martedì, settembre 04, 2018

SARDEGNA E STABILIMENTI BALNEARI. I PROBLEMI CREATI DALLA DIRETTIVA BOLKESTEIN, MAI RECEPITA DALL’ITALIA CON UNA VERA LEGGE DI RIORDINO DELLE CONCESSIONI DEMANIALI.


Oristano 4 Settembre 2018
Cari amici,
Che lo sviluppo della Sardegna passi, senza ombra di dubbio, dall’incremento del turismo (realmente mai decollato nel modo giusto), è una concreta realtà. L’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea, come ben sappiamo, nel corso del tempo ha cercato di cambiare molte cose, tra le quali ad esempio la richiesta di una migliore regolamentazione delle concessioni demaniali. In questo campo nel 2006 la Commissione Europea emanò una Direttiva importante, più nota come Direttiva Bolkestein, dal nome da Frits Bolkestein, allora Commissario per la concorrenza e il mercato interno dell’U.E. In Italia la Direttiva fu recepita dall’allora Governo Berlusconi nel 2010 e, sic et simpliciter, inserita nel nostro Ordinamento.
L'obiettivo della Direttiva era chiaro: regolamentare e favorire la libera circolazione dei servizi e l'abbattimento delle barriere tra i vari Paesi della Comunità. Eppure, dopo averla recepita, nessuna Legge specifica fu mai varata, continuando con la consueta, collaudata proroga delle precedenti concessioni esistenti. Nelle more dell'emanazione di una precisa legge, intanto, nel campo delle concessioni balneari, dal Dicembre del 2009 si vive in uno stato di perenne incertezza e precarietà, a causa di una errata interpretazione della Direttiva Bolkestein, che obbliga la messa all’asta delle concessioni demaniali ad uso marittimo ricreativo, penalizzando, in assenza di una legge specifica, anche i possibili investimenti.
La balneazione italiana come ben sappiamo è una componente essenziale del ‘Made in Italy, che ha nel Turismo estivo una delle sue voci più importanti. Gli stabilimenti balneari italiani sono gestiti da oltre 30 mila aziende, che, nel mare magnum dell’incertezza, sollecitano e reclamano la nuova normativa specifica sul riordino della materia, che garantisca la salvaguardia non solo degli investimenti ma la stessa esistenza di migliaia di aziende, oggi gravemente minacciate da un colpevole vuoto normativo”.
Nonostante le continue pressioni, per ora da parte del Governo sono arrivate solo assicurazioni, ma di concreto assolutamente nulla. Proprio per questo, stante l’assoluto immobilismo, Domenica 26 Agosto molti degli stabilimenti balneari italiani hanno aderito alla manifestazione di protesta messa in atto dalla sigla SIB-CONFCOMMERCIO, sfilando in gran numero con cartelloni, dépliant, manifesti, opuscoli e magliette, che illustravano la pericolosa e spesso drammatica situazione vissuta dalle strutture balneari attrezzate.
“Coinvolgeremo la nostra clientela, politici, amministratori locali e giornalisti per sensibilizzarli sull’importanza del nostro lavoro e sull’urgenza di risolvere la questione della famigerata direttiva Bolkestein” - hanno tuonato i partecipanti – “Affiggeremo manifesti e poster e indosseremo magliette stampate per l’occasione. Distribuiremo inoltre dépliant realizzati ad hoc.”.
L’Italia, come detto prima, fino ad ora non ha fatto altro che continuare a rinnovare le precedenti concessioni, rilasciate dopo un semplice accordo diretto pubblico-privato, senza effettuare le vere e proprie gare alle quali hanno diritto di partecipare tutti gli operatori interessati. Dopo la recente sentenza della Corte di Giustizia Europea, che ha sanzionato la pratica del rinnovo automatico delle concessioni, il Governo ha deciso di intervenire con un Disegno di Legge-delega, approvato dal Consiglio dei Ministri alla fine di Gennaio, per il “riordino della normativa relativa alle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali ad uso turistico ricreativo per favorire, nel rispetto della normativa europea, lo sviluppo e l’innovazione dell’impresa turistico-ricreativa”. Della Legge, però, ancora nessuna traccia.
Per la prima volta, dunque, Domenica 26 Agosto si è svolta la: “Giornata nazionale dei Balneari Italiani”; ai più non è sfuggita la simpatica maglietta della manifestazione, che raffigurava un bagnino con in braccio una sirena. Durante la manifestazione, considerato il caldissimo periodo di svolgimento, i supporters dei dimostranti hanno offerto al pubblico, forniti gratuitamente dagli imprenditori balneari, oltre che bibite fresche, diversi assaggi dei prodotti alimentari locali: dalla marmellata alla mozzarella di bufala, dal melone o cocomero agli spiedini di frutta fresca, fino alla frittura di pesce o alle alici marinate. Un ulteriore modo per valorizzare il nostro prezioso ‘Made in Italy’, di cui la balneazione attrezzata è parte costitutiva ed integrante.
Cari amici, personalmente sono sempre stato contrario alle cose lasciate a metà. Anche in questo caso, per l’intervento sicuramente di ‘poteri forti’, certi provvedimenti per arrivare al risultato debbono attendere le calende greche. Non è così secondo Voi?
A domani.
Mario

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