Oristano 4 luglio 2022
Cari amici,
Che la storia della
Sardegna poco interessi allo Stato nazionale lo abbiamo sempre saputo, tanto
che sui libri di scuola poco appare della nostra antichissima civiltà nuragica,
seppure precedente e più luminosa die altre civiltà che, invece, sui
libri di scuola appaiono con grande enfasi. Ciò che dico lo dimostra egregiamente
il fatto che le statue dei “Giganti di Mont’e Prama”, scoperte ormai oltre
40 anni fa, rimasero nei sotterranei della Sovrintendenza a Cagliari per anni. E
anche ora, che questa straordinaria scoperta è diventata di dominio pubblico,
la nostra civiltà nuragica, nella sua globalità, continua ad essere a dir poco
trascurata.
Ho fatto questa
introduzione per parlare oggi con Voi di una iniziativa presa di recente da un
piccolo Comune sardo, quello di Villa San Pietro, che, consapevole di avere sul
proprio territorio un’area naturalistica e archeologica di valore, dove primeggia un meraviglioso
gioiello del passato, un nuraghe polilobato, ha reagito in modo inusuale; stanco di non ricevere i fondi necessari
per scoprirlo e valorizzarlo, ha deciso di prendere una iniziativa
avveniristica, mai tentata prima in Sardegna. Vediamo insieme questa curiosa storia.
Villa San Pietro è un
Comune della Città Metropolitana di Cagliari, sito nella regione
storico-geografica di Nora. Popolato da poco più di 2 mila abitanti, la
denominazione attuale gli deriva dal latino "villa" (villaggio) con la
specificazione San Pietro, dal nome del suo Santo Patrono, San Pietro martire, festeggiato
il 29 di giugno. Nel Medioevo era chiamato San Pietro e tra il 1839 e il 1949
fu chiamato San Pietro Pula.
Ebbene, questo piccolo
comune della Sardegna, vista l’inerzia del possibile intervento pubblico, ha deciso
di avviare un crowdfunding, una “Raccolta fondi” sulla piattaforma “GoFundMe”,
per poter valorizzare quell’area naturalistica archeologica del loro territorio
che da secoli custodisce al suo interno un magnifico nuraghe polilobato, ancora
tutto da scoprire, in quanto mai scavato. La campagna di crowdfunding messa in
atto consentirebbe, invece, di riportare alla luce quel gioiello dell’antica cultura
nuragica.
Amici, indubbiamente un’iniziativa
innovativa quella presa dal Comune, che ha deciso di sfruttare le tecnologie
digitali oggi esistenti sposandole con l’archeologia. Due mondi solo
apparentemente distanti, come potrebbe apparire a prima vista, ma che invece potrebbero
rivelarsi vicini, in grado quindi di finanziare la realizzazione dell’ipotizzato
“Giardino Archeologico - Parcu Mesania”, quell’area naturalistica archeologica posta
a pochi chilometri dal mare e contenente al suo interno il magnifico nuraghe Mereu,
ancora tutto da scavare.
Un vero peccato, amici,
che i nuraghi, quelle antiche costruzioni megalitiche simbolo di una civiltà
nata in Sardegna nell'età del bronzo (attorno al 18esimo secolo avanti Cristo)
e durata fino alla dominazione romana dell’isola iniziata nel 238 a.C., siano
ignorati dalla cultura nazionale! In tutta la Sardegna i nuraghi sono più di 8
mila, ma solo una piccolissima parte è stata riportata pienamente alla luce.
Tra i monumenti da recuperare ce ne sono di straordinari, tra cui anche il
nuraghe Mereu, situato al confine tra i comuni di Villa San Pietro e Sarroch.
Una struttura imponente polilobata (ovvero a più torri) che rappresentava il
centro di un sistema nuragico locale molto complesso.
La campagna di
crowdfunding posta in essere dal Comune di Villa San Pietro è stata impostata sulla
piattaforma GoFundMe e durerà esattamente un anno: dal 21 giugno del 2022 al 21
giugno del 2023. L’obiettivo è raccogliere almeno 50 mila euro, che potrebbero
diventare 100 mila se il target iniziale venisse raggiunto in 6 mesi. I fondi raccolti
saranno destinati alla prima fase del progetto: la risistemazione dell’area
naturalistica che circonda il nuraghe. In una seconda fase si procederà poi
alle operazioni di scavo e dunque al recupero del monumento.
La sindaca di Villa San
Pietro, Marina Madeddu ha così spiegato a Tiscali News: “Siamo
convinti che l'area sia un patrimonio storico e ambientale di importanza
strategica. Vogliamo dare a tutti i sardi la possibilità di contribuire a
questo grande progetto di riqualificazione, restituendo alla Comunità uno
spazio di armonia capace di unire”. Il consigliere comunale e coordinatore
della campagna di crowdfunding, Michele Muntoni, ha aggiunto: “Il progetto
prevede diverse attività ben definite che si integrano perfettamente con l'idea
di un parco; un luogo dove potersi rilassare, fare attività fisica, giocare e
divertirsi ma anche un luogo dove poter godere e ammirare il meraviglioso
patrimonio naturale e archeologico circostante”.
Cari amici, personalmente
apprezzo molto l’idea messa in atto; faccio, da un lato, un grande applauso al
Comune per la brillante iniziativa, e dall’altro scuoto la testa con grande dolore
per come la nostra antica cultura nuragica viene ignorata e trascurata!
A domani.
Mario
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