Oristano
15 Settembre 2018
Cari amici,
A noi sardi i dubbi non
sono mai mancati, forse perchè la dominazione ne crea in abbondanza. Non sto certo qui a riepilogare i tanti che abbiamo avuto nei
secoli, ma di una cosa sono convinto: ne avremo avuti, forse, molti di meno se fossimo
stati più coesi, più uniti, più concordi sulla strada da intraprendere.
È proprio vero, l’antico detto, attribuito agli spagnoli nostri dominatori, è ancora valido: siamo sempre “Poco, Locos y mal Unidos”, in parole povere, detto nel nostro dialetto, “Centu Concas, Centu Berritas”. Ci basti pensare, per esempio, che la Legge Costituzionale del 26 Febbraio 1948, con la quale veniva concesso lo Statuto Speciale alla Sardegna, all' art. 12 precisava: “Saranno istituiti nella Regione punti franchi”.
È proprio vero, l’antico detto, attribuito agli spagnoli nostri dominatori, è ancora valido: siamo sempre “Poco, Locos y mal Unidos”, in parole povere, detto nel nostro dialetto, “Centu Concas, Centu Berritas”. Ci basti pensare, per esempio, che la Legge Costituzionale del 26 Febbraio 1948, con la quale veniva concesso lo Statuto Speciale alla Sardegna, all' art. 12 precisava: “Saranno istituiti nella Regione punti franchi”.
Ebbene dopo 70 anni,
come tutti ben sappiamo, di ‘punti franchi’ nemmeno l’ombra! Ovviamente se ne
continua a parlare, ma ‘verba volant’
e, in particolare in economia, quelli che contano sono solo ed esclusivamente i fatti. Dopo tante
chiacchiere, prese di posizione e quant’altro, da qualche tempo un altro
obiettivo si è parato all’orizzonte: istituire non più dei punti franchi, ma "zone
franche", parziali o integrali, le così dette “Zone
economiche speciali”. Ma, in sintesi, di cosa si tratta realmente? Sono
qualcosa di diverso dai mai realizzati punti franchi, oppure sono una semplice rivisitazione edulcorata?
Vediamo di saperne qualcosa di più.
Di recente sono stati
convocati dalla Presidenza della Giunta Regionale a Villa Devoto, i Sindaci dei
Comuni sede di struttura portuale, quelli che
lo scorso anno avevano deliberato la richiesta di attivazione della Zona Franca
non Interclusa all’interno del proprio territorio. Alla riunione hanno
partecipato i sindaci di Olbia, Santa Giusta, Tortolì e il rappresentante del
comune di Porto Torres.
All’ordine del giorno dell’incontro, “fare il
punto” sull’attivazione delle Zone Franche in Sardegna, dopo l’entrata in
vigore, il 1° Maggio del 2016, del Nuovo Codice Doganale Europeo, che non consente
più l’attivazione a cura degli Stati Membri di nuove zone franche non
intercluse, come invece avevano deliberato i Consigli Comunali dei Comuni
presenti all’incontro.
Settimo Nizzi, Sindaco
di Olbia, ha ribadito la volontà di non voler procedere all’attivazione di una
Zona franca interclusa, ma di insistere per l’attivazione di una Zona Economica Speciale (Z.E.S.), che
potrebbe diventare «lo strumento di incentivazione
economica più moderno e più attuale».
Proposta ribadita anche dal Sindaco
di Santa Giusta Antonello Figus. «Anche
io, ha ribadito Figus, ho espresso la
volontà di non istituire una zona franca doganale interclusa, in quanto
diventerebbe uno spazio recintato ed accessibile esclusivamente a poche
imprese, peraltro con costi alti di attuazione dovendo recintare tutta l’area
ed istituendo controlli troppo onerosi al confronto di vantaggi esclusivi per
pochi e non accessibili a tutto il territorio. Insomma una soluzione che non
risponderebbe alle aspettative di sviluppo economico atteso dalle imprese
locali e dai cittadini del territorio oristanese».
Anche il Presidente del
Consorzio industriale oristanese, Massimiliano Daga, ha confermato il maggiore interesse
verso le Z.E.S. Per meglio chiarire si precisa che le Z.E.S. sono, aree geograficamente limitate e chiaramente
identificate nelle regioni del Mezzogiorno, nelle quali le imprese potranno
beneficiare di speciali incentivi (fiscali e normativi, sotto forma di credito
di imposta e di semplificazioni amministrative) volti a creare condizioni più
favorevoli per gli investimenti e lo sviluppo territoriale. Le ZES saranno
concentrate nelle aree portuali e nelle aree ad esse economicamente collegate e
potranno essere attivate su richiesta delle Regioni Meridionali interessate
(come la Sardegna), previo adeguato progetto di sviluppo.
Il porto di Oristano
Sull’istituzione di
queste nuove aree il dibattito è in corso ed è molto intenso. L’ipotesi più
attendibile è che esse vengano attuate, in Sardegna, nei 6 porti e le aree
industriali attigue funzionalmente collegate, così come previsto dallo Statuto
sardo per l’attivazione delle Zone Franche. Per fare questo, ha ribadito il Sindaco
di Santa Giusta, è necessario emendare il Decreto Legislativo nell’atto di
conversione in legge, esplicitando con maggior chiarezza le esigenze della
Sardegna, in modo tale che l’istituzione delle Z.E.S. in Sardegna, venga
paragonata alle precedenti concessioni di punti franchi contenute nello Statuto
Sardo.
Cari amici, personalmente
sono convinto che le Z.E.S. possano essere un’ottima occasione di sviluppo per
la Sardegna. La dislocazione nei 6 porti sardi più importanti, significherebbe
anche rafforzare la rete portuale, cosa che può avere un ruolo e un peso ben
più importante nella ripresa economica dell’isola. Se tutto andrà come ci si
aspetta, ogni Zona Economica Speciale
(proposta dalla Regione interessata) sarà istituita con Decreto del Presidente
del Consiglio dei Ministri, adottata su proposta del Ministro per la Coesione
territoriale ed il Mezzogiorno, di concerto con il Ministro dell’Economia e
delle Finanze.
Le imprese, per
ottenere i benefici previsti, dovranno mantenere le attività nella Z.E.S. per
almeno i cinque anni successivi al completamento dell’investimento interessato
dalle agevolazioni, non dovranno essere poste in liquidazione o essere in fase
di scioglimento. Raffaele Paci, Vice Presidente della Regione, ha dichiarato: «Il nostro progetto, che prevede un sistema
a rete, punterà sulla vocazione specifica di ciascun porto e allo stesso tempo
avrà una forte valenza strategica regionale».
Cari
amici, se son rose…fioriranno!
A domani.
Mario
Uniti...è meglio!
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