Oristano 29 dicembre 2022
Cari amici,
Che la globalizzazione
abbia contribuito alla diffusione nel mondo di “specie aliene”, ovvero trasferite
forzatamente dal loro ambiente naturale, dove di norma vivono la loro vita e
dove possono non solo predare ma anche essere predate, è una realtà in
crescendo. Di specie aliene ho già parlato diverse volte su questo blog, sia per
specie animali che vegetali, sia marine che terrestri, specie che, trasferite in
un ambiente dove mancano i loro nemici naturali, sconvolgono il precedente
habitat, causando danni e morte ad altre specie prima presenti in quei luoghi.
Ebbene, amici, oggi
voglio parlarvi di un misterioso “Ragno gigante” che in poco tempo ha invaso
gli Stati Uniti, passando velocemente dalla Georgia al Tennessee, dall’Alabama
alla Carolina del Nord e alla Carolina del Sud e dal Maryland persino nel West
Virginia. Questi Ragni Jorō, come spiegano gli entomologi, sono arrivati
negli Stati Uniti partendo dall’Asia a bordo di navi cargo
che compivano rotte internazionali, ma probabilmente hanno raggiunto anche
altri continenti. La loro grande capacità di adattamento, in primis quella climatica,
ha consentito loro di colonizzare delle aree climaticamente inospitali per altre
specie, in quanto questi ragni possono sopravvivere anche alle basse temperature,
quindi, in grado di sopportare sia l’inverno che il freddo.
Negli Stati Uniti c’è una grande
preoccupazione per questa nuova specie di ragno gigante che sta letteralmente
invadendo il Paese, creando non poco panico nella popolazione. La misteriosa
specie aliena è caratterizzata, oltre che dalle dimensioni ragguardevoli, dall'aspetto: dalle
strisce verdi a quelle bluastre, che attraversano lo spesso addome giallo dell'animale.
David Coyle, assistente professore presso il Dipartimento di silvicoltura
e conservazione ambientale della Clemson University, nel South Carolina, segue
da qualche anno il fenomeno, segnalato per la prima volta nel 2014. Era il 2020
quando anche lui si accorse dell’insolito ragno nel giardino di casa.
Esplorando l’area ne trovò anche un secondo, ai margini della proprietà, poi un
altro ancora: “All’improvviso mi resi conto che erano dappertutto”, ha raccontato.
“Sono un fenomeno
mediatico – ha evidenziato l’esperto della Clemson University -, ma li
conosciamo poco. Sappiamo cosa sono, dove sono e sappiamo che le popolazioni
stanno aumentando in modo esponenziale. Ma non abbiamo idea dell’impatto che
potranno causare”. I ragni Jorō appartengono all’enorme famiglia degli
aracnidi “tessitori di orbite dorate” (golden orb weavers): questi devono il
proprio nome ai fili lucenti che producono per poi tessere ragnatele che
possono anche avere un diametro di oltre 3 metri!
La popolazione americana è,
comunque, spaventata e in allerta. Questi ragni molto grandi, infatti, si
stanno diffondendo molto in fretta e le vaste ragnatele da loro tessute risultano
davvero enormi: stese su case, tettoie, alberi e linee elettriche. Difficile
dire, senza conoscerli meglio, quale potrà essere il loro impatto, sui
collaudati, millenari ecosistemi, anche se di certo l’invasione silenziosa
degli Jorō qualche effetto lo avrà. La rapida crescita demografica, che ha
portato la specie a diffondersi su territori vastissimi (si parla di oltre
120mila chilometri quadrati), causerà inevitabilmente la caduta di altre
specie. Secondo le previsioni del
professor David Coyle potremo assistere presto all’estinzione di molte specie
di piccoli ragni autoctoni, con conseguenze sull’intera catena alimentare. I
ragni Jorō sono destinati ad aumentare sempre più di numero, anche perché non
esistono predatori capaci di contenerne la diffusione, e a quel punto a
rischiare potrebbero essere anche le popolazioni di api, farfalle e, più in
generale, una moltitudine di impollinatori preziosi per l’agricoltura.
Ovviamente, c’è anche il rovescio
della medaglia, ovvero c’è chi la vede diversamente. Questi ragni, secondo
loro, potrebbero addirittura rivelarsi importanti per l’ambiente, essendo
capaci di predare altre specie che sono invasive e dannose come le cimici per
esempio. Secondo gli esperti, comunque, è presto per dire se questi ragni
giganti siano una minaccia o meno per il futuro della silvicoltura e
conservazione dell’ambiente.
Cari amici, personalmente
ho sempre avuto una grande diffidenza verso le specie aliene inserite in un
contesto a loro estraneo, in quanto causa lo sconvolgimento dello status quo consolidato in
migliaia di anni; quell’equilibrio naturale dove ogni specie è presente con la
sua capacità di predare ma dove vivono anche i suoi nemici predatori, che
consentono così di regolare perfettamente la convivenza e la riproduzione delle
diverse specie.
A domani.
Mario
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