Oristano
5 Aprile 2016
Cari
amici,
la seconda Domenica di
Pasqua della nostra Arcidiocesi è stata caratterizzata dalla celebrazione nella Cattedrale di S. Maria del “Giubileo della Misericordia della Città di
Oristano”. Gli oristanesi hanno voluto partecipare numerosi a questo
speciale Giubileo voluto da Papa Francesco, e una gran folla di fedeli ha
raggiunto a Piazza antistante fin dal primo pomeriggio. Già ben prima delle 18,00
(data di inizio delle celebrazioni) la Chiesa di San Francesco, posta a pochi
passi dalla Cattedrale, era gremita di fedeli. La cerimonia è iniziata
puntualmente, e, dopo una breve preghiera/meditazione davanti al Crocefisso di
Nicodemo, seguita da alcune letture sacre, tutti in processione si sono avviati verso la Porta Santa al canto, in coro, delle “Litanie dei Santi”.
Aperta dalle
Confraternite, dal Clero e dall’Arcivescovo, seguito dalla numerosa folla, la
processione ha lentamente raggiunto la Porta Santa della Misericordia, attraversandola con devozione e posizionandosi nelle bancate, riempiendole all’inverosimile. Una partecipazione
davvero straordinaria, quella di Domenica, al sacro rito della solenne
Concelebrazione Eucaristica presieduta da Mons.
Ignazio Sanna, Arcivescovo Metropolita Arborense.
Dopo aver cantato con
fede l’inno del Giubileo della Misericordia, la sacra funzione ha avuto inizio.
Don Giuseppe, Parroco della Cattedrale, in apertura ha voluto ringraziare l’Arcivescovo,
poi ha brevemente spiegato le motivazioni della cerimonia, che avveniva in
ossequio a quanto disposto dal nostro Papa Francesco. L’Arcivescovo subito dopo,
come cerimonia d’apertura, ha eseguito il rito dell’Aspersione, invocando la
benedizione di Dio Padre, perché potesse ravvivare su tutti i presenti la
grazia del battesimo. Una grande la commozione ha pervaso tutti, al
passaggio dell’Arcivescovo, che lentamente ha attraversato la navata centrale
benedicendo con l’aspersorio.
Ha fatto seguito la
Liturgia della Parola e, al termine, il Vangelo, preceduto dal canto
dell’Alleluia e dalle parole “Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai
creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!”. L’Arcivescovo
nella Sua omelia è partito proprio dall’episodio di Tommaso, riportato nel
Vangelo di Giovanni (Gv 20, 19-31). È proprio la speranza della resurrezione,
ha detto, il punto focale di questo passo del Vangelo; il cristiano deve vivere
dentro di se la gioia della rinascita a nuova vita, della grande misericordia
di Dio Padre, che nella Sua immensa bontà perdona sempre le nostre colpe.
Il cristiano, come dice
Papa Francesco, deve apprezzare con gioia il Vangelo, comprendere la grande
ricchezza della solidarietà, aprire il suo cuore agli altri, ricercare sempre la
pace che unisce. Monsignor Sanna, nel riprendere il passo del Vangelo che
indicava i discepoli molto timorosi, riuniti a porte chiuse per esorcizzare la
paura, ha messo in evidenza che, al contrario, il Signore li invitava a
spalancare le porte, ad aprirsi al mondo (“…Come il Padre ha mandato me, io mando
Voi…”); ha poi aggiunto che quello stesso invito è oggi rivolto a noi,
chiedendoci di spalancare le porte del nostro cuore, di uscire da noi stessi e
dal nostro egoismo, di aprirci con fiducia al mondo e di essere anche noi
annunciatori del Vangelo.
L’Arcivescovo ha chiuso
la Sua riflessione ricordando a tutti noi che attraversare la Porta Santa ha il
significato di aprire anche la nostra porta agli altri, a chi di noi ha bisogno.
Solo così, vivendo la fratellanza, la pace e la speranza, anche noi potremo
arrivare alla nostra vera resurrezione. Tutti siamo chiamati, come inizialmente
fece Gesù con gli Apostoli, ad annunciare il Vangelo, tutti dobbiamo essere
capaci di diffondere agli altri la parola di Dio.
La liturgia eucaristica
è poi proseguita con il canto d’offertorio (frutto
della nostra terra) e successivamente col canto di comunione (pane di vita nuova). Al termine è
seguito il rito della comunione dei fedeli, che hanno partecipato numerosi: ben
5 postazioni di distribuzione dell’Eucarestia sono state necessarie per il
regolare svolgimento. Dopo la benedizione dell’Assemblea da parte
dell’Arcivescovo, è stato intonato il Deus ti salvet Maria, cantato a
lungo da tutti i presenti.
In questo anno speciale
della Misericordia, credo che solo una grande fede possa darci la forza di
superare il momento difficile che stiamo attraversando.
A domani.
Mario
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