Cari amici,
La voglia di
ripercorrere la storia della località marina di “Funtana
Meiga”, posta in territorio di Cabras, mi è venuta nei giorni scorsi per un
fatto di per sè curioso (che poi vi dirò), ma che allo stesso tempo mi ha creato non poca preoccupazione. Ebbene,
non tutti Voi, amici, sapete che ho casa al mare proprio nel moderno villaggio
che porta lo stesso nome di questa località, interessata poco meno di 30 anni
fa da una delle ultime lottizzazioni autorizzate sulle coste sarde, con costruzioni poste
nella fascia dei 300 metri dal mare oggi non più consentite.
Come può rilevarsi
dalla cartina che vedete a fianco, la zona di Funtana Meiga risulta posta tra l’Oasi
di Seu da un lato e Tharros e S. Giovanni dall’altra; Il suo curioso nome ha un
riferimento ben specifico: Funtana Meiga in sardo significa "Fonte medicinale", il che
stava sicuramente a significare che in quella zona era presente una sorgente naturale, con
acque in possesso di pregiate virtù terapeutiche (medicinali), magari in grado di
guarire certi malanni, quindi per quei tempi a dir poco "miracolose".
L’esistenza di questa fonte non è da considerarsi una favola, in quanto risulta
ancora presente e attiva, come preciserò dopo.
Nell'antichità classica
la presenza di un’acqua di probabile origine termale era considerata un dono
degli dei e questo fece sì che intorno a questa fonte si insediasse subito la
popolazione di un villaggio, che in tal modo poteva giovarsene. Gli scavi archeologici fatti nella zona
hanno evidenziato che la fonte era in uso all'epoca degli antichi coloni fenici
e sicuramente prima di loro era servita a dissetare e curare le precedenti
popolazioni autoctone dell´isola, considerata la presenza di Nuraghi nel
circondario. Tutto questo fa ipotizzare che intorno ad essa si svolgessero dei sacri
riti in onore degli dei protettori della salute, concentrando intorno ad essa
orazioni e sacrifici da parte degli abitanti dell’intera zona, offerti in
cambio della salute richiesta o ricevuta.
Si, "Funtana Meiga" era di sicuro una fonte molto
importante, se ha dato il nome all’intera zona, utilizzata costantemente, senza interruzioni,
nonostante le diverse civiltà succedutesi; seppure siano trascorsi migliaia di anni la fonte non è mai stata abbandonata e, oggi, è ancora viva, seppure si trovi sommersa dal mare: è possibile individuarla a circa 10
metri scarsi dalla riva, in prossimità di “Casa Cruciani”, in direzione dell’Oasi
di Seu, zona sicuramente abitata in tempi lontani, come evidenziano i resti di una villa romana del I secolo a.C.
Il territorio di Funtana Meiga è presumibile sia sempre stato un luogo particolarmente ricercato; posto a poca distanza dall’antica città di
Tharros, l'antica città fenicio-punica considerata la
seconda Cartagine per la sua importanza strategica (godeva della presenza di
due porti, di cui uno sempre riparato dal maestrale), era utilizzato dalla nobiltà romana della città, che vi aveva edificato sontuose ville, dimore ben più adatte della "casa di città" per ricevere ospiti e organizzare feste in maggiore libertà e riservatezza, come è dimostrato dai numerosi ritrovamenti, fra cui quello prima
ricordato della villa romana posta a pochi passi dalla fonte miracolosa.
Insomma, amici, a vicinanza di Funtana Meiga a Tharros, ne faceva un luogo particolarmente ricercato e ameno, che ironicamente potremmo definire, usando la terminologia dei nostri tempi, la “Costa Smeralda” del passato.
Insomma, amici, a vicinanza di Funtana Meiga a Tharros, ne faceva un luogo particolarmente ricercato e ameno, che ironicamente potremmo definire, usando la terminologia dei nostri tempi, la “Costa Smeralda” del passato.
In realtà il mare dove Funtana
Meiga si affaccia è davvero di grande bellezza. La zona, che confina da un lato con la
splendida Oasi di Seu, vera "Riserva Naturale di Flora e Fauna",
e dall’altra con la Penisola del Sinis, le rovine di Tharros e l’antico
villaggio di S. Giovanni, è oggi inserita nella riservata "Area Marina Protetta Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre",
cosa che oggi consente un rigoroso utilizzo sia del suolo che del mare. Praticamente
tutto il litorale di Funtana Meiga è caratterizzato da acque poco profonde, molto
limpide e trasparenti, con riflessi che vanno dal verde smeraldo fino
all´azzurro turchese; la sabbia della spiaggia è molto fine, frammista a
frammenti di conchiglie marine e granelli di quarzo bianco, portati dalle
correnti dalle vicine spiagge di Is Arutas e Mari Ermi.
Cari amici, in apertura
di questo mio post Vi ho accennato ad un fatto
particolare, che mi ha spinto a scrivere oggi la storia di Funtana Meiga. Ora Vi racconto il fatto. Alla fine di Luglio scorso,
dopo aver fatto pulire la casa e il giardino per potervi trascorrere in sano
relax il mese di Agosto al mare, sono arrivato con la famiglia carico di
bagagli per organizzare il nostro soggiorno. Era la mattina di Sabato 28 Luglio,
una giornata calda e afosa. Mentre con mia moglie Giovanna ero intento a sistemare
i bagagli, Santino, facendo un giro nello scantinato, si accorge che dal
pavimento di una camera del piano scantinato fuoriusciva dell’acqua, che sembrava uscire dal muro di confine col vicino.
Dall’iniziale
meraviglia siamo passati presto alla preoccupazione. Si cercava di capire da dove poteva provenire quell'acqua, ipotizzando anche soluzioni per tamponarne la fuoriuscita che, nonostante noi cercassimo
di assorbirla con il mocio e gli
stracci, continuava imperterrita a bagnare il pavimento. Iniziò così la “ricerca”
del colpevole: il vicino a fianco, da cui sembrava provenire l’acqua, il vicino
dell’altro lato, ipotizzando magari l'esistenza di un tubo rotto nell'impianto idrico; poichè nulla risultava, pensando anche ad una eventuale perdita proveniente dal vascone della
mia raccolta delle acque piovane, si è provveduto a vuotare completamente la riserva senza ottenere risultati. A questo punto due potevano essere le ipotesi rimanenti: una, che l'acqua sbucante dal sottosuolo provenisse dall’acquedotto del villaggio (che manifesta importanti perdite) oppure opera di una falda acquifera, manifestatasi dopo le abbondanti piogge di
quest’inverno.
Non sto qui a
raccontarvi il nostro dramma, vissuto giorno per giorno e che ha caratterizzato
tutto il mese di Agosto, permanendo tuttora senza soluzione. Il colpevole per ora
non è stato individuato e, dopo un mese trascorso a raccogliere acqua (3 volte al giorno), si è arrivati ad una provvisoria soluzione: dopo un opportuno intervento di "raccolta" in una particolare vaschetta, effettuato da un’impresa edile di Cabras, l’acqua
che continua a fuoriuscire è stata incanalata in un tubo che attraversa quasi tutta la casa e scarica l’acqua nel piatto doccia del cortile!
Pensate circa 20 litri al giorno!
Amici, sono sempre
stato ironico, anche nei momenti meno fortunati. Giorni fa mi è venuto da
pensare, sorridendo un po’ della malasorte capitata, che l'acqua che era affiorata proprio dentro
casa mia fosse una “Nuova Fonte Medicinale”, che, anzichè un guaio poteva essere magari
un vantaggio! Chissà, ho pensato, che facendo analizzare l'acqua che
quotidianamente sgorga e si disperde ora nel mio giardino, non possa domani essere sfruttata come “Acqua miracolosa”, capace magari di chissà quali guarigioni!
Del
resto, non dimentichiamolo, siamo o non siamo a FUNTANA MEIGA?
A domani, amici.
1 commento:
Ciao, ho trovato il blog proprio cercando info su funtana meiga per una vacanza. Il post è un po' datato, per cui spero si sia risolto il problema.
😉
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