Oristano 12 ottobre 2021
Cari amici,
Nel mio blog oggi voglio
parlare di una curiosa e bella iniziativa, portata avanti da due ragazzi
davvero in gamba: Emanuele e Francesca, la cui storia è iniziata durante
gli studi in Cooperazione Internazionale svolti presso l’Università di Torino,
dove si sono conosciuti. Il legame tra i due ragazzi si consolida presto: sono
entrambi convinti che il mondo attuale sia privo di attenzione verso i più
sfortunati, un mondo dove i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri continuano ad aumentare.
Dopo l’Università
svolgono entrambi un anno di servizio civile in Mozambico: un’esperienza davvero
positiva che li segna, ampliando le loro conoscenze sulle disparità e le
ingiustizie esistenti, tra mondo sviluppato e Paesi che faticano a raggiungere
l’autosufficienza. Un’esperienza che fa maturare in loro il desiderio di operare
positivamente, di fare qualcosa per cercare di diminuire certe disparità. Prende
corpo così in loro l’idea di mettere a frutto gli studi fatti, mettendo in
cantiere un progetto capace di dare concretezza ai loro sogni, oltre che dare
applicazione a quei bisogni da loro toccati con mano in Africa.
Da questa loro idea
inizia a prendere corpo “Nostos”, una start-up concepita nel 2020, dopo
il loro rientro dal Mozambico e durante la pandemia. Il progetto ha volutamente
utilizzato la parola, “Nostos” che in greco antico significa ritorno. In
questo termine si racchiude un concetto articolato e ampiamente utilizzato
nella narrativa epica, con le storie dei ritorni (nostoi) in patria, dopo le
avventurose battaglie o le epopee di navigazione, narrate in particolare da
Omero, con la celebre Odissea.
Anche per i due ragazzi,
quello del rientro nell’isola è stato proprio un “ritorno”; tornare nei luoghi
dove si è nati, luoghi noti e amati per la ricchezza delle tradizioni che purtroppo
vanno lentamente a disperdersi; questo ritorno è per loro un ulteriore stimolo ad utilizzare
questo patrimonio costruito nei secoli. Dopo aver visto con i loro occhi le grandi
difficoltà alimentari nelle Comunità africane, con gli stessi occhi al rientro
si rendono conto dello spreco di cibo e degli
eccessi della nostra società. Per questo si danno da fare per contribuire, in
maniera sostenibile, a creare un cambiamento fondamentale: recuperare le
eccedenze di frutta e verdura dei mercati locali, valorizzare i piccoli
produttori e la filiera corta del territorio della nostra isola: la Sardegna.
Nostos, nasce proprio con
questo scopo: evitare gli sprechi, recuperando un prodotto genuino e sano, da
loro trasformato in prodotti conservati,
come marmellate, confetture, composte, etc. Si, amici, la “trasformazione” è un
tipo di lavorazione che nel territorio sardo non è molto praticata, anche se è
capace di ridare vita e valore ad una materia prima semplice, come la frutta o
la verdura, che altrimenti andrebbe buttata via, quando resta invenduta. Per loro una riscoperta
della tecnica usata in passato dai nostri nonni, che conoscevano bene le
ricette per trasformare al meglio le materie prime in buonissime confetture,
così da assaporare un prodotto di ottima qualità che, altrimenti, sarebbe andato
perduto.
Questi due ragazzi, però, sognano addirittura ancora più in grande! Oltre le trasformazioni vogliono anche produrre
miele! Le api, lo sappiamo, sono il vero termometro della natura e la loro
presenza è indispensabile nell’impollinazione delle piante da frutto. Difendere il
lavoro di questi insetti, minacciati dall’uso dei pesticidi, è davvero
importante perché senza di loro non avremmo i prodotti della natura! Con queste
idee e determinati per raggiungere lo scopo, è nata ed è operativa “Nostos”,
che oggi è già in grado di presentare diversi suoi prodotti certificati e
disponibili, garantendo la massima bontà e sostenibilità di quanto prodotto.
Plaudo alla bella,
coraggiosa iniziativa di questi due ragazzi, che stanno mettendo sul mercato un
prodotto di alta qualità, nel pieno rispetto dell’ambiente e in grado di dare
garanzie al consumatore, che da questi prodotti deve sentirsi responsabilizzato
e orgoglioso per la scelta fatta. Dobbiamo sempre più convincerci che “consumare”
non significa semplicemente alimentarsi, vestirsi, eccetera, ma vuol dire anche
fare una scelta responsabile con cui, attraverso il nostro potere d’acquisto,
possiamo premiare le realtà economiche che si impegnano in un reale cambiamento
per un miglioramento a livello globale, in questo pianeta che ci ospita e che
dovremmo lasciare sano alle nuove generazioni.
Cari amici, il punto
vendita Nostos (con annesso laboratorio)
è ad Oristano in Via Beato Angelico 14. I due coraggiosi ragazzi sono:
Emanuele Pinna Massa che ha 28 anni e la sua compagna Francesca Bina che di
anni ne ha 27; per maggiori informazioni il loro sito internet è https://www.naturalnostos.com.
Sono certo che molti di Voi saranno curiosi di andarlo a visitare!
Grazie amici.
Mario
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