domenica, luglio 10, 2022

CAMBIAMENTI CLIMATICI E ACQUA POTABILE: LA PERDITA DI ACQUA DOVUTA ALL’EVAPORAZIONE STA SUPERANDO QUELLA RELATIVA ALL’USO DOMESTICO E INDUSTRIALE MESSI INSIEME.


Oristano 10 luglio 2022

Cari amici,

L’acqua è una risorsa fondamentale per la vita sul nostro Pianeta: è un elemento indispensabile per tutti gli esseri viventi (animali, umani e vegetali), in quanto è necessaria per mantenere il nostro organismo in buona salute. Purtroppo, però, la sua disponibilità non è infinita: l’acqua è una risorsa limitata, e questo è causa di una serie di criticità, sia su scala locale che mondiale. In apparenza la sua disponibilità sarebbe di grande abbondanza, in quanto l’acqua, con i mari e gli oceani, ricopre circa il 70% del pianeta; ma questa è salata e non subito utilizzabile al consumo umano.

È l’acqua dolce quella che gli esseri viventi utilizzano, che però non è così abbondante: costituisce infatti solo il 2,5% di quel 70% globale prima indicato. Inoltre, l’acqua dolce disponibile per l’uso umano è solamente lo 0,6% di tutta l’acqua dolce (la restante è intrappolata nei ghiacciai e nei nevai). Anche la disponibilità di quest’acqua non è equamente distribuita: il 12% della popolazione mondiale (inclusi gli europei) consuma l’85% della sua acqua totale; mentre la maggior parte della popolazione mondiale non ha accesso a risorse idriche adeguate.

Nell’ultimo secolo il consumo di acqua è più che raddoppiato rispetto ai tassi di crescita della popolazione. Le risorse idriche vitali in molti Paesi sono sottoposte ad un elevato stress idrico fisico a causa degli effetti combinati dell’aumento della popolazione globale, dell’impatto dei cambiamenti climatici e dei cambiamenti degli stili di vita. Risorse che, considerato il peggiorare dei cambiamenti climatici, rischiano di creare problematiche serie, circa una ulteriore difficoltà di approvvigionamento. Una di queste è quella della preoccupante, anomala maggiore evaporazione nel milione e mezzo di laghi esistenti.

Come rivela uno studio guidato dall’Università statunitense del Texas A&M e pubblicato sulla rivista Nature Communications, dai dati raccolti dai satelliti tra il 1985 e il 2018, si ricava che l’evaporazione nei laghi è aumentata considerevolmente, superando il 15 per cento dei dati precedenti. Insomma, la perdita di acqua dovuta all’evaporazione ha già superato la quantità consumata di norma nell’uso domestico e industriale messi insieme. Un dato oltremodo pericoloso, che praticamente mette in pericolo l’equilibrio prima esistente.

I laghi naturali e artificiali coprono circa cinque milioni di chilometri quadrati della superficie terrestre e contengono quasi il 90% dell'acqua superficiale liquida presente sul nostro pianeta. Le stime precedenti sulla quantità di acqua persa si basavano principalmente sui tassi di evaporazione, ma questi dati da soli non riescono a tenere conto delle altre dinamiche in gioco: l’aumento delle temperature, la radiazione solare più intensa causata dai cambiamenti nella copertura delle nuvole, la diminuzione delle parti coperte dai ghiacci.

I ricercatori dell’Università statunitense del Texas. guidati dal professor Gang Zhao, hanno calcolato, indipendentemente per ciascuno degli 1,42 milioni di bacini presi in considerazione, una misura più affidabile dell’evaporazione, utilizzando i dati raccolti dai satelliti dal 1985 al 2018. “Abbiamo scoperto che l’evaporazione a lungo termine dai laghi è in media di 1.500 chilometri cubi all’anno”, ha detto Zhao, “il 15,4% in più rispetto alle stime precedenti”. I ricercatori hanno anche scoperto che i serbatoi artificiali danno un contributo proporzionalmente maggiore a questa evaporazione (16%), nonostante la loro inferiore capacità di stoccaggio dell’acqua, che è del 5%.

Come ben sappiamo, tutte le attività economiche dipendono dall’acqua (agricoltura, industria, manifatturiero…) e molte di queste ne sprecano e consumano troppa. Secondo le Nazioni Unite, nel 2030 centinaia di milioni di persone continueranno a non avere accesso all’acqua potabile. E in Italia? Qual è lo stato di salute dell’acqua nel nostro Bel Paese? L’ultimo dossier di Legambiente dice che gli italiani consumano circa 419 litri di acqua al giorno per abitante, siamo posizionati al primo posto in Europa per quota di prelievi di acqua a uso potabile! È necessario quindi un impegno maggiore nel porre rimedio a tutto ciò, a partire da ciascuno di noi: evitiamo di sprecare e contaminare l’acqua!

Cari amici, con piccoli gesti quotidiani tutti noi possiamo dare un enorme contributo al risparmio del nostro “oro blu”, ad esempio riducendo il tempo della doccia fino a 4 minuti oppure raccogliendo l’acqua piovana per riutilizzarla per lavare l’auto o annaffiare il giardino. Abbiamo di fronte una grande sfida: capire come custodire, gestire e distribuire l’acqua che abbiamo. Ne va del futuro nostro e, in particolare, delle nuove generazioni!

A domani.

Mario

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