Oristano
10 Settembre 2018
Cari amici,
Mi ha colpito molto
leggere nei giorni scorsi che in Norvegia il Ministro dei Trasporti e delle
Comunicazioni Ketil Solvik-Olsen, esponente
del Partito del progresso, ha rassegnato l’incarico di Ministro del Governo, per
consentire alla moglie di realizzarsi nella carriera, accompagnandola nella
nuova destinazione. La donna, di professione medico, aveva infatti appena
accettato un incarico di un anno in un ospedale per bambini negli Stati Uniti, a
Birmingham in Alabama.
Una decisione forte, certamente
inusuale per un politico di rango, quella presa da Ketil, se la confrontiamo
con gli altri “diversi” metodi di fare politica, anche in casa nostra! La popolazione
norvegese, a partire dalla classe politica, ha apprezzato non poco la
rinuncia alla poltrona ministeriale da parte di Solvik-Olsen, che è stata
accolta come un «gesto esemplare per la parità tra uomini e donne», rilanciata
e commentata positivamente da migliaia di utenti sui social, che hanno definito
Ketil «un esempio fantastico». Un gesto
davvero molto apprezzato, così come, in precedenza, era stato apprezzato il suo serio impegno
di esponente del governo.
In una delle tante interviste, Ketil Solvik-Olsen, ai microfoni dell’emittente ‘TV2 Nyhetskanalen’, circa le motivazioni che lo
avevano spinto a lasciare l’importante incarico ha dichiarato: «È
stato stupendo essere Ministro dei trasporti e delle comunicazioni; in realtà
lo avrei fatto per tutta la vita, ma sono arrivato ad un crocevia. Per anni è
stata mia moglie Tone a rinunciare, ora è venuto il mio turno: tocca ora a Lei
realizzare il suo sogno. È una decisione presa di comune accordo tempo fa». Amici,
il gesto fatto da Kevin Solvik-Olsen, nei confronti della moglie Tone, a me è
apparso come un vero atto d'amoroso rispetto, di convinto riconoscimento della parità uomo-donna, fatto
in spontanea piena coscienza, senza imposizioni, convinto solo della reale parità
di diritti e doveri in capo ai due sessi, in particolare tra coniugi, legati da vincoli familiari dove l'amore ed il rispetto reciproco sono il perno della vita comune, a prescindere dalla professione esercitata.
Il termine
"politica", cari amici, come molti di Voi sanno, viene dal greco
"Polis", e sta ad indicare quell’entità politica, sociale ed
economica, che, “chi è chiamato a fare politica”, deve saper
amministrare non solo saggiamente ma anche in modo assolutamente etico-morale.
Fu Platone il primo a teorizzare la “Polis”,
vista come un organismo sociale educativo-collettivo nei confronti del singolo, sempre
e comunque finalizzato al perseguimento del bene comune. Col passare del tempo, però, i
presupposti iniziali si sono persi strada, si sono annacquati, e oggi il
termine politica ha assunto, in gran parte del mondo, un significato ben diverso, passando dalla ricerca del bene di tutta la Comunità a quello individuale o del "gruppo di potere" al comando.
La Norvegia, come ho
avuto modo altre volte di scrivere su questo blog, così come altri Paesi del
Nord Europa, riconosce alla donna la stessa, identica dignità dell’uomo, sia
nella vita politica che in quella lavorativa, familiare e sociale. Da tempo,
pensate, la politica norvegese è più in mano alle donne che agli uomini, se
pensiamo che i 3 partiti che governano la nazione sono tutti guidati da donne: il
Partito del Progresso, che governa
dal 2013 con i Conservatori del Premier,
Erna Solderg, unitamente all'altro partito della coalizione, il piccolo Partito liberale (centro-destra). Secondo
l’ultimo rapporto del Forum Economico Mondiale
sulla parità di genere, la Norvegia è al secondo posto nel mondo
immediatamente dopo l’Islanda.
Cari amici, Svezia,
Norvegia, Danimarca, Islanda e gli altri Paesi del Nord Europa, sono mille
miglia più avanti di noi, nel riconoscere il giusto valore alle donne! Pensate
che di recente, per la prima volta nel mondo, una donna islandese è diventata
Presidente Internazionale della grande organizzazione di servizio “Lions”, che
conta nel mondo oltre 1 milione di soci. Eppure l’Islanda è un Paese
piccolissimo!
Su questo importante incarico mondiale, mai ricevuto prima da una
donna, ho scritto su questo blog in data 9 Luglio scorso una mia riflessione;
chi volesse, può andare a leggere la bella storia di GUDRUN YNGVADOTTIR, prima
donna a governare un’associazione importantissima, quella dei LIONS, che, vanta
oltre un secolo di vita al servizio dei meno abbienti. Ecco il link: http://amicomario.blogspot.com/2018/07/le-donne-e-il-tormentato-cammino-che-le.html.
La Norvegia in realtà non
è nuova ad episodi come quello dell’ormai ex-Ministro Ketil Solvik-Olsen. Il 13
Agosto scorso, a ben pensare sempre per amore (seppure i contorni della vicenda
siano molto diversi), l’ex Ministro della Pesca, Per Sandberg, ha dovuto rassegnare
le dimissioni dall’incarico. La “grande” colpa di Sandberg, quella di aver infranto
le regole di sicurezza durante un
viaggio privato in Iran, fatto con un’ex miss Iran di cui si è innamorato. A Luglio
l’ex Ministro, in viaggio nel Paese d’origine della sua compagna, la 28enne
Bahareh Letnes, rifugiata in Norvegia, aveva portato con sé il cellulare di servizio, senza avvisare
prima gli uffici del Premier. Una manchevolezza che da noi sarebbe stata considerata di poco conto, una semplice “svista”, non così in Norvegia, dove il rispetto delle regole, in particolare per un politico, è qualcosa di inderogabile.
Cari amici, credo che i
Paesi dell’Europa mediterranea debbano imparare molto da quelli del Nord
Europa. Nel rigoroso rispetto della privacy, la signora Tone Solvik-Olsen, seppure costantemente
interpellata dai Media, tace, rispondendo alle domande con un semplice sorriso. Sicuramente
pensa che la decisione presa dal marito appartiene alla normalità, tra persone
che si amano, si comprendono e si rispettano. Ora Ketil e Tone, con i loro 2
figli, sono in partenza per gli States, incuranti di chi si occupa di loro in
quanto visti come un’eccezione; forse addirittura infastiditi dal clamore mediatico
che li circonda.
A me, se volete proprio saperlo, questa vicenda mi ha un po' commosso; se chiudo gli
occhi, mi sembra di sentire come in un sogno le parole di Kevin, che con un
sorriso, guardando tutti quegli increduli e meravigliati per il suo gesto, dice: «Ora tocca a mia moglie realizzare il suo
sogno; finora si era adattata Lei alla mia carriera politica, ora sono io che devo contribuire a realizzare il suo.
Mia moglie si era sacrificata per me, ora sono pronto io a sacrificarmi per lei».
Amici, che
bella, grande, lezione di vita!
A domani.
Mario
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