mercoledì, dicembre 28, 2022

VERRÀ REALIZZATO IN SARDEGNA, A LULA (UTILIZZANDO LA MINIERA DI SOS ENATTOS), L'EINSTEIN TELESCOPE, CHE STUDIERÀ LE ONDE GRAVITAZIONALI.


Oristano 28 dicembre 2022

Cari amici,

È stata una lotta dura, supportata anche da una grande mobilitazione in difesa del progetto, ma alla fine la Sardegna ha vinto: verrà realizzato nella nostra isola, precisamente a Lula, il progetto ETIC (Einstein Telescope Infrastructure Consortium), nato per costruire quello che è stato definito il nuovo grande osservatorio europeo per le onde gravitazionali. Due i principali siti candidati ad ospitarlo: uno in Sardegna, in territorio di Lula, in provincia di Nuoro, utilizzando la miniera di Sos Enattos, l’altro, il secondo, situato nell’Euroregione Meuse-Reno, ai confini di Belgio, Germania e Paesi Bassi.

A sostenere la necessità di realizzazione di questo progetto, nato in un contesto europeo, ben 41 enti di ricerca e università, coordinati dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e dall’omologo istituto olandese NIKHEF. Del consorzio fanno parte l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e le Università di Sassari e Cagliari. Il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) ha supportato la candidatura italiana di Einstein Telescope (in Sardegna, a Lula) tramite un protocollo di intesa con INFN, Regione Sardegna e Università di Sassari, con un finanziamento di 17 milioni di euro.

Tuttavia, qualcuno (senza fare nomi) ha cercato di mettere i bastoni tra le ruote circa la realizzazione del progetto in Sardegna. Con quale iniziativa contrastante? Con il progetto per la realizzazione di un parco eolico nella stessa zona nuorese, che tra l’altro aveva ottenuto il via libera dal Governo Draghi con il Dpcm del 12 ottobre.  Un progetto che, a sentire gli esperti, avrebbe creato dei problemi alla realizzazione dell’Einstein Telescope che, per poter operare, ha necessità di assoluto silenzio e dell’assenza di vibrazioni. Il tentativo però è stato rintuzzato da una grande mobilitazione e da una serie di iniziative, portate avanti da numerosi sindaci e dalla Regione (con rappresentanti di tutti gli schieramenti e dai parlamentari), tutte finalizzate a bloccare o a far spostare il parco eolico, sostenendo, invece, la sfida della costruzione dell’Einstein Telescope e della conseguente ricerca delle onde gravitazionali.

Perché la scelta è caduta in Sardegna e precisamente a Lula? Indubbiamente per tutta un serie di motivi. Il primo perché il paese nuorese di Lula, risulta alquanto silenzioso, considerati i pochi abitanti, il secondo per la presenza di rocce granitiche (che creano il silenzio sismico), per cui la zona di Lula viene considerata un luogo ideale per portare avanti la sperimentazione; il terzo per la presenza di una miniera dismessa, dotata di profondi pozzi e gallerie. Su questi cunicoli il progetto prevede la costruzione di un “gigantesco interferometro sotterraneo triangolare per la ricerca delle onde gravitazionali”. L’osservatorio, utilizzerà, dunque, le strutture ora in disuso della ex miniera di “Sos Enattos”, nei cui pozzi e gallerie sarà collocato a circa 200 metri di profondità, il gigantesco interferometro. Esso avrà un perimetro di circa 30 chilometri composto da bracci lunghi 10 chilometri. Quando un’onda gravitazionale attraversa l’interferometro, la lunghezza dei bracci oscilla e questa infinitesima variazione viene rivelata dall’esperimento. La sensibilità del dispositivo consentirà «di ‘ascoltare’ un volume d’universo almeno mille volte superiore rispetto a quello osservato dalla rete attuale di rivelatori avanzati».

Per poter realizzare questo importante progetto in Sardegna la Regione lo ha inserito nel piano degli investimenti presentati nell'ambito del Recovery Fund, con un programma di spesa di 300 milioni di euro. Nel complesso, come annunciato qualche tempo fa dal Governatore Solinas, l’impatto economico complessivo calcolato dalla Regione è di «6 miliardi di euro nei nove anni necessari per la costruzione, più un valore annuo di circa 127 milioni di euro e oltre 700 posti di lavoro quando entrerà in funzione». Le ricadute in ambito regionale sono state stimate in un 50-60 per cento.

Il ricercatore Michele Punturo, della sezione di Perugia dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e coordinatore scientifico di ETIC, si è così espresso: «È di fondamentale importanza per il nostro Paese prepararsi al meglio per la sfida scientifica e tecnologica rappresentata dalla realizzazione dell'Einstein Telescope. Per questo ETIC è un progetto strategico, perché offre le condizioni e le risorse per condurre le ricerche necessarie allo sviluppo delle nuove tecnologie che serviranno a raggiungere la sensibilità prevista dal nuovo telescopio, ad esempio, nuovi sistemi per l'abbattimento del rumore sismico e di quello termico, e nuovi materiali per realizzare gli specchi». 

Cari amici, il progetto europeo dell’Einstein Telescope rappresenta una grande opportunità per l’Italia, ma in particolare per la Sardegna. Il futuro della nostra isola, ne verrà fortemente avvantaggiato in molti modi, perché essendo il più grande e sensibile telescopio di onde gravitazionali mai realizzato nel mondo, calamiterà nell’isola un flusso economico finanziario alquanto importante, con positive ricadute anche in campo occupazionale. Ne beneficeranno in particolare i nostri giovani!

A domani.

Mario

 

Nessun commento: