Cari amici,
“Tanto
tuonò che piovve!” è la frase attribuita a Socrate dopo
che Santippe, al termine di una lunga sfuriata, gli rovesciò sulla testa, dalla
finestra, un pitale colmo di urina. Chiedo scusa se per dire che ‘era ora’ abuso di una frase così tanto
nota, ma insomma…quando ci vuole ci vuole! Anche la città di Oristano, dopo un tempo
sicuramente troppo lungo, si è ricordata di uno dei suoi figli migliori: Flavio
Busonera.
Quest’anno, il 25 Aprile,
proprio per la Festa della Liberazione, anche la nostra città ricorderà Flavio
Busonera, medico pediatra, comandante partigiano nella lotta della Liberazione
in Veneto, giustiziato dai fascisti a Padova settantadue anni fa, il 17 agosto
1944. Gli ha dedicato la moderna struttura del “Centro Giovani” a Sa Rodia, che
il Sindaco Guido Tendas inaugurerà con una cerimonia ufficiale Lunedì prossimo 25
Aprile alle ore 10,30.
Finalmente la Giunta
comunale, accogliendo i voti della Presidente provinciale dell'A.N.P.I. Carla
Cossu, si è decisa a ricordare in modo concreto la luminosa figura di un
oristanese che ha sacrificato la vita per la libertà di tutti. Certo è triste
pensare che è stato ignorato per oltre settant’anni un uomo del suo calibro, al
quale, invece altre città del Continente e della Sardegna avevano voluto
rendere omaggio: la stessa città di Sassari ha da tempo dedicato a Flavio
Busonera una Via nel quartiere di Li Punti.
La Via Flavio Busonera a Sassari (Li Punti)
Ad Oristano la
commemorazione ufficiale sarà effettuata dal giornalista Beppe Meloni, eccellente
storico e profondo conoscitore della realtà oristanese, che sin dall'inizio
degli anni Novanta, nel suo primo volume “Oristano memoria e cronaca”, ha
voluto ricordare l’uomo e il patriota, il suo impegno per la libertà e il suo
martirio. Ora, anche se a distanza di oltre mezzo secolo, la splendida figura
dell’uomo e dell’eroe oristanese trova anche
‘in patria’ il suo giusto riconoscimento. Inoltre, grazie ad altri estimatori
come Gianpiero Enna, già dirigente della “storica” scuola elementare di via
Solferino, si è riusciti anche a dare alle stampe, per le edizioni di Roberto
Cau, un libro sulla vicenda umana e politica del medico oristanese medaglia
d'argento della Resistenza.
Prosegue poi gli studi a Cagliari frequentando il
Liceo Dettori, dove fa la conoscenza di Antonio Gramsci, che lo sensibilizza
alle prime lotte socialiste dei lavoratori portuali cagliaritani e delle operaie
della manifattura tabacchi. Partecipa alla prima guerra mondiale, e, anni
dopo, conseguita la laurea in Medicina, paga care le sue idee liberali: da perseguitato
politico è costretto a trasferirsi a Claut in Friuli, con la moglie Maria
Borghesan. In quei luoghi privi di benessere, presta la sua opera di medico tra
i poveri contadini. Dopo l'8 Settembre del 1943 organizza le forze partigiane: è
comandante della Brigata Venezia. La sua innata generosità però lo tradisce: accorso ad assistere un falso partigiano ferito, viene catturato dai
repubblichini fascisti e rinchiuso nelle carceri dei Paolotti a Padova.
Quando il 16 Agosto del
1944 viene trovato ucciso il colonnello repubblichino Bartolomeo Fronteddu, un
sardo di Dorgali, scatta la rappresaglia: dal carcere vengono prelevati dieci
prigionieri, tra cui Lui. Sette vengono fucilati a Chiesanuova, tre, tra i
quali proprio Flavio Busonera, vengono impiccati il 17 agosto
1944 in una piazza di Padova. Ecco chi era l’uomo-eroe oristanese Flavio
Busonera. Credo che Oristano oggi stia compiendo un grande atto riparativo nei
confronti di un eroe a lungo dimenticato! I ragazzi, nel Centro Giovani, ora a
Lui intestato a Sa Rodia, sono sicuro che lo apprezzeranno senza riserve e non lo dimeticheranno!
Spero
saremo in molti a partecipare a questa inaugurazione: Tutti a Sa Rodia al Centro
giovani, il 25 Aprile Alle 10,30!
Ciao, amici, a domani.
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