mercoledì, settembre 19, 2018

COMBATTERE IL CANCRO. TRA GLI STUDI SERI CI SONO ANCHE LE BUFALE. L’IMPORTANTE È SAPER SEMPRE DISTINGUERE, TRA I RIMEDI SCIENTIFICI POSSIBILI E LE FALSE NOTIZIE, CHE CREANO SOLO PERICOLOSE ILLUSIONI.


Oristano 19 Settembre 2018
Cari amici,
Non è certo la prima volta che si è tentato di gridare al miracolo, strombazzando rimedi miracolosi contro il cancro, mentre erano solo false illusioni, notizie infondate che con un termine attuale vengono definite bufale. Non voglio certo riepilogare i tristi episodi del passato, né citare nomi e cognomi di certi venditori di fumo che poi, come meteore, sono scomparsi lasciando solo macerie, ma riflettere su una scoperta scientifica recente, molto seria e promettente, ma che i Media hanno travisato per fare sensazione.
Il caso di cui voglio parlare oggi con Voi è quello della Dr.ssa Roberta Benetti, una brava ricercatrice italiana che nel 2010 fece una importantissima scoperta: le molecole (miR-335), ritenute in grado di bloccare la proliferazione tumorale. Queste molecole, prodotte dal nostro organismo, potrebbero bloccare il diffondersi del tumore, evitando a chi ne è colpito la più devastante chemioterapia. La Benetti pubblicò già nel 2010 un articolo su questa scoperta, portata avanti insieme al suo gruppo di ricerca, dove veniva ribadito che il miR-335, che è un micro RNA, ha un ruolo attivo nell’ambito della crescita tumorale (i micro RNA sono dei frammenti di RNA, cioè il “negativo” del DNA); questa molecola è infatti preposta a regolare l’attività dei geni, promuovendo o inibendo la loro espressione e di conseguenza la produzione delle proteine da essi codificate. In particolare, il mirR-335 è stato legato alla capacità del tumore di metastatizzare, ovvero di diffondersi ad altri organi. Alcuni studi condotti da gruppi di ricerca americani hanno dimostrato che ripristinando i normali valori di miR-335 nei tumori umani inoculati nelle cavie, i tumori perdono la capacità di metastatizzare.
Una ricerca certamente molto importante quella della Dr.ssa Roberta Benetti, ma ancora tutta da approfondire, ma tant'è, per la troppa fretta i media hanno cavalcato l'onda! Dal momento della conoscenza della notizia non si è fatto altro, da parte dei Media, che strombazzare che la scoperta era praticamente in grado di sconfiggere e debellare il cancro. Purtroppo al giorno d’oggi gira tanta disinformazione, messa in atto da persone spesso incompetenti, con l’unico scopo di creare sensazione, creare uno scoop, lanciando in questo modo tante “bufale” che fanno solo male a chi le prende per notizie vere.  
Purtroppo, amici, in particolare nel Web, proprio in questi giorni gira la “bufala” relativa a questa scoperta, affermando senza mezzi termini che ormai è realtà la cura per debellare il cancro. Una bufala che fa male soprattutto alla Dr.ssa Roberta Benetti, che di risultati positivi ne ha già ottenuto veramente tanti, ed è Lei per prima a sostenere pubblicamente che la battaglia contro la malattia non solo non è ancora vinta, ma che per ottenere l’auspicato risultato ci vuole ancora parecchio tempo!
In una delle tante interviste rilasciate, a chi le chiedeva se la sua scoperta in effetti preparava la sconfitta della chemio come unica terapia per il cancro, Lei ha risposto: «È così. La nostra scoperta, da un lato potrebbe rappresentare una strategia per stimolare le funzioni di freno alla proliferazione tumorale esercitate da Rb e, dall’altro, essere un punto di partenza per fornire futuri bersagli terapeutici. La sfida è enorme, ma le squadre che in Italia si sono schierate per affrontarla hanno le carte in regola per vincerla».
La scienziata ha però voluto sottolineare che questi studi sono ancora nella fase iniziale, ben lontani dalla sperimentazione sull’uomo e ancora di più dall’effettivo uso in clinica. Sebbene il filone di ricerca del 2010 sia ancora in atto, con studi sulle cavie e ulteriori pubblicazioni, nessuno dei ricercatori coinvolti nel progetto, a partire dalla Dr.ssa Benetti, ha mai detto o pensato che i risultati del proprio studio potessero portare a sostituire o eliminare la chemioterapia, che ad oggi rappresenta uno dei metodi farmacologici più utilizzati nel trattamento dei tumori.
Cari amici, avete capito bene come in realtà si formano le “bufale”? Si fanno salti in avanti al buio, dando per realtà ipotesi ancora lontane dall’essere concretizzate, facendo male a chi le ascolta o le legge e anche a chi, invece, studia sul serio per arrivare a risultati concreti. Seppure infastidita, la Dr.ssa Benetti non commenta più di tanto le bufale che la riguardano. Lei è una donna schiva, riservata, che non ama molto il palcoscenico. Sposata con un medico che fa il suo stesso mestiere ha una figlia e vive la sua vita familiare lontano il più possibile dalle luci della ribalta.
Prima di occuparsi dell’attuale ricerca in Italia dopo la laurea è stata in Spagna. «Non sono scappata – dice con un sorriso -  Sono sempre stata convinta che un’esperienza estera arricchisca. Ho avuto la fortuna di lavorare in un laboratorio che focalizza gli studi sempre nel campo dell’oncologia, ma da un punto di vista diverso da quello che faccio ora. Mi ha aperto nuovi orizzonti». Al cronista che la incalzava chiedendole perché aveva deciso di tornare in Italia, Lei ha risposto: «Mentre ero in Spagna ho vinto un posto di ricercatrice all’Università di Udine. Ho pensato che fosse un’ottima occasione per costruire qualcosa nel mio Paese. Ora guido un team di ragazzi speciali che sono la mia vera forza».
Un grande plauso alla Dr.ssa Benetti, seria ricercatrice che non ha voluto abbandonare l’Italia. Lei è uno di quei cervelli che, a prescindere da tutto, anche dalle difficoltà economiche che i ricercatori incontrano, ha deciso di restare. Grazie!
A domani.
Mario

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