giovedì, luglio 28, 2022

LA SALVEZZA DELLA TERRA, ORMAI IN BALIA DELLO SCONVOLGIMENTO CLIMATICO, CE LA POSSONO DARE SOLO GLI ALBERI! IL PROBLEMA E' CHE NE SERVIREBBERO BEN MILLE MILIARDI!


Oristano 28 luglio 2022

Cari amici,

Nell’ultima conferenza mondiale sul clima, che aveva confermato che la salvezza del mondo si sarebbe potuta concretizzare con una forte e rinnovata azione di ri-forestazione, l’unica capace di dare un forte impatto reale sul clima, sarebbe stato urgente e necessario avviare SUBITO questo processo di salvezza. Obiettivo da raggiungere possibilmente entro il 2030. Riforestare in modo adeguato tutte le zone oggi prive di alberi, però, sarebbe un risultato irraggiungibile con le tecniche di piantumazione classiche, per cui sarebbe stato necessario ricorrere ad altri innovativi sistemi.

Ogni anno, come ricordano il World Economic Forum e il WWF, il mondo perde tra 74.000 e 95.000 miglia quadrate di foresta, cioè ogni minuto scompare un bosco delle dimensioni di 48 campi di calcio. Per una veloce azione di ri-forestazione gli esperti in campo hanno pensato all’utilizzo di droni, e i progetti in campo in realtà ci sono, considerato lo sforzo immane che sarà necessario per mettere a dimora una quantità immensa di alberi: ben mille miliardi di nuovi alberi, cosa impossibile con le attuali tecniche, quindi impossibile per l'uomo senza ricorrere alla più moderna tecnologia, ovvero all’utilizzo dei “droni", gli unici capaci di un simile, straordinario sforzo.

Uno dei progetti in atto è quello dell'ingegnere ambientale britannico Lauren Fletcher, docente dell'Università di Oxford ed ex ricercatore della NASA. Fletcher, che ha fondato l'azienda BioCarbon Engineering, ha lanciato la sfida di piantare un miliardo di alberi ogni anno, per contrastare la distruzione sistematica delle foreste. "Ogni anno – dice l'ingegnere – vengono abbattuti 26 miliardi di alberi e riteniamo che la deforestazione su scala industriale possa essere affrontata solo con il rimboschimento su scala industriale".

La BioCarbon utilizza una flotta di droni da 13 chili per sorvolare il territorio e "mapparlo", un po' come fanno i robot domestici aspirapolvere più evoluti. Il telerilevamento è basato su tecnologia di machine learning che permette di pianificare la semina dall'alto, eseguita da altri droni, al ritmo di un seme ogni secondo, fino a 100mila semi al giorno. Ogni drone "seminatore", che vola ad un'altezza di tre metri, ha una capacità massima di 300 semi e copre un ettaro in circa 19 minuti.

Tra gli attori impegnati nella lotta contro il cambiamento climatico c'è anche il SIDI (Swiss Institute for Disruptive Innovation) che dopo aver lanciato The Greenest, piattaforma di riforestazione che ha conquistato il terzo posto in Europa per numero di alberi piantumati nel 2021, quest'anno ha presentato Dronest, progetto rivoluzionario che punta a dare una svolta decisiva al troppo lento processo di forestazione in atto nel mondo. Un sistema che permetterà di piantumare con i droni alberi su vasta scala a una velocità fino a mille volte superiore a quella odierna.

Il Direttore del SIDI, Pietro Veragouth, intervistato da Tiscali News, circa l’innovativo sistema di piantumare con i droni, ha detto: "L’idea è nata alcuni mesi prima del lancio ufficiale del progetto The Greenest, quando ci siamo resi conto della complessità e dei costi elevati delle strutture organizzative dei nostri partner piantumatori. In estrema sintesi nell’impiego di droni che, lavorando in sinergia tra loro, permettono di piantumare alberi su territori molto estesi a ritmi inimmaginabili per qualunque squadra di agricoltori".

Alla domanda “Ci può fare un esempio concreto?”, Pietro Veragouth ha così commentato: "Il drone principale, che noi chiamiamo ape regina, si occupa della piantumazione, spara nel terreno delle piccole sfere che incapsulano sia il seme che i nutrienti che lo faranno germogliare. È un drone complesso e costoso e per questo deve essere sfruttato al massimo senza che gli vengano assegnati altri compiti. È che qui entrano in gioco gli altri droni, come i droni trasportatori, che hanno il solo compito di caricare nel proprio serbatoio le sfere che si trovano nel deposito più vicino e di trasportarle e trasferirle direttamente in volo nel serbatoio del drone piantumatore”.

Cari amici, riforestare la terra è ogni giorno più necessario e indispensabile; l'uso dei droni per l’urgente nuova copertura arborea non è alternativo al sistema tradizionale, bensì complementare. Lauren Fletcher ne è consapevole, tanto che in una recente video-intervista al World Resources Institute, ha sostenuto che l'intervento degli uomini sarà sempre necessario, perché le foreste necessitano sempre di una manutenzione costante.

A domani amici!

Mario

 

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