Oristano 3 dicembre 2022
Cari amici,
Nelle alte montagne dell’Himalaya
vive un’ape gigante, considerata la più grande al mondo (gli adulti possono
misurare fino a 3 centimetri di lunghezza). È l’ape himalayana (Apis
laboriosa dorsata), che vive a circa 3mila metri di quota e si ciba del
nettare prodotto dai fiori di piante appartenenti alla famiglia delle Ericaceae
(come le azalee e i rododendri). Il nettare di queste piante, però, contiene
anche la graianotossina, una neurotossina alquanto allucinogena,
che, una volta ingerita dalle api, finisce poi nel miele da loro prodotto.
Questa grossa ape, fornisce
un miele particolare, detto anche “MAD HONEY” (miele pazzo). proprio per il suo
effetto allucinogeno, in quanto, una volta mangiato, può causare vertigini,
allucinazioni, nausea e una serie di altri effetti. Un miele particolare,
dunque, che le antiche tribù dell’Himalaya utilizzano da secoli per motivi sia
religiosi che curativi e che oggi è noto in tutto il mondo ed è particolarmente
richiesto, seppure da utilizzare con grande attenzione!
Nella sua zona d’origine,
il Nepal, posto sul versante occidentale dell’Himalaya, gli uomini della tribù
Gurung due volte all’anno praticano una tradizione millenaria, affascinante e
pericolosa allo stesso tempo: la raccolta di questo miele, che viene fatta
ancora con metodi e strumenti antichissimi. I Gurung accendono dei grandi
fuochi alla base delle rocce, come rito propiziatorio, e utilizzano il fumo per
far uscire dagli alveari intere colonie di api della specie Apis laboriosa, che
costruiscono alveari ad alta quota. A quel punto – senza particolari protezioni
o attrezzature – si arrampicano su delle precarie scale di corda sospese nel
vuoto, fino a 200 metri di altezza, e con un palo di bambù affilato chiamato
“tango” intagliano gli alveari affinché ne fuoriesca il miele
selvatico, che va a finire nelle ceste posizionate precedentemente sotto gli
alveari.
Appesi in quella precaria
e pericolosissima posizione, gli uomini delle tribù locali rischiano
addirittura la vita per prendere questo miele particolare, in quanto i nidi dell'Apis
dorsata laboriosa si trovano sulle pareti rocciose verticali (a 2.500 metri di
altezza). La ricompensa, però, è davvero ricca, poiché un singolo alveare può
contenere fino a 60 chilogrammi di questo particolare miele dal colore
rossiccio. Un miele selvatico crudo, a cui loro mai rinuncerebbero, che viene raccolto
ininterrottamente da migliaia di anni e viene utilizzato anche come grande farmaco curativo.
Si, a questo miele la
popolazione himalayana attribuisce grandi valori medicinali, nonostante gli
effetti tossici causati dalla grayanotossina. Questo miele, infatti, risulta
utile sia per uso medicinale che per trattamenti ayurvedici. Il miele del Nepal
è stato per secoli un segreto custodito dalle tribù himalayane per curare i
loro dolori (contro la tosse, per esempio), stress, ansia e insonnia (disturbi
del sonno). I benefici medicinali del miele pazzo, seppure allucinogeno, sono tanti e viene
utilizzato principalmente per le sue proprietà medicinali e terapeutiche in
Nepal, legate in parte agli effetti della morfina. È un miele, tra l’altro, noto anche
per le sue grandi proprietà afrodisiache, testate e approvate.
Il premiato fotografo di
viaggio del Regno Unito Andrew Newey nel 2013 ha documentato questa antica
tradizione, fermandosi a lungo con una delle tribù Gurung in una cittadina
collinare nel distretto nepalese di Kaski. Era il periodo della raccolta di miele
autunnale, che ebbe inizio sei settimane più tardi del solito a causa della
diminuzione della popolazione delle api. L’intero ecosistema, infatti, è
minacciato da diversi fattori come il cambiamento climatico; oggi è crescente la richiesta di questo tipo di miele rarissimo (molto richiesto in Giappone, Corea
e Cina), anche a seguito del trekking turistico sempre più diffuso.
Cari amici, questo miele in
Italia non è in vendita e non si trova nei negozi da più o meno 4-5 anni; è
però disponibile online a “carissimo prezzo”: può arrivare a costare anche
50-80 o addirittura 300 euro, per barattoli da 125-300 grammi. Secondo gli
esperti si potrebbero consumare massimo 1-2 cucchiaini ogni tanto, ma solo per
curiosità, in quanto è davvero pericoloso. Innanzitutto, è assolutamente vietato
alle donne in gravidanza o che allattano, ai bambini e ai minori (sarebbe
illegale per i minori di 18 anni). Personalmente, pur essendo una persona
alquanto curiosa, confermo che il desiderio di provarlo non mi tenta proprio!
A domani.
Mario
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