Oristano 8 gennaio 2023
Cari amici,
La natura è davvero un
universo assolutamente straordinario! A riprova della mia affermazione basta
guardarsi intorno e osservare quanta biodiversità ci troviamo davanti e quanta ancora resta da scoprire andando in giro per il mondo! Tra le ultime scoperte effettuate vi sono alcune varietà di insetti molto simili alle mosche (il loro nome comune è
proprio “mosca scorpione” (Panorpa communis), ma che, stranamente, hanno
caratteristiche davvero particolari, come se avessero il corpo fatto da parti
di insetti diversi. A guardarli bene, infatti, non sembrano nemmeno insetti
reali, ma più che altro uno scherzo di qualche buontempone, che ha messo
insieme parti di vari animali per creare una spaventosa chimera da incubo:
corpo da vespa, coda da scorpione e bocca allungata come una cimice
succhiasangue!
Questi insetti, non più
lunghi di 2 cm, sono bruno-maculati e possiedono un curioso capo provvisto di
un “becco” boccale fornito di elementi pungenti. I maschi si distinguono
facilmente dalle femmine perché sull’ultimo tratto dell’addome possiedono
genitali bulbosi rivolti verso l’alto, da cui deriva il nome comune di mosca
scorpione. Le larve sono simili ai bruchi di farfalla, possiedono otto paia di
zampe e numerose spine. Si cibano di insetti morti o morenti. Frequentano zone
umide e boscose e depongono le uova nel terreno.
Tuttavia, nonostante il loro aspetto incuta non poca paura, è
solo apparenza: in realtà quello visibile non è affatto un pungiglione, ma solo
una sorta di "coda" che nei maschi termina con un paio di tenaglie, utilizzate durante l'accoppiamento per tenere immobilizzate le femmine. A
discapito del nome altisonante e dell'aspetto insolito, infatti, questi insetti
sono del tutto innocui e si nutrono, da adulti, prevalentemente di altri
insetti o di materiale organico in decomposizione, cosa che li rende molto
utili per l'entomologia forense.
La scoperta di queste tre
nuove specie è avvenuta in Nepal e sono state descritte da Rainer Willmann,
zoologo ed ex direttore del Museo Zoologico dell'Università di Göttingen, in
Germania. Queste tre nuove specie, denominate Lulilan obscurus, Lulilan
spinifer e Phine succinea, ed entrambi i generi a cui appartengono (Lulilan e
Phine) sono completamente nuovi per la scienza, a dimostrazione che in natura,
quanto a biodiversità, abbiamo ancora davvero tanto da scoprire!
Le specie più curiose e
insolite sono le due specie del genere Lulian, i cui maschi possiedono un
addome straordinariamente sottile nella parte terminale, dotato di tenaglie
molto più grandi di qualsiasi altro mecottero conosciuto. Ricordano un po'
quelle del genere Leptopanorpa, diffuso soprattutto a Sumatra, Giava e Bali, ma
non sembra essere strettamente imparentato con queste specie. Le tre nuove specie
sono state appena descritte sulla rivista Contributions to Entomology, tra cui
anche un nuovo genere mai visto prima e con caratteristiche uniche.
L’ordine dei mecotteri, a
cui appartengono le mosche scorpione, è composto da circa 600 specie, la
maggior parte delle quali diffuse in ambienti umidi e tropicali. Gli adulti
somigliano vagamente alle mosche, ma possiedo anche alcune caratteristiche
distintive che li rendono davvero unici tra gli insetti, tra cui una sorta di
becco lungo rivolto verso il basso e un addome sottile e piegato verso l'alto
che conferisce all’insetto un aspetto molto simile a uno scorpione.
Amici, sebbene questi
insetti siano diffusi soprattutto in zone tropicali, ce ne sono alcuni che
vivono anche qui in Europa, Italia compresa. La più facile da avvistare è senza
dubbio la mosca scorpione comune o panorpa (Panorpa communis), diffusa in
boschi, prati e ambienti ombreggiati con un elevato grado di umidità. Non ama
molto volare e preferisce più che altro muoversi a terra tra le siepi e le
ortiche. La sua caratteristica "coda da scorpione" non gli ha portato
molta fortuna e ha alimentato per parecchio tempo false credenze popolari sulla
sua presunta pericolosità.
Cari amici, nessun pericolo,
dunque, in quanto la sua colorazione gialla e nera, classico esempio di
mimetismo batesiano, serve infatti a ingannare eventuali predatori facendogli
credere di avere di fronte un insetto velenoso (come una vespa o un calabrone),
redendo così le mosche scorpione dei soggetti perfetti per la fotografia
naturalistica. Stiamo dunque tranquilli: questi bizzarri insetti non pungono né
tantomeno mordono, per cui non rappresentano alcuna minaccia né per gli esseri
umani né per i nostri animali domestici. Se ci dovesse capitare di incontrare
una mosca scorpione, possiamo stare tranquilli e goderci lo spettacolo, magari
tirando fuori il cellulare o la macchina fotografica. Le mosche scorpioni se ne
stanno infatti molto spesso tranquille, immobili e in bella vista sulla
vegetazione.
A domani.
Mario
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