Oristano 15 luglio 2022
Cari amici,
Oggi è il mio compleanno. Ecco perché, pubblicando il post giornaliero, ho voluto parlare anche di me, in quanto nato "sognatore". Sono sempre rimasto convinto che "coltivare i sogni" è meraviglioso e appagante: la vita ha un altro sapore se riusciamo a realizzare i nostri sogni! Spesso non è facile, addirittura a molti può
sembrare impossibile, in quanto per farlo è spesso necessario “cambiare vita”, ma io dico che quando le condizioni ci sono è giusto farlo! Io l’ho sperimentato personalmente quando, andato
in pensione a fine 2002 da manager bancario, decisi di tornare indietro nel
tempo, andando a sedermi nuovamente, ma da "senior student", sui banchi dell’Università di Sassari, per appagare
un mio antico sogno: occuparmi di comunicazione. Tornare sui banchi dell'università a 57 anni, insieme ai ragazzi dell'età di mio figlio, è
stato qualcosa di particolarmente creativo, che mi creato un inaspettato rinnovamento interiore che posso definire fantastico! Passare in un soffio dal controllo economico di Borsa, finanza, remunerazione
dei depositi e costo dei finanziamenti, all'apprendimento delle tecniche di comunicazione è stato un uragano meraviglioso!
Si, amici, anziché pensare ad una serena, anonima vecchiaia, ho voluto semplicemente rimettermi in gioco, cambiare strada, cambiare vita, e
ci sono riuscito: ho conseguito nei tempi regolamentari la laurea triennale in Comunicazione, il biennio di specialistica in
Editoria, Comunicazione Multimediale e Giornalismo, aggiungendo poi, come ciliegina sulla torta, anche la laurea magistrale in Politiche Pubbliche e Governance. Uno straordinario cambio di vita che mi ha consentito, da “cristiano praticante” di ringraziare
il Signore per il grande dono ricevuto: percorrere due sentieri, vivere ben DUE VITE! Ora, iscritto
all’Ordine dei Giornalisti Pubblicisti, collaboro con il settimanale
L’ARBORENSE, ho scritto 9 libri e gestisco questo blog dove scrivo tutti i giorni:
www.amicomario.blogspot.com.
Amici, ho fatto questa
premessa perché voglio parlare con Voi oggi di una persona che, seppure da me non conosciuta personalmente, reputo in sintonia con il mio pensiero: Maria Laura Berlinguer.
Lei è una sarda verace, anche se ora vive a Roma; Lei, tra l'altro, porta anche un cognome
importante, da tenere alto: è nipote del grande Enrico Berlinguer. Ebbene, Maria
Laura a 50 anni ha deciso di cambiare vita, accorgendosi che quella in atto non era abbastanza soddisfacente. Laureata in legge, dopo aver lasciato l’attività
forense decise di occuparsi di marketing e comunicazione; ma anche in questo ruolo si accorge
che quello non è il punto d’arrivo da lei sognato.
Il suo sogno era diverso, in quanto quello sempre presente nella sua mente prevedeva ben altro! Accortasi che il lavoro nella comunicazione non era abbastanza appagante lo abbandona per puntare sul Web.
Oggi Maria Laura ha un suo seguito blog: “Stile Italiano”, nel quale
racconta le bellezze del Made in Italy. Un lavoro finalmente gratificante per lei:
va in giro per l’Italia a cercare e raccontare il bello, che certo da noi non manca, e, visitando
in lungo e in largo l’Italia, Maria Laura si rende conto che ci sono tantissime
persone come lei, che si sono reinventate, che hanno dato un calcio al passato, che hanno deciso di realizzare i propri sogni. I giovani,
in particolare, sono i più decisi e attivi: abbandonano il posto fisso per dare vita a piccole aziende artigianali
e nuove Start-Up.
Tra un viaggio e l’altro,
tra appunti e promemoria, ecco che a Maria Laura arriva l’idea di scrivere un libro. Come ha
avuto modo di raccontare lei stessa, questo libro nasce da un sogno da lei fatto, un sogno
particolare che chi legge il libro scoprirà poi nei dettagli. “L’idea del libro – dice
Maria Laura - è arrivata dall’analisi di un mio sogno: mi sono ritrovata in una
città distrutta dalla guerra, seguo una donna in una radura e trovo un gruppo
di persone. Sono sedute su dei tappeti, tappeti sardi. Sono di Sedilo, mi
dicono, e di Bidonì. Al risveglio, dopo una ricerca, scopro che a Bidonì ha
sede il museo della stregoneria della Sardegna (S'Omo 'e sa Majarza). Da lì
sono partiti miei studi e mi sono imbattuta nella vicenda di Julia Carta,
inquisita e condannata dal Tribunale del Sant’Uffizio della Sardegna”.
Nasce così il romanzo “La notte è
mia sorella”, che ha la struttura di un giallo, ma che per Maria Laura è un ripercorrere
le antiche storie della sua isola; un viaggio da Lei fatto dentro sé stessa,
alla ricerca dei miti del passato, delle tantissime storie epiche e delle
bellissime leggende sarde. La trama del romanzo è focalizzata sulla figura di
Julia Carta, dirigente di una multinazionale con sede a New York, che decide di
tornare nella sua terra natale, la Sardegna, dopo un grave incidente d’auto. A
Trinità d’Agultu, in provincia di Sassari, ritrova i profumi e i sapori della
sua infanzia, alcune vecchie amicizie e la sua amata Tata, la donna che l’ha
cresciuta insieme ai nonni dopo la morte dei genitori.
Il suo ritorno nella sua
terra d’origine è per lei anche un tuffo nel passato, che all’improvviso, però,
si carica di drammaticità: sulla spiaggia, una mattina, viene trovato il
cadavere di una donna, Annalisa Mundula, uccisa, assassinata durante un macabro e sadico rituale. La trama del libro è variamente articolata,
avvincente, capace di tenere legati il lettore e le lettrici con grande suspense. Il
libro spazia tra presente e passato, tra giallo e riti di stregoneria, che si
intrecciano nella vicenda.
Cari amici, il romanzo
“La notte è mia sorella” è una grande storia, che miscela mito e realtà, dove
si intrecciano i destini delle donne sarde e dove aleggiano le figure di fate,
streghe, creature magiche che dimorano nelle domus de Janas, i cui nomi
riaffiorano dalle pagine ingiallite dei registri dell'Inquisizione. Un romanzo davvero tutto da leggere! Grazie Maria Laura per aver coltivato e realizzato, sicuramente con grande caparbietà, così bene i tuoi sogni! Credo anche che riuscirai col tuo libro a convincere tanti giovani a coltivare i loro sogni!
A domani.
Mario
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