mercoledì, ottobre 06, 2021

IL FUTURO DELL’AGRICOLTURA? PROBLEMATICO! IN EUROPA SI PROVA CON LA “T.E.A.” (TECNOLOGIE DI EVOLUZIONE ASSISTITA). LE SUPER-COLTIVAZIONI CHE DOVREBBERO MIGLIORARLA.


Oristano 6 ottobre 2021

Cari amici,

La popolazione mondiale continua a crescere, ma le attuali risorse alimentari, a causa anche dei cambiamenti climatici, corrono addirittura il rischio di diminuire. L'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) si muove nell’intento di trasformare i sistemi alimentari globali, oggi inadeguati. Il dibattito risulta sempre più acceso: come riuscire a sconfiggere la fame nel mondo? Yvan Schulz, della Fondazione svizzera per la cooperazione allo sviluppo Swissaid, di recente ha sostenuto che "Il sistema alimentare attuale è la causa principale di una serie di problemi", con la conseguenza che la fame colpirà un numero sempre maggiore di persone.

La realtà è che tra l’aumento della popolazione e i cambiamenti climatici, i raccolti saranno sempre più insufficienti. Ciò sta a significare che sempre più persone dovranno dividersi un piatto già ora molto misero. Gli esperti da tempo sperimentano e credono nell'ingegneria genetica, in quanto quest'ultima permetterebbe di ridurre l'impiego di pesticidi e la produzione di piante che necessitano di meno acqua per crescere. Si, amici, si studiano in continuazione colture in grado di adattarsi agli stravolgimenti causati dai cambiamenti climatici, sementi con maggiore resistenza ai microrganismi patogeni e agli insetti, anche 'alieni', piante che esprimano prodotti salubri, di qualità, in grado di soddisfare le esigenze del consumatore.

In Europa la nuova frontiera dell'agricoltura percorre oggi una via nuova, indicata on il termine T.E.A (Tecnologie di Evoluzione Assistita), strada che consentirebbe di riprodurre, in maniera mirata, quei meccanismi alla base dell'evoluzione biologica naturale. Un progetto sicuramente interessante, se pensiamo che, secondo l'ultima indagine dell'Osservatorio Giovani agricoltori di Edagricole, il 70% dei giovani agricoltori italiani sarebbe pronto ad utilizzare, con l'obiettivo di migliorare la resistenza a malattie e parassiti (57%), ma anche la produttività (14%). Ma alla base, per ora, c’è un problema di fondo: la convinzione che questo nuovo sistema sia la stessa cosa che l’utilizzo delle tecniche degli OGM.

L’Unione Europea, infatti, nonostante abbia inserito le TEA tra gli strumenti per raggiungere gli obiettivi del Green deal entro il 2030, manca per ora di un preciso quadro normativo. Anzi, l'errata interpretazione di una Direttiva comunitaria le equipara agli OGM, bloccando di fatto l’avvio delle coltivazioni TEA in tutta l’UE. In Italia Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti, si è espresso molto favorevolmente. «Le TEA permettono di raccogliere la sfida aperta dall'UE per un sistema agroalimentare salubre e resiliente e di introdurre miglioramenti genetici mantenendo inalterate le caratteristiche distintive di ogni varietà». Questo perché, sostiene, «sono precise e veloci, consentono di ottenere una varietà migliorata, anche arborea, a costi decisamente inferiori rispetto al miglioramento tradizionale».

Tornando alla errata similitudine delle TEA con gli OGM, Mario Enrico Pè, Presidente della Società italiana di genetica agraria (SIGA), ha sottolineato come le Tecnologie di Evoluzione Assistita comportino un miglioramento genetico, permettendo di modificare il DNA di una coltura in maniera estremamente precisa, veloce e soprattutto in modo naturale. Naturale perché le modificazioni apportate, a differenza che negli OGM transgenici, potrebbero avvenire spontaneamente in natura. Solo che nel caso delle TEA l'evoluzione della specie è assistita, appunto, dall'uomo.

Con l’utilizzo della TEA si possono così ottenere piante che resistono meglio alle malattie e che richiedono quindi un uso minore di agrofarmaci; ma si possono avere anche sementi più efficienti nell'uso dei nutrienti e che richiedono quindi meno fertilizzanti. Le nuove colture possono resistere meglio agli stress ambientali, come il calore intenso o la salinità del terreno, condizioni sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici.

In questo positivo contesto preparatorio, lo scorso giugno è stato firmato, tra Coldiretti e SIGA (Società Italiana di Genetica Agraria),  un accordo di collaborazione denominato “Camici e trattori”. L'obiettivo è quello di creare una cinghia di trasmissione tra mondo della ricerca e agricoltori, ma anche quello di dare vita ad un dialogo, per spiegare all'opinione pubblica l'immenso potenziale delle TEA e soprattutto l’assoluta sicurezza. Nell'ambito dell'accordo, la Coldiretti si è impegnata a dare il proprio sostegno a livello nazionale ed europeo alle iniziative volte al superamento delle attuali restrizioni legislative nei confronti delle TEA e a sostenere la sperimentazione in pieno campo, nonché il finanziamento della ricerca.

Cari amici, personalmente non sono mai stato favorevole agli OGM, ma sono convinto che la TEA sia, invece, la via giusta da seguire. Ora bisogna superare il grande ostacolo alle TEA rappresentato dalla imprecisa legislazione comunitaria, che equipara gli organismi ottenuti con le Tecnologie di Evoluzione Assistita agli OGM transgenici. Una equiparazione sbagliata, che rende di fatto molto complesso lo sviluppo, il testing e la commercializzazione delle sementi prodotte col sistema TEA. Si spera che presto si possa arrivare ad una legislazione capace di superare il problema!

A domani.

Mario

 

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