Oristano 23 gennaio 2023
Cari amici,
Che educare non sia
facile, lo sappiamo un po’ tutti, tant’è che fare i genitori è considerato un
mestiere difficile, che certo non si impara da nessun manuale. Se poi ci
aggiungiamo anche che il tempo riservato all’educazione dei figli che crescono
è sempre meno, in particolare se entrambi i genitori lavorano, succede spesso
che i figli crescono praticamente con poche o addirittura senza regole. Questa
mancanza di tempo da dedicare ai propri figli ha creato in molte famiglie la
convinzione che sia la scuola a sostituirsi a loro, ipotizzando che i ragazzi
debbano apprendere tutto dai professori: non solo nozionismo ma anche
educazione. Niente di più sbagliato!
La dimostrazione di
quanto dico la si può constatare tutti i giorni, sia nella scuola primaria che
secondaria: ragazzi senza un briciolo di educazione si comportano da bulli
(fuori e dentro la scuola), prevaricando e aggredendo i più deboli, arrivando persino
a “contestazioni forti” anche nei confronti del corpo insegnante. Ebbene, anche
in casi particolari come questi, la reazione delle famiglie non è improntata
alla punizione del figlio colpevole, ma alla condanna del personale docente,
incapace, secondo loro, di non saper educare e correggere, esonerandoli così da
ogni colpa. Eppure, anche la norma di legge è chiara e lampante: nel nostro
codice, la responsabilità dei genitori (culpa in vigilando e culpa in educando)
è chiaramente prevista, a cui si aggiunge – a supporto – quella della scuola.
Amici, ho fatto questa
premessa per parlare con Voi oggi dell’increscioso episodio che ha riguardato
nell’ottobre scorso una professoressa di Scienze dell'Istituto Viola Marchesini
di Rovigo. In un’aula di questo Istituto la docente Maria Luisa Finatti di
Rovigo nel corso della lezione è stata colpita da dei proiettili di gomma
sparati con una pistola ad aria compressa da uno dei suoi alunni, e
successivamente è stata anche presa in giro dalla gran parte della classe con
un video postato sui social. Sapete, poi, per quale motivo? Per avere più
follower su Instagram! Il video dell'aggressione, infatti, girato dai suoi
alunni con gli smartphone, in poche ore è diventato virale sui social network, in
particolare su Instagram e TikTok. Mentre la docente chiedeva conto di quella
violenza subita, altri l’hanno ulteriormente derisa e denigrata.
L’indegno comportamento
ed il «clima di omertà» che si era creato in classe è stato ritenuto alquanto pericoloso,
tanto che la docente lo ha fatto ben presente all’Istituto, che però non ha
ritenuto il fatto abbastanza grave, limitandosi a dare pochi giorni di
sospensione ai diretti autori dello scherzo. A quel punto la decisione della
docente di denunciare tutta la classe, convinta che solo così qualcuno si sarebbe
occupato di far capire ai ragazzi e alle loro famiglie la necessità di
comportamenti più consoni. Indubbiamente una tristissima vicenda, che non solo
ha fatto non poco scalpore, ma che ha creato una pericolosa situazione di ansia
nella docente, che ha ammesso di avere paura, tanto da non riuscire a tornare a
insegnare. Ma il problema, presenta un aspetto ancora più drammatico.
Con l’arrivo alle
famiglie del provvedimento di sospensione adottato dal Consiglio di classe, che
aveva deciso cinque giorni di sospensione per lo studente che aveva sparato, e
altrettanti per quello che aveva ripreso la scena con il cellulare, due giorni
per il proprietario della pistola, come anche per l'alunno che l'aveva lanciata
dalla finestra per sbarazzarsene, una delle famiglie dei ragazzi coinvolti ha
presentato, contro il provvedimento, un ricorso interno alla scuola. Ebbene,
grazie ad un mero errore nella stesura del testo, la famiglia ha ottenuto
l'annullamento della sospensione!
Che dite, cari amici
lettori, secondo Voi, è una vittoria o una seria sconfitta dell’obbligo
genitoriale? Siamo sicuri che difendere ad oltranza un nostro figlio, quando
questi è platealmente colpevole, sia una cosa giusta da fare? Siamo sicuri di
non creare in lui errate convinzioni su quello che sarà il percorso di vita che
domani dovrà affrontare, convinto che con i sotterfugi si possa sempre sfuggire
alle responsabilità, dopo aver umiliato e prevaricato gli altri? Siamo sicuri che
domani questi genitori non piangeranno lacrime amare, andando magari a trovare
il figlio in carcere, per gli errori commessi proprio grazie alle esagerate
coperture protettive che gli hanno fatto pensare che tutto si può avere anche
barando?
Si, amici, credo che i
genitori avrebbero dovuto accettare la sospensione dei figli, non solo
rimproverandoli per il pessimo comportamento tenuto, ma anche suggerendo loro
di andare a scusarsi con la professoressa, che nel frattempo ha ritenuto di cambiare
anche classe. Invece, niente scuse, niente sospensione e nessun rimprovero per
il vile atto commesso. Sono convinto che domani pagheranno caro l’errato
convincimento che si possa delegittimare impunemente chi è chiamato a far
rispettare le regole, quelle regole che oggi da adolescenti detestano, ma che
in tempi non lontani saranno proprio quelle regole che nella vita li faranno
sentire al sicuro!
A domani.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento