Oristano 7 gennaio 2023
Cari amici,
Una recente scoperta nei
mari dell’India sta facendo traballare molte delle certezze sull’origine delle varie
civiltà, come i libri di storia ci raccontano. Gli archeologi, sotto le acque
del Golfo di Cambay, sulle coste occidentali dell’India, hanno scoperto un’antica
e sconosciuta città, che risalirebbe a ben 9.500 anni fa. L’interessante ritrovamento
al largo delle coste indiane, fatto con l’ausilio di un’apparecchiatura a
scansione sonar, ha rilevato forme geometriche non naturali di notevoli
proporzioni. Il presunto agglomerato urbano interesserebbe un’area di cinque
miglia di lunghezza per due e mezza di larghezza.
Singolare anche il modo
in cui l’incredibile scoperta è stata fatta: durante le riprese del programma
di Graham Hancock “Underworld - Flooded Kingdoms of the Ice Age”. Nel 2002,
Hancock pubblicò “Underworld: Flooded Kingdoms of the Ice Age”, una ricerca
sulle civiltà sommerse dal famoso “Diluvio”, avvenuto alla fine della
glaciazione, un libro che ha avuto un grande successo anche di critica, tanto
da far andare in onda un apposito programma. Secondo il noto scrittore e
ricercatore scozzese, autore di vari best seller, "la fine della grande
era glaciale" avrebbe "modellato il pianeta in cui viviamo oggi”. Occorre considerare che
quando “le calotte glaciali si sono sciolte e il livello del mare è salito di
400 piedi, di conseguenza una enorme quantità di acqua si è riversata nei mari". Il risultato fu che “le inondazioni inghiottirono le migliori regioni costiere del
mondo e tutte le tracce degli umani che vivevano in quelle zone sono scomparse
sotto le onde”. Potrebbe allora essere questo il drastico evento alla base dei
tanti miti sul "diluvio universale" presenti nelle culture di tutto il mondo. E molte
potrebbero essere, per questo, le città e le testimonianze archeologiche
nascoste sotto le acque del pianeta.
La scoperta fatta dagli
archeologi sotto le acque del Golfo di Cambay ha evidenziato enormi strutture
geometriche sepolte a 36 metri di profondità. Indubbiamente una città alquanto
antica quella trovata sotto l’Oceano in India, la cui vetustà risulta comprovata
sempre più da prove scientifiche. L’insediamento è molto esteso e si trova a 25
miglia dalla costa; cosa che, se confermata, contribuirebbe a rivoluzionare
tutte le conoscenze ufficiali sull’origine delle civiltà e costringerebbe gli
archeologi a rivedere le teorie finora elaborate.
Le prime analisi hanno
evidenziato mura e piazze gigantesche, che, all’esame del carbonio, eseguito su
materiali da costruzione, ceramiche, parti di pareti, perline, sculture e ossa
umane, confermerebbero la vetustà prima dichiarata (circa 9.500 anni), anche se
le conclusioni alle quali gli studiosi sono giunti sono controverse. Si contesta
che i materiali esaminati sarebbero stati recuperati con operazioni di
dragaggio, e dunque alcuni studiosi sostengono che i manufatti non possono
essere collegati con certezza al luogo del ritrovamento, in quanto potrebbero
essere stati portati lì dai fiumi che si riversano nel Golfo.
Tuttavia, le obiezioni poste e rappresentate sono state respinte dagli archeologi. Per esempio, il risultato
dell'analisi su un pezzo di legno recuperato nel sito e datato a circa il 7.500
a.C. è stato effettuato dagli esperti di due degli Enti di alta affidabilità
scientifica, che hanno fornito il loro responso: l'esame eseguito dal National
Geophysical Research Institute (NGRI) ha segnato la data del 7190 a.C. e un
altro del Birbal Sahni Institute of Paleobotany (BSIP) ha fornito la data del
7545-7490 a.C. Per ora, dunque, le analisi fatte sui resti e sui manufatti
rinvenuti, sancirebbero che si tratta di rovine antiche all'incirca 9.500 anni.
Come dire, amici, che si
tratta di costruzioni urbane antecedenti di circa 5mila anni a quelle che erano ritenute le prime città edificate dall'uomo. Si potrebbe parlare, insomma, di
una città scomparsa alla fine dell’era glaciale, probabilmente appartenente a
una civiltà spazzata via dalle inondazioni rapportabili al mito del diluvio universale. Indubbiamente, quella sulla costa indiana, una scoperta dall'importanza storica enorme, anche se, come detto, non tutti
sono d'accordo. Resta, comunque, una scoperta assolutamente rivoluzionaria, anche
se serviranno altri approfondimenti e analisi per stabilire con certezza la
verità.
Amici, la scoperta vuole
dimostrare che civiltà alquanto importanti erano presenti sulla terra in epoca
antecedente al “Diluvio universale”, oppure ad un grande sconvolgimento
naturale che ha innalzato i mari, magari a causa dell’aumento delle temperature,
avvenuto nel mondo antico. C’è anche da dire che alcuni ricercatori indiani,
analizzando i Rig Veda - i testi sacri della religione Indù – trovarono che in
essi si parlava, in tempi non sospetti, dell’esistenza in quel luogo (in un
lontanissimo passato, n.d.r.) di due grandi città scomparse dislocate alla foce
di due grandi fiumi.
Cari amici, indubbiamente
l’individuazione di questo sito da parte degli archeologi e le considerazioni
conseguenti stanno facendo crollare molte certezze, circa l’evoluzione delle
civiltà come le leggiamo nei libri di storia. Ancora una volta, insomma,
emergono prove per cui la civiltà umana potrebbe essere molto più antica di
quanto i canoni ufficiali oggi affermano. Come sempre, l’ultima parola sarà data al termine
delle analisi in corso.
Grazie amici della Vostra
sempre gradita attenzione.
A domani.
Mario
1 commento:
Esistono altri complessi cittadini sommersi dalla acque di epoche imprecisate sparsi nel mondo: uno si trova nelle acque vicino alle Azzorre, un altro vicino a Cuba, qualcosa di sicuro nelle acque circostanti l'isola di Pasqua e nel Mar del Giappone. Per dire le problematiche che essi comportano il complesso che si trova nei pressi di Cuba comprende una piramide leggermente più grande di quella ultra famosa di Cheope ma per la storia ufficiale le popolazioni del tempo non erano capaci di ciò!
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