Vari esemplari di DODECAEDRO |
Oristano 21 dicembre 2022
Cari amici,
Il “DODECAEDRO”,
questo particolarissimo oggetto tondeggiante usato dagli antichi romani (la
datazione è attribuita al II o III sec. d.C.), era un manufatto cavo, composto come dice la parola, da dodici facce piatte pentagonali; era fabbricato in
bronzo o in pietra, in cui ogni faccia presentava un foro circolare nel mezzo
del pentagono, ed ogni foro aveva un diametro diverso. Piccolo di dimensioni (dai
4 agli 11 cm.), si presume che fosse un oggetto alquanto in uso, se pensiamo che diversi esemplari
di dodecaedro sono stati rinvenuti praticamente in tutto il territorio dell’Impero
Romano dell’epoca.
Questo piccolo manufatto, a
tutt’oggi, rappresenta un mistero per gli storici e gli archeologi, in
quanto quest’oggetto non viene menzionato in alcuno scritto o immagine
dell'epoca romana e neppure successiva, cosa che non facilita certo il risalire
alla funzione svolta. Il dodecaedro, infatti, è un oggetto assai complesso; costituito
da dodici facce pentagonali, è dotato anche di piccole sfere sui vertici, che
hanno anch'esse una funzione a noi sconosciuta. I dodecaedri finora rinvenuti (ne sono stati
trovati dall’Olanda al Belgio, dalla Francia alla Germania, dalla Svizzera
all’Austria, oltre che nella parte più settentrionale dell’allora immenso
Impero Romano) sono in totale 116, alcuni di pregevolissima fattura mentre
altri risultano meno rifiniti.
Stante l’assenza di fonti
certe sul loro utilizzo, storici e archeologi hanno fatto le più svariate
ipotesi; la teoria più antica presume che il dodecaedro fosse un manufatto per qualche
tipo di cerimonia religiosa, teoria supportata anche dai ritrovamenti
archeologici, che trovarono la maggior parte dei dodecaedri in siti
gallo-romani, in particolare anche all’interno della tomba di una donna. Alcuni
dodecaedri costruiti in oro sono stati scoperti anche in tesori del sud-est asiatico,
confermando l’ipotesi che, in antichità, questa forma era associata ad un
oggetto prezioso. Altri studiosi ipotizzano che i dodecaedri possano risalire a
culture antecedenti a quella romana, e che la datazione riferita al tempo degli
Imperatori sia da attribuire ai siti di ritrovamento.
Tra le altre numerose
ipotesi, riguardo al suo utilizzo, il dodecaedro potrebbe essere stato utilizzato
come supporto sui telai per tessere, in cui le piccole sfere costituivano degli
appigli per il filo, oppure, come detto, un oggetto di culto, in cui i fori
consentivano di ospitare delle statuine votive; altri credono che lo strumento servisse per calcolare e determinare
gli equinozi di primavera e autunno, in base ai quali i contadini determinavano
il periodo migliore per la semina, oppure che il dodecaedro potesse essere un
oggetto di misurazione ingegneristica, ad esempio per determinare la corretta
sezione dei tubi dell’acqua, o anche uno strumento di misurazione agraria o di
un campo di battaglia. Infine, altra ipotesi fantasiosa, che il dodecaedro poteva essere stato anche un semplice giocattolo
per i bambini!
Amici, indubbiamente il
dodecaedro doveva essere stato un oggetto davvero “prezioso”, se pensiamo che sono
stati trovati diversi dodecaedri in contenitori di tesori, mischiati con delle monete,
a significare che i loro proprietari consideravano questi oggetti come elementi
di notevole valore. Forse, come pensano alcuni ricercatori, il dodecaedro
potrebbe essere la rappresentazione di una concezione 'magica' del Cosmo
intero, ovvero un tentativo di rappresentare il mondo, forse per influenzarlo
magicamente.
Scrive Platone nel Timeo
(XX, 55), dopo aver affermato che la terra, come è chiaro ad ognuno, è
costituita prima di tutto da quattro corpi (Aria, Acqua, Terra e Fuoco), ma che
ogni specie di corpo ha anche la profondità, per cui restava una quinta
combinazione e Dio se ne giovò per decorare l’Universo. Scrive Platone, relativamente al "quinto poliedro regolare", ovvero il dodecaedro: "il Dio lo usò per l'Universo, quando disegnò la disposizione finale". Ecco perché il
Dodecaedro può essere considerato la quinta combinazione, riferita
all’intero Creato o a una sorta di etere che dovrebbe pervaderlo tutto.
Cari amici, nel corso
degli anni sono state avanzate tante teorie per cercare di scoprire e chiarire
quale funzione avesse il dodecaedro e a quale scopo servisse alla Comunità
dell'epoca. Moltissime le teorie prima ricordate e certamente altre ipotesi
verranno ancora formulate, ma una spiegazione certa, concreta, sarà
impossibile, se non si troveranno scritti dell’epoca a documentarlo.
A domani.
Mario
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