Oristano 11 gennaio 2023
Cari amici,
La richiesta mondiale di
energia aumenterà del 45% entro il 2030. Questo aumento di fabbisogno
energetico, necessario per soddisfare le crescenti esigenze, sta a significare che
dobbiamo necessariamente perfezionare le tecnologie esistenti e possibilmente
trovare nuove fonti di produzione. Si, per poter soddisfare i crescenti fabbisogni energetici
delle aree geografiche in crescita, come la Cina, l’India e i Paesi in via di
sviluppo sarà necessario ricorrere a tutte le fonti di energia
possibili, ovviamente compatibili con le esigenze dell’ambiente. Per ora, purtroppo,
le energie ricavate da combustibili fossili sono ancora rilevanti ed è
necessario trovare, possibilmente in tempi non troppo lunghi, delle soluzioni
green.
Stante ciò, secondo molti
esperti, un eventuale grande produttore di energia, finora preso scarsamente in
considerazione, è il MARE! Il suo costante moto ondoso, sempre presente,
in tutte le stagioni e setter giorni su sette, potrebbe essere utilizzato per
generale l’energia di cui il mondo ha bisogno; l’energia ricavata dalle onde
potrebbe rappresentare la nuova frontiera delle energie rinnovabili. Occorre certamente
del tempo e anche non pochi investimenti, ma l’energia che ne deriverebbe
potrebbe soddisfare addirittura le esigenze dell’intera popolazione mondiale.
Si, amici, l’energia ricavata
dal monto ondoso potrebbe alimentare le esigenze energetiche del mondo intero e
sarebbe praticamente senza fine! Attualmente, soltanto pochi impianti
utilizzano l’energia del mare a livello commerciale, anche se numerosi sono gli
impianti sperimentali e i prototipi, che stanno dimostrando in molti casi piena
fattibilità economica e lasciano bene sperare per il futuro di queste
tecnologie. Una delle possibili novità tecnologiche per lo sfruttamento del
moto ondoso risulta abbastanza interessante, e per produrre energia sfrutta il
principio di Archimede: l’AWS (Archimedes Wave Swing).
Il suo funzionamento si
basa nell’utilizzo di una struttura sommersa e fissata al fondale marino. La
parte superiore della struttura è un cilindro cavo che si muove in verticale,
sfruttando il cambiamento di pressione idrostatica dovuto al passaggio delle
onde. L’energia meccanica che ne deriva viene trasformata in energia elettrica
grazie ad un generatore. La potenza ideale di questi impianti, di cui esiste un
realizzazione funzionante lungo le coste del Portogallo, è di circa 2 MW.
Un altro possibile
sistema è quello oscillante: l’OWC (Oscillating Water Column). Si tratta di una
soluzione tecnologica molto interessante, che sfrutta il principio della
colonna d’acqua oscillante. Un impianto di questo tipo viene installato lungo
la costa, con indubbi vantaggi rispetto alle installazioni in mare aperto.
Soprattutto per quanto riguarda i costi di realizzazione, che sono inferiori
dal momento che non risulta necessaria la presenza di elettrodotti sottomarini
o di sistemi di ancoraggio al fondale.
Ci sono poi i progetti
“Bridging the gap to commercialisation of wave energy technology using
pre-commercial procurement” (EUROPEWAVE), finanziati dall’Unione Europea, già
in prova nei siti delle acque libere della Biscay Marine Energy Platform
(BiMEP) nei Paesi Baschi, in Spagna, e quello dell’European Marine Energy
Centre (EMEC) nelle Orcadi, in Scozia. Insomma, amici, l’energia generata dalle
onde del mare, dagli studi effettuati, avrebbe una capacità potenziale stimata
di poco inferiore a 30mila terawattora all’anno: una potenza tale da essere in grado
di soddisfare l’intero fabbisogno energetico mondiale.
Ma quante delle numerose
innovazioni dell’energia del moto ondoso attualmente in fase di sviluppo
riusciranno a produrre energia economicamente competitiva tale da essere
commercializzata? Il dispiegamento e il funzionamento dei dispositivi in
condizioni di mare reale sono la sfida concreta, che dirà al mondo se il
futuro energetico passerà davvero attraverso l’utilizzo del moto ondoso marino,
quella fonte perpetua di energia, presente sulla terra da che mondo è mondo!
Cari amici, in questa
continua ricerca di fonti energetiche alternative ai combustibili fossili, per
quanto riguarda lo sfruttamento del moto ondoso, la Sardegna presenta un indubbio
vantaggio. L’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo
sviluppo economico sostenibile) nella sua relazione sull’analisi de “Il
potenziale dell’energia dal mare in Sardegna”, ha affermato che l’isola è
l’area dell’intero Mediterraneo che potrebbe produrre più energia dal mare, con
un potenziale di 13 kW per metro di costa, un valore molto simile a quello di
altri Stati membri dell’UE che sono all’avanguardia nello sviluppo di questa
fonte rinnovabile, come la Danimarca. Ebbene, in futuro la Sardegna potrebbe
essere protagonista nel ricavare grandi quantità di energia dal mare!
A domani.
Mario
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