Oristano 6 dicembre 2022
Cari amici,
Atos, la società leader
globale nella trasformazione digitale (numero uno in Europa) ha di recente annunciato
che LEONARDO, il supercomputer EuroHPC pre-exascale italiano, basato
sulla tecnologia BullSequana XH2000 di ATOS, è stato riconosciuto come il
quarto supercomputer più potente al mondo e il secondo in Europa nella
classifica internazionale TOP500. La società e i partner del progetto hanno già
consegnato con successo l’infrastruttura principale del sistema Leonardo,
ospitato e gestito dal centro di calcolo di Cineca situato nel Tecnopolo di
Bologna.
Con il nuovo
Supercomputer, Atos e CINECA assisteranno l’Unione Europea in diversi ambiti di
ricerca, tra i quali la difesa dalle situazioni di emergenza ambientale e
sanitaria. Il supercomputer contribuirà alla mitigazione e alla gestione dei
rischi dovuti a situazioni estreme, e alla lotta contro pandemie ed epidemie. Insomma,
il quarto computer più veloce e potente del mondo è a Bologna, ed è stato inaugurato il 24 novembre scorso al Tecnopolo di Bologna! Ma vediamo meglio
le straordinarie capacità di questo “mostruoso” computer.
Il super computer Leonardo ha una
performance misurata di High-Performance Linpack (Hpl) di 174,7 petaflop (174
milioni di miliardi di operazioni in virgola mobile al secondo): una potenza
che gli ha permesso di scalare posizioni e di salire al quarto posto nella Top
500 mondiale, la lista dei supercomputer più potenti al mondo, annunciata al
SC22 (Super Computing 2022), la più importante conferenza internazionale per
l'High Performance Computing tenuta a Dallas, in Texas.
Il posizionamento al
quarto posto nella lista Top 500 assume un ulteriore motivo di merito, perché
il sistema è stato installato in tempi brevissimi: il setup di Leonardo è
iniziato solo a luglio, ed è proseguito per tutta l'estate con la consegna dei
155 rack e delle migliaia di componenti del supercomputer. Leonardo è composto
da due moduli di calcolo principali: un modulo booster, che è stato
implementato nell'ottobre 2022, il cui scopo è massimizzare la capacità
computazionale tramite GPU basate su Nvidia Ampere, e di un modulo Data
Centric, che sarà pronto nel 2023, con l'obiettivo di soddisfare un gamma più
ampia di applicazioni tramite CPU Intel Sapphire Rapids. Il modulo booster
appena rilasciato ha raggiunto un HPL di 174,7 Petaflops.
Amici, questa sua
potenza, però, non è ancora ai massimi livelli: l’installazione di Leonardo,
infatti, non si è ancora conclusa, e Cineca e Atos prevedono di migliorare le
prestazioni di Leonardo fino a raggiungere nel futuro prossimo i 240 Petaflops HPL. A questo punto una domanda sorge spontanea: Perché un super
computer come Leonardo è considerato così importante anche nella vita
quotidiana?
A rispondere è Francesco
Ubertini, Presidente del Cineca: “I supercomputer come Leonardo sono in
grado di fornire la potenza computazionale necessaria per modellare, simulare e
quindi aiutare a comprendere fenomeni complessi”; Leonardo consentirà di
sostenere la ricerca scientifica di frontiera e l'innovazione tecnologica
aiutando così ad affrontare le sfide più difficili della nostra società, tra
cui la mitigazione e la gestione dei rischi dovuti a situazioni estreme, a
pandemie, agli eventi naturali come terremoti, tsunami, eventi vulcanici o
inondazioni improvvise - molti dei quali possono essere causati dal cambiamento
climatico".
Amici, ci sono solo 3
super-computer più potenti di Leonardo nel mondo: eccoli. Uno si trova nel centro di calcolo di Oak
Ridge, Tennessee (Usa), il secondo a Fugaku del Riken di Kobe, in Giappone e il
terzo è il finlandese Lumi; quest’ultimo, insieme al computer Leonardo, tengono la prima e la seconda posizione in Europa, nell’elenco dei primi dieci. Leonardo è stato inaugurato al Tecnopolo di Bologna lo scorso 24 novembre, nell’importante cerimonia dedicata alla Comunità
della ricerca scientifica e tecnologica, con la presenza delle autorità
europee, italiane e regionali.
Per l’Italia erano presenti il Capo dello Stato Sergio Mattarella e la Presidente del Consiglio
Giorgia Meloni. "La Data Valley dell'Emilia-Romagna - ha detto il
presidente della Regione Stefano Bonaccini - è sempre di più una piattaforma
internazionale dei Big data per la crescita sostenibile, l'innovazione e lo
sviluppo umano, al servizio del nostro territorio ma, soprattutto, del Paese e
dell'Europa".
Cari amici, l’Italia,
nella ricerca scientifica, continua a percorrere orgogliosamente il suo cammino!
A domani.
Mario
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