Oristano 2 luglio 2022
Cari amici,
Che la “società dell’usa
e getta” sia nata per favorire chi produce, a danno di chi consuma è certamente
una realtà incontestabile! Nessun prodotto tecnologico viene attualmente costruito per durare, per
essere “riparato” nel corso degli anni di servizio, ma gettato via al minimo inconveniente, sostituito da quello successivo, magari con piccoli aggiornamenti. Discorso che vale per
tutti gli elettrodomestici: dalla lavatrice alle cucine, dai forni elettrici a
quelli a microonde, solo per citare quelli più in uso. Se poi entriamo nel
campo dell’elettronica, come computer, tablet e telefonini, il discorso si fa
sempre più complesso e penalizzante.
In questo campo le aziende produttrici stimolano gli utenti al cambio veloce degli strumenti
di ricezione (in particolare PC e cellulari), addirittura dopo appena pochi
mesi di utilizzo (c’’è chi cambia cellulare anche 3 volte in un anno). Si, amici, oggi
voglio parlarvi di un accessorio importante, che, a prescindere dalle
innovazioni tecnologiche successive, potrebbe essere davvero usato molto più a lungo: il
carica-batterie per i cellulari. Questo strumento potrebbe consentire la
ricarica di ogni tipo di cellulare, solo se avesse un “attacco universale” e
non uno “particolare” per ogni marca in circolazione.
Da tempo il Codacons aveva
intrapreso una battaglia per cercare di convincere i produttori ad adottare un “caricabatterie
universale”, ma senza esito. Questa volta, però, l'UE è stata più forte delle lobby: è stato raggiunto l'accordo per introdurre il
caricabatteria universale, che farà risparmiare oltre 250
milioni di euro oggi spesi dai consumatori europei in caricabatterie inutili",
che tra l’altro generano "tra le 13 e le 15 mila tonnellate d rifiuti
elettronici. Ora, finalmente, dopo tante battaglie, e dopo 10 anni di tentativi andati a vuoto, tutti i
produttori saranno costretti a dotare gli apparecchi di un unico caricabatterie, adeguandosi entro 24 mesi.
L’accordo politico,
raggiunto dalle Istituzioni europee ha previsto l'introduzione di un
caricabatterie universale per tutti i telefoni cellulari, tablet e fotocamere
digitali. Lo ha annunciato ufficialmente la Commissione per il Mercato interno
del Parlamento europeo. La direttiva prevede di utilizzare un punto di ricarica
comune USB-C per tutti i dispositivi mobili e di rendere i protocolli software
di ricarica interoperabili tra marchi. Ciò è avvenuto nell'ottica di ridurre i rifiuti
elettronici, e i consumatori avranno quindi la possibilità di usare i loro vecchi cavi.
Il Commissario europeo
per il Mercato interno, Thierry Breton, rispondendo a una domanda
sull'eventualità che Apple non si adegui alla direttiva europea, ha così
commentato: “La regola per l'introduzione del caricabatterie universale USB-C
vale per tutti, non è fatta contro nessuno. Non costringiamo nessuno a entrare
nel mercato interno, ma ci sono delle regole che si applicano a tutti”. Per
poter “digerire” quanto deliberato è stato dato del tempo: le nuove regole inizieranno
ad essere applicate tra 24 mesi, lasciando dunque alle società produttrici ben due
anni, più che sufficienti ad adottare il nuovo sistema, anche se l’augurio è
che esse si adeguino quanto prima.
Anche Alex Agius Saliba,
eurodeputato socialista maltese e relatore per il Parlamento europeo sulla Direttiva,
ha detto: "L'accordo è una tappa fondamentale dopo oltre di 10 anni di
lavoro per raggiungere questo obiettivo”. Indubbiamente la notizia è stata
accolta con giubilo dagli utenti, anche se “un monito di allarme” è arrivato dal
Codacons. Il caricabatterie universale, ha esclamato l’associazione,
"rischia di trasformarsi in una colossale fregatura per gli utenti, in
quanto l’introduzione del caricabatterie universale potrebbe causare un rincaro
generalizzato dei prezzi dei prodotti elettronici".
Cari amici, conoscendo il
potere delle grandi aziende elettroniche, il pericolo è di certo in agguato! Il
rischio che le grandi società di elettronica e telefonia intendano compensare i
minori guadagni legati alla vendita dei caricatori con un aumento generalizzato
dei listini di smartphone, tablet e altri prodotti elettronici è concreto. Cercheranno
certamente di scaricare sulla collettività il minor introito derivante dalla
misura decisa dall'UE, apportando un ulteriore danno (finanziario) al consumatore
ed all’ambiente. Tutti, purtroppo, conosciamo il triste fenomeno della obsolescenza
programmata di elettrodomestici e beni elettronici, che produce danni
consistenti, sia in termini finanziari che di maggiore danno all’ambiente.
A domani.
Mario
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