Oristano 3 ottobre 2021
Cari amici,
Che Costantino Nivola,
più noto nel mondo come Antine, sia stato uno dei grandi artisti
sardi è fuori dubbio, ma che una delle sue grandi sculture, “La Dea Madre”, da
lui elaborata in tante riproduzioni, diventasse l’ispirazione per costruire case
super moderne, realizzate con produzione tridimensionale in acciaio, appare a tanti come una
realtà davvero incredibilmente nuova e stimolante. A trovare ispirazione dalla
straordinaria figura della “Dea Madre”, è stato uno studio di architettura
polidimensionale (lo studio Mask Architects), di respiro internazionale,
guidato da Danilo Petta, un sardo verace, con madre di Iglesias e padre di
Olbia.
Questo studio, ha fatto rimbalzare
sul proscenio mondiale la figura della Dea Madre, grazie ad un progetto che sta
spopolando nel sistema internazionale dell’architettura innovativa,
sperimentale e avveniristica. Un mix esplosivo di design, innovazione e arte. Lo
studio in parola, guidato da Danilo Petta insieme alla collega turca
Öznur Pinar Çer (lo studio d’architettura è molto attivo in Turchia), ha
realizzato qualcosa di talmente "nuovo" che le riviste internazionali hanno rilanciato come uno
tsunami: uno straordinario progetto realizzato traendo ispirazione dalla più
grande opera di Nivola, “La Madre”. Un avveniristico progetto che i
commentatori più accreditati hanno considerato frutto del connubio artistico (nato parecchio tempo fa) che si creò, sotto forma di straordinaria amicizia, tra Nivola e il grande Le
Corbusier.
L’amicizia tra Nivola e
Le Corbusier risale ai primi anni Cinquanta del secolo scorso e nacque negli
USA. A presentare Nivola a Le Corbusier fu l’architetto Jose Luis Sert, in un ristorante
nel cuore di Manhattan. Charles Edouard Jeanneret, per tutti Le Corbusier
era già considerato il più grande architetto al mondo, ed era lì come delegato per la selezione del sito dove
realizzare il palazzo di vetro delle Nazioni Unite. Tra le Corbusier e Nivola nacque subito un’amicizia
straordinaria, che segnerà la vita artistica dei due personaggi esclusivi
dell’architettura, dell’arte e del “modernismo. Danilo Petta e il suo studio credo
che siano partiti proprio da questo forte connubio tra i due artisti.
Ad un primo impatto, il
progetto di Petta appare davvero avveniristico, in quanto dotato di una straordinaria forza dirompente.
Le linee architettoniche e artistiche, il design appaiono di efficacia incredibilmente marcata, e, soprattutto, appare addirittura capace di togliere il fiato l’innovazione concettuale della realizzazione. Il
progetto che Danilo Petta e il suo studio hanno
presentato alla comunità scientifica internazionale è la prima struttura al
mondo stampata in 3D, in acciaio.
Queste innovative costruzioni sono, in pratica, delle
case modulari studiate per i visitatori del Museo Nivola; un luogo ambito, per i turisti e gli
artisti che si recheranno ad Orani, il paese natale del grande maestro sardo.
Il nome del progetto balzato agli onori delle riviste mondiali specializzate è
emblematico: “Exosteel Mother Nature”. “Madre Natura ExoAcciaio”, ovvero il primo
modello di architettura e design al mondo ad utilizzare un sistema di costruzione
con "esoscheletro" in acciaio stampato in 3D, che supporta e
distribuisce tutti gli elementi dell'edificio, utilizzando una inedita tecnica
costruttiva che ha preso il nome di "Exosteel".
Amici, sono trascorsi più di
settant’anni dall’inizio della storia straordinaria, intrecciata d’arte, tra il
paesino di Orani e i grattacieli di Manhattan. Ora i due protagonisti
rimbalzano nuovamente sul proscenio mondiale, grazie ad un progetto che sta spopolando nel sistema internazionale dell’architettura
innovativa, sperimentale e avveniristica. Un mix esplosivo di design,
innovazione e arte messo nero su bianco da un grande studio di architettura
polidimensionale, con una grande mente sarda! Un sardo vero, un sardo DOC, Danilo
Petta, architetto di nascita, vita da designer, sardo senza confini. Il
Ministero degli Esteri lo ha di recente nominato Ambasciatore 2021 del Design
italiano nel mondo e da quest’anno figura tra i primi 40 designer in Europa.
Mica poco, cari amici miei!
Intervistato dopo la
presentazione dell’innovativo progetto, Danilo Petta ha così commentato: «Abbiamo
pensato a questo progetto come un nuovo elemento architettonico per le aree
sociali, espositive, abitative e turistiche di Orani. Una combinazione di
spazio vivibile e spazio socievole, distribuita sui diversi livelli del terreno
e in vari moduli». Con l’’obiettivo, ha continuato, «di cercare di integrare architettura, arte e tecnologia, in
questo progetto museale vivibile».
Orani, Museo Nivola |
«Il nostro obiettivo – ha poi continuato - è preservare e proteggere il patrimonio di Orani, dare il grande
valore che merita a Costantino Nivola e al suo lavoro e continuare la sua
eredità utilizzando tecniche moderne e il nostro stile integrato nel design». Inoltre, ogni edificio è stato progettato come "auto-sostenibile" e può
fornire risorse energetiche anche alla rete cittadina. Al centro di ogni
edificio ci sarà una "Torre dell'Energia" che fornirà tutta
l’elettricità naturale generata dal sole e dal vento di Barbagia. Si realizzerà
mai questo fantasmagorico villaggio? «Per ora, l'idea-progetto prende vita a partire dal 28 settembre ad Amsterdam, con il via alla
progettazione-realizzazione di un prototipo di dimensioni ridotte, poi si vedrà», ha concluso.
Amici, Io in questo progetto ci credo!
A domani.
Mario
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