Quelle di una volta... |
Oristano 2 ottobre 2021
Cari amici,
Fino al 20 settembre del 1958
in Italia operavano centinaia di case di tolleranza, come venivano
chiamate quelle “strutture riservate” preposte allo svolgimento del mestiere
più antico del mondo: la prostituzione. Subito dopo la fine della guerra, però,
si pensò di eliminare quel “mercato”, definito “prostituzione di Stato”,
e fu la senatrice Angelina Merlin a presentare la prima proposta di
legge per la chiusura delle case di tolleranza, proposta avanzata il 16 agosto del
1948. Inizialmente l’iter, seppure lento, appariva tranquillo, tanto che venne
approvato dal Senato nel 1952, ma la fine della legislatura non consentì che diventasse
legge. Nella legislatura successiva il disegno di legge fu ripresentato, ma un
lunghissimo braccio di ferro con gli oppositori del provvedimento fermò per la
seconda volta il tentativo.
Successivamente, però, l'Italia,
che aspirava ad entrare a far parte dell’ONU (per farlo era necessario che i
Paesi partecipanti abolissero la prostituzione), fu costretta a chiudere quelle case di piacere, in quanto prostituzione di Stato. La legge, sempre portata avanti dalla Merlin, fu approvata il
20 febbraio 1958, con il parere contrario, lo si vuole ricordare, dei missini e
dei monarchici. E anche in Italia, come nel resto d'Europa, finì dunque la
prostituzione di Stato. In quel momento le "case chiuse" erano 560 e
ospitavano circa 2.700 prostitute.
Ora, amici, il problema
si sta riproponendo all’inverso: si cerca di portare avanti la reintroduzione
della prostituzione così detta “Di Stato”, ovvero “Regolamentata e Tassata”, e
i promotori questa volta non sono le sinistre ma le destre (la proposta appare
fortemente criticata dal Pd che, a più voci, esprime un dissenso totale). A fare
la proposta concreta per cercare di riaprire quelle “case”, chiuse ormai 60
anni fa, è un senatore leghista, con precedenti nella destra storica italiana
il Movimento sociale: Gianfranco Rufa. Caparbio e determinato Rufa di
battaglie da senatore ne ha portato avanti diverse, ma quella che ha fatto
più scalpore dal punto di vista mediatico riguarda proprio la riapertura delle
case chiuse.
Rufa già nel 2019 fu il
primo firmatario di una proposta di legge per l’abolizione della Legge Merlin, trovando,
però, la ferma opposizione di certi ambienti, quelli che da sempre si oppongono
alla regolarizzazione della professione più antica del mondo. In un’intervista
concessa al “Giornale” Rufa sentenziò: "Chi si oppone è un bigotto,
la questione non è materiale, bensì umana. Regolamentare questa professione
significa registrare il lavoro svolto in case tutelate e protette; strutture
che per legge non potranno essere presenti in prossimità di scuole o di
strutture abitative. Saranno case controllate pure dal punto di vista
sanitario, oltre che da quello della sicurezza e da quello della
tassazione".
L'abolizione della legge
Merlin, però, a detta di molti, non sarà facile, e si resta convinti che rimarrà una chimera, anche se il senatore Rufa non sembra intenzionato a mollare. In
Germania, per esempio, la prostituzione è legale. È un’attività riconosciuta,
che paga le tasse, ne beneficia la salute con i rigorosi controlli, e, riesce pure a
contrastare la criminalità, che sulla prostituzione ci lucra non poco; in questo
modo la Germania combatte lo sfruttamento delle donne, con vantaggi per Stato e
per chi esercita la professione. Ma non tutti, in particolare in Italia, sono
d'accordo.
Il senatore Rufo e ben
spalleggiato da Matteo Salvini, che da tempo è favorevole alla
riapertura delle case chiuse. Oggi come ieri, Salvini avalla la proposta di
modifica della legge Merlin, come aveva già fatto in precedenza, attirandosi,
però, le critiche dei cattolici. “In Austria, Svizzera, Germania si dettano
le regole, si danno garanzie. La prostituzione è un lavoro come un altro, che
si fa per scelta, ed è giusto che venga sanitariamente tutelato e anche tassato".
Non mancano certo, su
questo spinoso argomento, le critiche della sinistra. La senatrice Valeria
Valente, Presidente della Commissione d'inchiesta sul femminicidio, ha così
commentato: "Riaprire le case di prostituzione ,non è dare più
libertà e più protezione alle donne, come dice Salvini. Credo che permettere
allo Stato di guadagnare sul corpo delle donne sia lontanissimo dalla libertà:
è sfruttamento e abuso. Giù le mani dalla legge Merlin!".
Amici, credo che l’argomento
sia talmente spinoso, che il suo percorso in Parlamento sarà di sicuro lungo e
tormentato! Staremo a vedere…
A domani.
Mario
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