venerdì, dicembre 02, 2022

BANCOMAT INDIPENDENTI: IN ITALIA SONO GIÀ 80 E SONO ALQUANTO DIVERSI DAGLI ALTRI, PERCHÈ NON SONO SOGGETTI A CONTROLLI. I POSSIBILI RISCHI DI RICICLAGGIO.


Oristano 2 dicembre 2022

Cari amici,

Un antico proverbio dice che spesso “vediamo la pagliuzza nell’occhio degli altri e invece non vediamo la trave sul nostro occhio”. L’esempio lo uso per parlare oggi di un problema che seppure chiaramente esista, continua ad essere ignorato o sottovalutato. Se, per esempio ci riferiamo alle recenti decisioni del Consiglio dei Ministri di aumentare il tetto ai prelevamenti in contanti, che ha scatenato una forte polemica sull’aumento, portato a 5 mila euro, contestando il fatto che questo avrebbe agevolato gli evasori, sminuendo quanto finora fatto per la lotta all’evasione e al riciclaggio, da un altro lato si continua volutamente a ignorare che in Italia esistono degli erogatori di danaro particolari, i “BANCOMAT INDIPENDENTI”, che consentono di versare e a prelevare denaro senza limiti di sorta e senza controlli. Anzi, nella massima discrezione e alla luce del sole!

Si, amici, in Italia, come riferisce Il Sole 24 Ore, sono in funzione e pienamente operativi almeno 80 sportelli Bancomat indipendenti, che consentono persino di comprare cripto valute, oltre che di prelevare e versare denaro contante senza alcuna limitazione. Si, senza limiti e, soprattutto, senza alcun bisogno di giustificare le operazioni effettuate all’Amministrazione finanziaria. Alcuni di questi sono situati in grandi città come Roma, ma la stessa cosa si può fare non lontano da Porta Venezia, a Milano, ma anche a Bologna, Brescia, Palermo, Napoli, Reggio Calabria e in altre 24 città sparse da Nord a Sud”. In base a quanto viene affermato dal Quotidiano Il Sole 24 ore, tali ATM, definiti indipendenti, opererebbero attraverso modalità, per così dire, borderline rispetto alla normativa antiriciclaggio disposta dal D. Lgs. 231 del 2007.

In sostanza, questi ATM Indipendenti opererebbero in virtù di una falla in questa normativa sull’antiriciclaggio. Le società che gestiscono tali bancomat, infatti, non fanno parte del circuito bancario e, per questo, sarebbero al di fuori delle metodologie standard di monitoraggio sulle operazioni effettuate tramite gli sportelli Atm. Nello specifico, non sarebbero tenute a pratiche di chiarimento nei confronti della Banca d’Italia. Senza contare che la maggior parte degli operatori che erogano tali servizi non hanno sede in Italia ma risulterebbero registrati in Paesi offshore (con regimi fiscali più tenui) o in Stati dell’Unione europea in regime di Financial Intelligence Unit (Fiu) estremamente limitato.

Poiché le analisi recenti hanno riscontrato una presenza in costante aumento di tali sportelli sul territorio nazionale, anche se non tanti da risultare per ora estremamente rilevanti, l’Unità di informazione finanziaria (UIF) istituita presso la Banca d'Italia dal d.lgs. n. 231/2007, ha da tempo messo in campo una collaborazione con l’Agenzia delle Dogane per favorire il tracciamento delle operazioni svolte. Il problema, più che la quantità (in Spagna ce ne sono quasi 300), sarebbe però l’operatività controversa. La quale, come spiegato anche da fonti della Direzione nazionale antimafia, favorirebbe indirettamente pratiche di riciclaggio del denaro e, addirittura, di “lavaggio” di capitali illeciti. Ipotesi che troverebbero conferma in alcune indagini giudiziarie aperte in merito, le quali avrebbero scoperto operazioni di riciclaggio di proventi da frodi informatiche e addirittura sfruttamento della prostituzione. Il tutto, per una questione di obblighi non regolamentati.

Da queste considerazioni è scattato il pressing affinché una tale, estesa rete di questi ATM indipendenti venga regolamentata e considerata a tutti gli effetti come “stabilimenti senza succursale”, con la conseguente applicazione degli obblighi nazionali agli intermediari europei che prestano tale attività in Italia in libera prestazione di servizi.

Cari amici, ho iniziato la riflessione di oggi parlando della pagliuzza e della trave nell’occhio, ma la realtà, purtroppo, è che certe situazioni, a volte, vengono ignorate volutamente, passando ad altro e lasciando il problema in sospeso, perché, “gattopardoscamente” parlando, fa comodo che nulla cambi!

A domani.

Mario

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