrarono in Europa,
riprendendo, comunque, seppure nei luoghi d’origine, la loro opera in difesa
della fede e dei deboli.
Acri dopo la riconquista
musulmana e la distruzione subita, riprese a vivere, anche se in modo diverso
rispetto a quando era sotto il regno di Gerusalemme. Oggi questa città, più
nota come “San Giovanni d’Acri”, fa parte dello Stato d'Israele (con la
divisione dei territori del 1948). In questa città la vita riprese senza
scosse, e per 700 anni un curioso retaggio degli antichi Crociati rimase
sepolto sottoterra, senza che nessuno ne venisse mai a conoscenza. Poi,
praticamente per caso, una donna mentre cercava di liberare un tubo di
scarico nella sua abitazione, in quanto ostruito da una otturazione, trovò
sotto casa un vuoto alquanto importante.
Quel grande vuoto altro
non era che un antico “passaggio segreto” sotterraneo, una galleria costruita
sotto la città di Acri, che gli studiosi hanno attribuito ai Cavalieri Templari,
che nel periodo in cui la città era sotto il regno di Gerusalemme (al tempo
della quinta crociata) collegava il palazzo templare col porto. Secondo gli
archeologi serviva soprattutto per trasportare in segreto materiali preziosi. E
forse per uscire dal forte senza essere visti.
Il tunnel, che attraversava
il quartiere pisano, era stato ricavato nella roccia con un arco a tutto sesto.
La parte inferiore della galleria era stato scavato nella pietra naturale,
mentre la parte superiore risulta costruita con pietre tagliate. Quando, nel
1291, dopo la caduta della città per mano musulmana, il sultano Al-Ashraf Khalil
ordinò che le mura, i forti e gli altri edifici della città fossero rasi al
suolo, in modo che i cristiani non potessero mai più usarli, del tunnel si
persero traccia e memoria, e il passaggio segreto rimase sepolto, quasi
inghiottito dal tempo.
Ora, dopo la casuale
riscoperta, il passaggio segreto è stato ripulito e attrezzato di luci. Dal
1999 è stato aperto al pubblico. In seguito, la Acre Development Company ha
continuato il recupero della sezione orientale del tunnel e nel 2007 la sua
intera lunghezza è stata resa fruibile. Attualmente il tunnel dei templari è
visitabile dai turisti. Gli studi sotterranei, comunque continuano, e con i
moderni mezzi di rilevamento, è già apparsa una rete di tunnel ancora
sconosciuti, tutti da esplorare, facendo capire quanto fosse complessa la trama
di passaggi segreti sotto la città. L'archeologo Albert Lin della National
Geographic ha mappato una complessa serie di tunnel, che passavano al di sotto
del quartiere genovese della città.
Cari amici, su questo
argomento delle guerre di religione, con protagoniste le “CROCIATE” ho elaborato
la mia terza Tesi di laurea in “Editoria, Comunicazione multimediale e
Giornalismo”, titolo che ho conseguito presso l’Università degli studi di
Sassari; la tesi ha per titolo: “Dalle Crociate agli odierni
fondamentalismi; passa da Gerusalemme la via della pace? Tremila anni di conflitti
nella Terra Santa, alla ricerca dell’unico vero Dio”. Ebbene. cari lettori,
dopo tremila anni, i conflitti religiosi continuano, alimentati dagli inestinguibili
fondamentalismi, e difficilmente potranno spegnersi! Chissà se in futuro una
vera pace arriverà!
A domani.
Mario
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