sabato, luglio 09, 2022

RIPARTE L’INFLAZIONE. DOPO LA MAZZATA DEL COVID, LA GUERRA IN UCRAINA SCONVOLGE ULTERIORMENTE L’ECONOMIA. CI ASPETTA UN PERIODO POCO FELICE.


Oristano 9 luglio 2022

Cari amici,

I corsi e i ricorsi della storia ci indicano che nulla è mai rimasto immutabile. Certo, ci sono “durate e durate”: guerre di pochi mesi o dei 30 anni, economia stabile per periodi più o meno lunghi, inflazione sottozero o galoppante, così come prezzi stabili, in salita o in discesa. In economia in particolare, a far scattare il cambiamento è la “fiducia” che i consumatori, ovvero i destinatari dei prodotti, ripongono sul futuro a far lievitare i prezzi e conseguentemente a far ripartire l’inflazione.

Si, amici, dopo un periodo abbastanza ampio di bassa inflazione, arrivata addirittura a prendere il segno negativo, per le cause derivanti dal Covid e dalla guerra in atto tra Russia e Ucraina, l’inflazione ha fatto un pericolosissimo balzo in avanti arrivando a livelli che fino a pochi mesi fa nessuno si sarebbe sognato! Il nostro istituto Centrale di statistica ha accertato una crescita dei prezzi che non si vedeva dal 1986, cosa che ha fatto salire di colpo l’inflazione! Questa, infatti, a giugno è salita all'8 per cento su base annua, un livello pari a quello del gennaio di trentacinque anni fa, quando fu dell'8,2 per cento.

Come si rileva dall’analisi fatta dall’Istituto Nazionale di Statistica, la molla principale che ha fatto risalire l’inflazione è quella relativa ai beni energetici, carburanti e gas, aumenti che poi hanno trascinato tutto il resto. Il risultato lo si vede nei supermercati, con aumenti preoccupanti dei prezzi dei beni alimentari; il “carrello della spesa” ha segnato un +8,3 per cento, mai così alta da gennaio 1986, quando fu +8,6 per cento)". Le parti sociali chiedono a gran voce al Governo interventi urgenti, come è già avvenuto per calmierare le bollette dei meno abbienti, anche se le finanze del nostro Stato, già ultra-indebitato, non sono certo floride.

Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, a margine del dibattito organizzato dal sindacato e tenuto con diversi leader politici - da Enrico Letta a Giuseppe Conte fino a Carlo Calenda, ha gettato le basi per le prossime rivendicazioni. "Tutti parlano del prossimo autunno ma siamo già ora nell'autunno caldo perché la gente non ce la fa, ha già perso l'equivalente di una tredicesima", ha detto, "Bisogna aumentare il netto in busta paga, serve far crescere i salari. Il governo ha deciso per una tantum di 200 euro mentre per poter reggere questa situazione, tra inflazione e costi di energia, ai lavoratori sarebbe necessario che nei rinnovi i contratti prevedessero un aumento di almeno di 200 euro nette al mese. Non è più il momento di una tantum".

Secondo le previsioni degli economisti di Standard & Poor's, nella zona Euro il 2022 si chiuderà con un tasso di inflazione sicuramente di almeno il 7%. Ciò rallenterà inevitabilmente la crescita economica, in quanto i consumatori iniziano ad avvertire la compressione del loro “potere d'acquisto” e questo inevitabilmente produce un effetto negativo. A causa delle pressioni inflazionistiche il PIL dell’Eurozona diminuirà, rispetto alle previsioni, innescando un processo negativo di cui non si conosce l’esito.

Prima della guerra in Ucraina le previsioni dell’UE sulla crescita e l’economia 2022 erano all’insegna di una ripresa robusta e duratura: in pochi mesi il quadro è completamente cambiato; fra tensioni sui prezzi delle materie prime e dell’energia, interruzione delle catene di fornitura, incertezza economica in senso ampio, oggi l’Europa appare nel caos. Il timore che pervade il risparmiatore è in forte aumento: il minor potere di acquisto dei risparmi accumulati è un campanello d’allarme, e questo fenomeno ha rallentato gli scambi a causa delle turbolenze dei mercati finanziari. Il netto calo delle quotazioni del mercato azionario e di quello obbligazionario sta erodendo la ricchezza delle famiglie.

Amici, per l'economia europea questo non è certamente un periodo da ricordare. Quanto alle prospettive dell’Italia, sul nostro Paese pesa in particolare il fatto di essere fra i maggiori importatori di gas russo. Si attende, speriamo, un impatto positivo dalla ripresa del turismo post Covid, che però difficilmente tornerà ai livelli pre-crisi prima del 2023. Per il Commissario UE agli affari economici, Paolo Gentiloni, l’Italia ha spazio di manovra in termini di bilancio ma «collegando le misure di sostegno a nuove fonti di entrata».

Cari amici, ho iniziato parlando dei corsi e dei ricorsi della storia. Voglio chiudere, in modo ironico (come è mio solito), citando questa volta Nostradamus, il noto medico e astrologo francese nato a Saint-Rémy-de-Provence nel 1503 e morto a Salon-de-Provence nel 1566. Oltre all’astrologia e alla medicina, come ogni sapiente e studioso di epoca rinascimentale, Nostradamus, che era anche scrittore, farmacista e speziale, nelle sue quartine sembra aver previsto anche l’attuale crisi. Nelle “Centurie”, il suo libro che raccoglie 942 quartine, vengono riportiti tanti avvenimenti futuri, evidenziati in modo sibillino, con giochi di parole e una grande commistione di lingue.

Numerose sono state le sue sibilline profezie, tra cui l’attentato a Papa Giovanni Paolo II il 13 maggio 1981, la caduta del muro di Berlino il 9 novembre 1989, l’attentato alle Torri Gemelle l’11 settembre 2001 e così via. Ebbene, per quanto riguarda il 2022 Nostradamus pare abbia profetizzato anche le crisi climatiche: “Sotto il clima babilonese opposto. Grande sarà senza effusione”, si legge nella quartina di riferimento e, pensate, pure una morte molto importante! Nelle profezie, infatti, si legge della morte di un “primo personaggio” la cui scomparsa porterebbe ad un grande cambiamento: “L’improvvisa morte del primo personaggio / Porterà un cambiamento e potrà porre un altro personaggio nel regno”. Staremo a vedere chi sarà costui, di nomi in prima linea ce ne sono diversi!

A domani.

Mario

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