martedì, ottobre 05, 2021

LA SCUOLA IN FINLANDIA: HA ABOLITO LE MATERIE DI STUDIO E CREATO UN APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE PER MACRO TEMI. CANCELLATO IL VECCHIO CONCETTO DI “MATERIE”.

Una scuola finlandese

Oristano 5 ottobre 2021

Cari amici,

La scuola, a mio avviso, è la vera maestra di vita, quel luogo dove, fin dalla più tenera età, si forgiano le persone di entrambi i sessi, per diventare, poi, con la conoscenza (che non è solo istruzione ma anche scuola di vita), cittadini preparati a pieno titolo nella vita sociale. Scuola, dunque, di cultura ed educazione, da mantenere sempre al passo coi tempi, ovvero aggiornata e modificata in relazione al mondo che cambia. La cosa più difficile da portare avanti è proprio la necessaria, costante strategia “del cambiamento”, ovvero delle riforme, spesso praticamente impossibili da portare avanti, a causa di tutta una serie di ostacoli, reali o potenziali, che fanno naufragare anche l'ipotesi della riforma migliore.

Oggi, però, non voglio addentrarmi nei meandri perigliosi della scuola italiana, ma parlarvi dei recenti cambiamenti che la scuola Finlandese è riuscita portare avanti in modo rivoluzionario, abolendo addirittura il nozionismo, in pratica le materie scolastiche, introducendo al loro posto un approccio multidisciplinare per macro temi. Una riforma certamente coraggiosa e difficile, che ha “ammazzato” le materie, facendo studiare gli alunni per argomenti e non per materie, mettendo al bando le tradizionali ore di storia, geografia e matematica, in favore di lezioni basate su argomenti globali, o meglio ancora per macro-temi. Oggi la Finlandia è uno dei Paesi con il grado di alfabetizzazione e di rendimento scolastico migliori al mondo!

Secondo il Paese nordico, l’istruzione non può più essere divisa in compartimenti stagni, ma bisogna privilegiare un approccio che favorisca lo sviluppo di competenze negli studenti. Per avere un esempio pratico di quello che questo significa in concreto, la BBC ha visitato una scuola finlandese, la Comprehensive School di Hauho (che corrisponde più o meno alla nostra scuola media). L’emittente britannica ha sottolineato l’approccio interdisciplinare avvenuto durante una lezione su Pompei e l’eruzione del Vesuvio. Quella che può sembrare una normale lezione di storia si trasforma in molto di più, con confronti tra la Roma Antica e la Finlandia odierna, tra le terme romane con le strutture socio economiche moderne. Alla fine del percorso gli studenti sono stati poi invitati a produrre con la stampa 3D un modello del Colosseo.

La novità non è avvenuta per caso. Già dallo scorso anno, la scuola finlandese si era orientata verso un modello collaborativo nel quale lo studente è membro attivo del sistema educativo: sceglie un tema che lo interessa e si occupa di svolgerlo in modo semi autonomo. Lo scopo di questo approccio è di garantire agli studenti capacità adeguate per il secolo che viviamo. Un sistema moderno che fa uso delle ultime tecnologie: non a caso nella scuola finlandese è concesso l’uso del telefono o del tablet.

Quarant’anni fa la scuola finlandese era ancorata al passato: aveva un sistema scolastico mediocre, modellato come quello tedesco, ossia con una breve scuola primaria, alla fine della quale pochi andavano al liceo-ginnasio; la maggioranza andava a lavorare e una piccola parte poteva ricevere una formazione professionale semplice di un paio d’anni. Il sistema scolastico finlandese non era, in pratica, molto diverso da quello italiano. Nel 1972 si decise di riformare totalmente il sistema scolastico adottando il modello scandinavo, che può essere definito un modello a due livelli: una scuola di base unica, di nove anni e un insegnamento secondario superiore corto di tre anni.

Tra il 1970 e il 2000, ovvero in trent’anni, la scuola finlandese ha fatto un impressionante salto di qualità, arrivando, ora, ad una didattica veramente d’avanguardia. Gli insegnanti fruiscono di un’ampia autonomia didattica perché padroneggiano i problemi dell’insegnamento e dell’apprendimento, sono aggiornati, sono consapevoli di quel che fanno; evolvono nella pratica e non ripetono per anni le stesse lezioni. La popolazione ha fiducia negli insegnanti, che sono specialisti in grado di riconoscere ciò di cui ha bisogno un bambino per apprendere e progredire. Non si boccia nella scuola finlandese e nei licei gli studenti si presentano agli esami e alla maturità quando si sentono preparati dopo averne discusso con i loro insegnanti.

Cari amici, il sistema finlandese funziona solo sulla base della fiducia reciproca tra insegnanti, studenti, famiglie e autorità; insomma, quello finlandese è semplicemente un buon sistema scolastico; un sistema scolastico onesto, che non segue le mode, che dà fiducia alla gente. Vi opera gente modesta ma competente, che non si dà grande arie, che stimola, incoraggia, promuove la creatività, il rischio. Poche cose, ma senza prezzo.

La Finlandia, amici, grazie alle scelte fatte negli ultimi anni, è un Paese che è riuscito a scalare tutte le classifiche sui migliori sistemi di apprendimento, come il Pisa (Influential Programme for International Student Assesment) che lo vede nelle primissime posizioni, dietro solo ad alcuni Paesi asiatici più virtuosi, come Cina e Singapore.

Dopo aver preso atto del "sistema innovativo" scolastico adottato dalla Finlandia, mi sono chiesto: riusciremo mai, noi italiani, a portare avanti una riforma similare di pari livello? Ai posteri l’ardua sentenza.

A domani.

Mario

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